Alla Casa del Cinema di Roma, dopo la proiezione del film Karate man di Claudio Fragasso, in uscita il 26 maggio, sono intervenuti gli attori Claudio Del Falco, Rossella Drudi, Stefano Calvagna e il maestro Demo Morselli. I temi, variegati e interessanti, hanno trovato risposte a tutte le curiosità che prendevano forma durante la proiezione del film.
Claudio Del Falco, com’è nato il progetto con Fragasso?
(Claudio Del Falco) E’ nato per la mia esperienza di vita. A 10 anni ho scoperto di avere una forma di diabete mellito di primo grado e attraverso lo sport ho voluto comunicare che si può superare la malattia.
(Rossella Drudi) Sì, ci siamo innamorati subito di Del Falco e della sua storia; quello che ha portato lui sullo schermo è il messaggio che vogliamo e deve essere portato ai giovani e non solo. Qui i fatti raccontati, a parte quelli collegati al cravattaggio, che sono stati inseriti per animare, sono tutti assolutamente veri.
Claudio Del Falco, quale è stata la tua esperienza personale con il karate?
(Claudio Del Falco) Ho cominciato prestissimo. Mio padre che era italo-americano è sempre stato molto favorevole allo sport. Così, invece di andare in depressione a causa della mia patologia, insieme a lui ho cominciato ad allenarmi. Nella vita, sapete, le cose brutte accadono, ma bisogna farsi la corazza e reagire.
Inside The Show chiede:
In una scena, una delle più significative a nostro avviso, prima di combattere, il protagonista tiene stretto tra le mani un rosario: quanto è importante la fede per Claudio Del Falco?
(Claudio Del Falco) E’ molto importante! Ho perduto mio padre a 17 anni, lui che è stata la mia armatura. Io lo sento, è sempre con me, ogni giorno e in effetti a volte mi accadono fatti inspiegabili (ride).
(Claudio Fragasso) Come l’incontro con me (ride)
(Del Falco) Anche quando combatto e sembro irruento, ogni lotta ha sempre del buono dentro. Non è mai per fare del male.
Maestro Demo Morselli, come sono nate le musiche del film?
(Demo Morselli) La musica è orientaleggiante, pensando appunto ad un’arte come il karate; è stato fatto tutto nella mia stanza di 4mq per 4. Mi sono voluto mettere alla prova facendo tutto da solo. All’inizio volevo che fossero musiche tipo Rocky, ma poi ho deciso di riprendere quei ritmi che ricordano gli anni’70, perché guardando la pellicola, mi ricordava in qualche modo le atmosfere di quegli anni.
(Rossella Drudi) L’influenza con il personaggio di Sylvester Stallone non è voluta, ma mi piace questa assonanza. Per me comunque Claudio è il Rocky italiano. E’ un combattente in tutto e per tutto.
Claudio Fragasso, che ci dice dei personaggi malvagi del film?
(Claudio Fragasso) I cattivi in questo film sono ridicolizzati. Il vero mostro è l’azione tentata di femminicidio. Per quanto riguarda l’MMA (nota: le arti marziali miste: in inglese mixed martial arts) è un ambiente di brutta gente. Ho idealizzato il karate, perché è uno sport sano, buono e regolare; non avrei mai potuto fare un film sull’MMA.
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