InsidetheShow ha avuto il piacere di essere ospite al Festival Internazionale Cinematografico Isola del Cinema per la 20° edizione dell’evento Leopardi‘s Day, che si è tenuto nella Grande Arena Lexus.
Padrona di casa è la scrittrice, poetessa e sceneggiatrice Francesca Farina, presentata al Premio Letterario Strega 2022 con il suo romanzo Liceo Classico. Dopo l’evento ci siamo intrattenuti con lei, dandoci così la possibilità di conoscere in modo più approfondito le sue opere e la nascita dell’evento L’Isola dei Poeti.
Un ringraziamento particolare va, oltre alla Sig.ra Farina, al Lounge Into’ Sud (In To The South) Accoglienza Lexus per la sua concessione all’utilizzo di una parte del locale che ha ospitato la nostra conversazione.
Siamo in questa splendida cornice del Festival Internazionale Cinematografico Isola Del Cinema, insieme a Francesca Farina, scrittrice poetessa e sceneggiatrice che ha condotto la serata/evento di questa sera, la 20° edizione dell’ Isola Dei Poeti- Leopardi’s Day. Buonasera e grazie per averci invitati qui; da ben vent’ anni qui all’Isola è presente questo evento dedicato alla poesia. Come è nata l’idea di questo progetto?
Buonasera InsidetheShow e grazie a voi per essere venuti; la storia parte appunto vent’anni addietro. Avevo già pubblicato diverse volte molte delle mie poesie, ma vedevo che non c’era un vero e proprio spazio per quest’arte, un’attenzione e nemmeno una giusta corrispondenza anche da parte dell’editoria, per cui molto spesso i poeti scrivevano, ma pubblicavano autonomamente e quindi le poesie circolavano solo tra loro stessi, senza un vero pubblico che andasse ad acquistare libri. Era incredibile vedere questo silenzio totale, questa disattenzione che poteva fare cadere nel nulla anche poesie pregevoli.
Decisi così di dare visibilità alla cosa, cominciando a frequentare occasioni di festa, più che Festival. Per anni ci fu, forse lo ricorderà, la rassegna ai Giardini di Castel Sant’Angelo: Invito alla lettura, dove ogni sera si leggevano poesie. Lì ho cominciato a conoscere diversi poeti, anche molto bravi; ho iniziato a selezionare quelli che per mio giudizio soggettivo erano i migliori e a chiamarli per Aria, Acqua, Terra e Fuoco, la prima rassegna di poesia che ho fatto e che si teneva presso la libreria Odradek, vicino a Corso Vittorio. Dopo la rassegna la Maratona dei Poeti, in cui imponevo un tema ben preciso una volta al mese, ora sono arrivata al Leopardi ‘s Day qui all’Isola dei Poeti, dove partecipano i migliori poeti d’Italia, precedentemente selezionati. Sono presenti solo sei poeti per sera, per quattro sere. Tutto questo è stato possibile grazie all’invito gentilissimo di Roberto Piperno, molto amico del Direttore Artistico dell’Isola, Giorgio Ginori, persona di una sensibilità e di animo artistici enormi.
Com’è iniziata la sua passione per la scrittura e la poesia?
È stato qualcosa di innato, sin da piccolissima sono stata irresistibilmente attratta verso la poesia, prima ancora che con la scrittura. Alle elementari per la precisione; sembra una cosa risaputa, ma ho sentito sin dalla prima poesia che la maestra recitava un qualcosa di magico, di miracoloso. Poi è cominciata la passione per la scrittura, cominciando ad emulare i poeti, ma fu in prima media che è iniziato il mio amore per Leopardi. Pensi che per quanto lo declamavo con entusiasmo, i professori mi portavano in giro nelle varie classi di soli maschi (a quei tempi erano separate) e riuscivo a far zittire questi ragazzoni che di solito erano indemoniati (ride)!
Francesca, lei è di origini sarde, di Bitti, nell’entroterra barbaricino. Quanto hanno influito le sue radici sulla sua arte?
Hanno influito enormemente! I miei antenati, anche donne, non solo maschi, erano poeti improvvisatori; non significa che buttavano fuori tutto quello che gli veniva istintivamente però, articolavano i versi in maniera molto particolare, con rime precisissime quasi classiche e quindi io ascoltavo questa voce così viva dalle mie vecchie zie, che sapevano centinaia di queste poesie a memoria; i famosi Muttos e Attitos, per esempio, erano versi che venivano composti al momento della morte di un parente, per elogiarne le virtù in vita. Ne ho pubblicati diversi, quelli composti da mia madre, anche lei con questa attitudine. Una famiglia un po’ particolare la mia, come può vedere!
Intreccio tra scrittura e settima arte, cinema: la vedremo anche impegnata come sceneggiatrice?
Sicuramente! Ho scritto tre sceneggiature, di cui una da un mio soggetto originale ambientata proprio a Nuoro, in Sardegna (città “piuttosto demoniaca”, per citare Il Giorno del Giudizio, un grande romanzo di Salvatore Satta) e la terza sulla vita di Vittorio Alfieri, che al momento è alla lettura in Rai, quindi non voglio aggiungere altro per scaramanzia!
C’è un film o un regista in particolare che ha influenzato il suo modo di scrivere ?
È difficilissimo sceglierne uno! Però sicuramente il primo che ho visto è stato estremamente traumatico. Sto parlando di Dagli Appennini alle Ande, girato nel 1959 e diretto da Folco Quilici. Lì è iniziato quel legame fortissimo tra il cinema e me stessa. Mi colpì moltissimo nel film la scena di una madre accoltellata da due rapinatori, mi entrò dentro; fu come se avessi visto la mia. Il cinema quindi mi attira per le sensazioni che dà, soprattutto quando vedo delle scene che potrebbero riguardare persone a me vicine.
Un’ultima domanda: nella sua poesia, che ha recitato questa sera, abbiamo visto un’evidente stile cinematografico nel declamarla.Una nostra impressione?
È verissimo! Guardi, io avrei voluto anche fare l’attrice e quindi quando recito le mie poesie o anche quelle scritte da altri, interpreto me stessa. Mi spiego meglio: sono di un carattere di fondo molto riservato, timido, ho bisogno dei miei momenti di quiete, di lunghi silenzi e quindi quando mi pongo di fronte ad un pubblico cerco di tirare fuori l’altra me stessa, quella più forte, chiamiamola così. All’inizio sono sempre un po’ a disagio, però poi finisce sempre con il divertimirmi questo mio lato, perché comunque, diciamocelo, vogliamo sempre rispondere ai desiderata degli altri!
La ringraziamo per averci dedicato il suo tempo e per averci invitati qui e un grosso in bocca al lupo per la Sua lunghissima carriera!
Grazie infinite a InsidetheShow, a tutti quanti i lettori e…evviva il lupo!
Grazie mille alla dolcissima e sensibile giornalista Francesca Masello che ha saputo tirare fuori da me il meglio, mettendomi e mio agio e sapendo cogliere le sfumature più intime della mia vicenda poetica.
La ringrazio io gentilissima Sig.ra Farina! È stato davvero un enorme piacere, poter conoscere Lei e il Suo lavoro.La sua sensibilità artistica, ha reso estremamente gradevole la conversazione! Complimenti vivissimi ancora.