In occasione della ricorrenza della sua scomparsa, avvenuta il 25 Dicembre del 1977, RaiPlay ha reso disponibili dieci capolavori di Charlie Chaplin, il grande attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore e produttore cinematografico, autore di oltre novanta film e tra i più importanti e influenti cineasti del XX secolo: Il monello (1921), La donna di Parigi (1923), La febbre dell’oro (1925), Il circo (1928), Luci della città (1931), Tempi moderni (1936), Il grande dittatore (1940), Monsieur Verdoux (1947), Luci della ribalta (1952), Un re a New York (1957). I film sono tutti in versione restaurata e in alta definizione.
Il monello (The Kid) è un film muto del 1921 scritto, prodotto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. Suo primo lungometraggio, fu un grande successo d’epoca che mantiene tuttora inalterato il suo valore artistico, tanto da essere ritenuto uno dei massimi capolavori del cinema di Chaplin. Il film ebbe un enorme impatto nella carriera di entrambi i protagonisti. Per Charlie Chaplin fu il raggiungimento di uno stile distintivo che combinava commedia e dramma e che egli ripeterà con successo nei suoi lavori seguenti. A Chaplin va anche il merito di essere stato il primo regista a intuire e a sfruttare fino in fondo le capacità protagonistiche che gli attori bambini potevano avere davanti alla macchina da presa. A sei anni Jackie Coogan era già un attore consumato nel vaudeville ed aveva mostrato di sapersi muovere con disinvoltura anche sul set cinematografico, sia pure finora solo in piccole parti non accreditate. La sua interpretazione ne Il monello cambiò l’immagine stessa del bambino attore a Hollywood, esplorando forme espressive finora inedite e provandone il successo presso il grande pubblico.
Trama
Una giovane donna sedotta e abbandonata si ritrova con un neonato che non sa come poter allevare. Lo lascia allora in un’auto lussuosa sperando che il proprietario gli faccia avere una vita migliore di quella che lei potrebbe offrirgli. L’auto però viene da due ladri che abbandonano il bambino in un quartiere degradato. Charlot lo trova e cerca, senza successo, di liberarsene. Finirà con l’occuparsi di lui facendone il suo assistente e lottando per riaverlo quando i servizi sociali cercheranno di sottrarglielo.
La donna di Parigi (A Woman of Paris) è un film diretto e prodotto da Charlie Chaplin e interpretato da Edna Purviance; fu proiettato la prima volta il 1º ottobre 1923. Questo primo film indipendente di Chaplin non comportò grosse soddisfazioni economiche, anzi, da questo punto di vista, fu un fiasco. Per contro, dal punto di vista estetico, l’accoglienza della critica fu oltremodo entusiasta: le recensioni lo descrissero come il più importante film drammatico mai proiettato fino ad allora, innovativo, rivoluzionario, nel soggetto e nell’interpretazione, il primo film realista. In effetti Chaplin col suo genio, la sua intelligenza, volle improntare la recitazione ad uno stile misurato, essenziale, rompendo con l’enfasi mimica propria del muto. Dovette faticare parecchio per convincere i suoi attori al nuovo stile recitativo, intimando loro la naturalezza, rammentando loro, durante le riprese, che la camera avrebbe amplificato sullo schermo i minimi particolari e le espressioni del loro volto e che quindi anche il semplice battere di ciglia sarebbe stato egualmente colto dallo spettatore.
Trama
Marie aspetta invano Jean alla stazione: proprio in quelle ore infatti il padre di Jean è morto e il ragazzo non può fuggire con lei. Credendosi abbandonata, Marie parte per Parigi, dove diventa l’amante di un ricco e cinico viveur. Un giorno incontra l’antico innamorato, che vive alla meglio facendo il pittore e l’ama ancora, ma la madre di lui si oppone ancora alla loro unione. Quando lui si uccide, ritorna con la ragazza alla provincia da cui entrambe erano partite, e insieme si occupano dell’assistenza ai bimbi trovatelli.
