Il cammino della speranza
Regia: Pietro Germi; drammatico, Italia 1950
Interpreti: Raf Vallone, Saro Urzì, Elena Varzi, Franco Navarra, Saro Arcidiacono, Renato Terra, Angelo Grasso
Sabato 4 giugno, ore 21.10, Rai Storia, canale 54; durata: 100′
Dopo un esordio dietro la macchina da presa che coniugava delicate tematiche sociali dell’Italia postbellica con forme e schemi del cinema hollywoodiano poliziesco, noir e western (Gioventù perduta, 1948, e In nome della legge, 1949), nel 1950 il regista genovese Pietro Germi, già allievo e assistente di Alessandro Blasetti, realizzava un film sul dramma di lavoratori italiani costretti a espatriare clandestinamente, scritto da Federico Fellini e Tullio Pinelli ispirandosi al romanzo di Nino Di MariaCuori negli abissi basato a sua volta da un fatto di cronaca. La pellicola, intitolata Il cammino della speranza, suscitò aspre polemiche tra i vertici ministeriali perché accusata, al pari dei titoli più significativi della stagione neorealista, di divulgare un’immagine alquanto imbarazzante dell’Italia del secondo dopoguerra, vista come un paese ancora arretrato soprattutto nelle regioni del Sud. Dolente rappresentazione di miseria e stenti, almeno nella forma però il film di Germi si distanziava in parte dalle opere coeve del neorealismo mostrando una accentuata componente melodrammatica.
In un piccolo paese della Sicilia, dopo che è stata chiusa l’unica solfara della zona, un gruppo di lavoratori si ritrova in mezzo alla strada. All’arrivo di Ciccio Ingaggiatore (Saro Urzì), personaggio losco che promette di farli passare clandestinamente in Francia dove ci sarebbe lavoro ben retribuito per tutti, molti decidono di partire con le mogli e i figli, dopo aver versato, ciascuno, una discreta somma di denaro. Attraversato lo stretto di Messina, Ciccio si rivela essere un truffatore e tenta di abbandonare il gruppo, ma viene riacciuffato da Vanni (Franco Navarra), un fuorilegge aggregatosi alla comitiva di disperati. A Roma l’impresario disonesto si vendica denunciando Vanni, il quale riesce ad eclissarsi mentre la polizia ferma tutti gli altri. Provvisti di foglio di via, dovrebbero tornare al paese ma molti preferiscono continuare a piedi o in camion il loro viaggio della speranza verso il nord. Fra questi c’è Barbara (Elena Varzi), l’amante di Vanni, e Saro (Raf Vallone), un vedovo con due figli. Quando trovano lavoro per qualche giorno in una fattoria emiliana, Barbara si prende cura dei bimbi di Saro. Dopo molti stenti e vicissitudini, giungono al confine e mentre si preparano a passare il valico, vengono raggiunti da Vanni. Questi, geloso di Saro perché ormai consapevole della simpatia che Barbara prova per lui, lo provoca e lo aggredisce: nello scontro a duello, Saro uccide Vanni. Passato il confine, dopo essere sopravvissuti (tranne uno, il ragionier Carmelo, impersonato da Saro Acidiacono) a una tormenta di neve, i lavoratori devono superare l’opposizione dei finanzieri francesi e italiani, che però finiscono col lasciarli pietosamente andare, inteneriti dal sorriso di un bambino. Saro e Barbara si ricostruiranno un’esistenza in terra straniera.
Il cammino della speranza di Pietro Germi si aggiudicò l’Orso d’argento alla prima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1951.
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