La partita
Regia: Francesco Carnesecchi; drammatico, Italia 2018
Interpreti: Francesco Pannofino, Alberto Di Stasio, Giorgio Colangeli, Gabriele Fiore, Lidia Vitale, Stefano Ambrogi
Lunedì 19 settembre, ore 21.15, Rai 5, canale 23; durata: 94′
Sul campo da calcio non si decide solo il campionato, ma anche il destino di coloro che hanno deciso di dare una svolta alla propria vita: chi per soldi, come Italo (Alberto Di Stasio), il presidente dello Sporting che si è giocato tutto sul risultato della partita; chi per onore, come l’allenatore Claudio Bulla (Francesco Pannofino); e chi per inseguire un sogno, come il giovanissimo capitano della squadra Antonio (Gabriele Fiore). Mentre fuori il mondo vive e si agita tra mille contraddizioni, sul campo da calcio della periferia romana il tempo si ferma: per i protagonisti del film, i novanta minuti di questa partita domenicale tra ragazzi sono tutto ciò che conta veramente.
Incuriosito dall’idea che la durata di un film, in media, sia all’incirca la stessa di una partita di calcio, il regista Francesco Carnesecchi non si è lasciato scoraggiare da chi all’epoca (la fase di pre-produzione di La partita risale al 2017) gli diceva che le storie ambientate nel mondo del calcio in Italia erano destinate a non avere successo e ha portato avanti comunque il suo ambizioso progetto. «Ci ho scommesso perché mi piaceva l’idea di fare un film all’interno del campo da calcio e di usare la struttura dei 90 minuti di una partita come filo conduttore per raccontare una storia», ha dichiarato Carnesecchi in un’intervista. La scommessa sembra averla vinta e uno degli apprezzamenti più frequenti rivolti alla pellicola riguarda il suo ritmo all’americana. «La mia regia e il montaggio di Giovanni Pompetti chiaramente sono molto americani», ha detto il regista, «le influenze sono quelle. Mi stavo ispirando ai loro grandi film sportivi, primo su tutti “Ogni maledetta domenica”, ma anche a Christopher Nolan che gioca molto con il tempo. Se mi dicono che è un film molto americano, comunque, può essere un complimento ma anche un’offesa… Ci sono un sacco di film americani terribili!» (www.velvetmag.it).
Lascia un commento