La febbre dell’oro (The Gold Rush) è un film muto diretto, interpretato e prodotto da Charlie Chaplin; fu proiettato la prima volta il 26 giugno 1925. Il film fu la prima delle sue pellicole mute che Chaplin rivisitò per adeguarla al nuovo pubblico del sonoro aggiungendovi, per la riedizione del 1942, una traccia orchestrale e sostituendo gli intertitoli con un commento sonoro con la propria voce, tagliando le didascalie ed il finale della versione precedente. Ospite in casa degli amici Douglas Fairbanks e Mary Pickford, Chaplin ebbe modo di assistere alla proiezione di alcune diapositive rimanendo colpito da una in particolare, ritraente un gruppo di cercatori che, nel 1898, all’epoca della corsa all’oro del Klondike (tra il Canada occidentale e l’Alaska), in una lunga fila cercava di scalare la montagna del Chilkoot Pass, porta d’accesso ai giacimenti. Inoltre si entusiasmò alla lettura di un libro sulle vicissitudini di un gruppo di emigranti diretti in California che nel 1845 rimase bloccato tra i ghiacci della Sierra Nevada e che per sopravvivere, in attesa dei soccorsi, si ridusse a cibarsi dei cani, dei finimenti di cuoio del vestiario nonché dei cadaveri dei compagni deceduti.
Trama
Charlot si avventura nelle montagne nevose del Canada alla ricerca del prezioso metallo e dell’agognata ricchezza. Si innamora di una ballerina e dopo una tempesta di neve si ritrova in una capanna in bilico sul baratro, in compagnia di un altro cercatore, il corpulento Giacomone che, affamato, lo scambia per un gigantesco pollo e tenta di divorarlo. La fame non dà requie e Charlot si deve accontentare di una scarpa e dei suoi lacci come spaghetti, nella memorabile danza dei panini.
Il circo (The Circus) è un film muto diretto, interpretato e prodotto da Charlie Chaplin. Uno dei più riusciti capolavori di Chaplin, ricco di invenzioni comiche quanto di sottile sentimento e poesia, costò molta fatica a Chaplin, che dovette sudare parecchio per portarlo a termine nonostante le disavventure che ne resero difficoltosa la produzione. Solo sul finire degli anni sessanta egli si riappacificò con questa pellicola, che tanti dispiaceri evidentemente doveva ricordargli, allorché per la nuova riedizione compose la traccia musicale e interpretò personalmente, a 79 anni, la canzone d’apertura del film. Il circo valse a Chaplin un Oscar alla carriera nella prima edizione degli stessi “per la versatilità ed il genio nella recitazione, sceneggiatura, regia e produzione”. Chaplin era candidato come miglior attore, ma l’Academy lo escluse dalla competizione perché potesse ricevere un premio speciale.
Trama
Scambiato per un ladro e inseguito dalla polizia, Charlot si nasconde in un circo dove farà divertire il pubblico con la sua comicità maldestra e inconsapevole. Si innamora della cavallerizza figlia del padrone, ma la ragazza gli preferirà l’equilibrista Rex. Il malinconico vagabondo alla fine darà però prova di grande generosità.
Luci della città (City Lights) è un film muto (con la colonna sonora sincronizzata con le immagini) del 1931, scritto, prodotto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. È l’ultimo film col personaggio di Charlot. Acclamato dalla critica e da molti registi come una delle migliori pellicole mai prodotte, è tra i film più famosi di Chaplin, scelto per la preservazione nel 1991 dal National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Il film fu proiettato per la prima volta il 30 gennaio 1931 a Los Angeles, presso il Los Angeles Theater. Albert Einstein andò alla prima del film negli Stati Uniti in compagnia dello stesso Chaplin. Quando gli spettatori li videro, si alzarono in piedi per applaudirli. Diverse fonti riportano che Chaplin abbia mormorato a Einstein: “Vede, applaudono me perché mi capiscono tutti; applaudono lei perché non la capisce nessuno”.
Trama
Il Vagabondo si invaghisce di una fioraia cieca che per un equivoco lo crede miliardario. Poi salva la vita a un vero riccone ubriaco che, una volta sobrio, non dà segno di riconoscerlo. Tra mille peripezie e mestieri diversi, il protagonista cercherà di raccogliere il denaro necessario per restituire la vista all’amata.
Tempi moderni (Modern Times) è un film statunitense del 1936 scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. Durante una tournée europea in promozione del film Luci della città, Chaplin ebbe l’ispirazione per Tempi moderni traendo spunto sia dalle misere condizioni nelle quali era sprofondata l’Europa durante il periodo della Grande depressione, sia da una conversazione avuta con il Mahatma Gandhi, il quale biasimò la tendenza “all’industrializzazione sconsiderata con in mente solo il profitto”. Tempi moderni rimase un film muto, pur contenendo alcune scene sonore. Queste erano filtrate da apparecchi, radio, riproduttori, ma mai un dialogo vero e proprio; celebre l’interpretazione di Je cherche après Titine (conosciuta anche come Io cerco la Titina o Nonsense Song), da parte di Chaplin con testo improvvisato in una lingua inventata (grammelot), misto di parole in francese, spagnolo e italiano spesso storpiate e messe assieme senza un vero costrutto.
Trama
Charlot lavora in una fabbrica e i ritmi disumani e i gesti ripetitivi della catena di montaggio lo conducono al ricovero in manicomio. Quando esce si trova coinvolto in una manifestazione sindacale e viene arrestato. Dopo aver sventato un’evasione ritorna in libertà e salva una ragazza di strada dall’arresto innamorandosi di lei. La loro vita non sarà facile, ma insieme si incammineranno alla ricerca di un nuovo futuro.
Il grande dittatore (The Great Dictator) è un film statunitense del 1940 scritto, diretto, musicato, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin. Rappresenta una forte parodia satirica del nazismo e prende di mira direttamente Adolf Hitler e il suo movimento, contemporanei al film. In Italia il film fu distribuito nel 1946 col titolo Il dittatore, poi cambiato ne Il grande dittatore a partire dalla riedizione del 1960. La lavorazione del film è stata narrata nel documentario Il vagabondo e il dittatore del 2002 diretto da Kevin Brownlow e Michael Loft. Nel 1941 ottenne cinque candidature al premio Oscar, inclusi miglior film e miglior attore allo stesso Chaplin. Film più costoso e di maggiore successo di Chaplin, è considerato uno dei suoi capolavori e uno dei più celebri della storia del cinema. Nel 1997 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 2000 l’American Film Institute lo ha inserito al trentasettesimo posto nella classifica delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi. È il primo film sonoro del regista britannico.
Trama
Nello stato immaginario di Tomania, il bizzoso dittatore Adenoid Hinkel perseguita gli ebrei. Un tranquillo barbiere reduce di guerra, perfettamente somigliante all’odioso leader, cerca di resistere ai soprusi per amore della bella Hannah. Un casuale scambio di persona ridarà speranza all’umanità con il celebre discorso umanitario del finto dittatore. Il primo film parlato di Chaplin.
Monsieur Verdoux è un film statunitense del 1947 scritto, diretto, interpretato e prodotto da Charlie Chaplin. Il film fu proiettato la prima volta l’11 aprile 1947. La censura inizialmente considerò il soggetto del film come socialmente pericoloso e dunque irrealizzabile, salvo poi accontentarsi del taglio della scena in cui i coniugi si coricano nel letto matrimoniale e della disposizione di trasformare l’attività di prostituta della ragazza, che Verdoux soccorrerà nella notte piovosa, in una occupazione non meglio specificata. Le reazioni successive alla proiezione saranno ancora più violente e imperniate sul presunto antipatriottismo di Chaplin.
Trama
Tra i due conflitti mondiali il timido e gentile Henri Verdoux perde il suo lavoro in banca. Per mantenere la moglie malata e il figlio piccolo diventa un omicida seriale di ricche signore che seduce, sposa e poi uccide. Ispirato dalla vera storia del serial killer francese Henri Landru, noto alle cronache come “Barbablù”.
Luci della ribalta (Limelight) è un film statunitense del 1952 scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. La giovane Claire Bloom è la coprotagonista (le scene di danza sono state realizzate dalla ballerina Melissa Hayden). Nel film è presente anche Buster Keaton. Luci della ribalta è l’ultimo film di Chaplin girato negli Stati Uniti; infatti, lo stesso anno partì per l’Inghilterra e, a causa dei problemi col maccartismo, non tornò più negli USA fino al 1972, per ritirare il premio Oscar per la miglior colonna sonora di un film rimasto pressoché inedito negli Stati Uniti fino a quell’anno. Fu il primo caso di premiazione retroattiva. Il film verrà riproposto nelle sale italiane proprio in quell’anno e trasmesso in RAI il 26 dicembre 1977, casualmente il giorno dopo la sua morte.
Trama
Nella Londra degli anni Dieci, Calvero, vecchio artista del varietà alcolizzato e abbandonato dal pubblico, salva la vita alla bella Terry, ballerina sfortunata e aspirante suicida. La ragazza, con l’aiuto del vecchio clown, riuscirà a tornare trionfalmente sulla scena. Lo sforzo finale per far ridere il pubblico sarà invece fatale a Calvero. Il film si chiude con un numero finale d’eccezione: Chaplin al violino e Buster Keaton al piano.
Un re a New York (A King in New York) è un film del 1957 scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. È il primo dei due film di Chaplin girati in Europa (il secondo è La contessa di Hong Kong), dove viveva da quando, a causa del maccartismo, gli era stato impedito il rientro negli Stati Uniti. Il film contiene vari riferimenti autobiografici ai problemi avuti e si rivela molto critico nei confronti degli Stati Uniti. Fu presentato in anteprima mondiale con una proiezione tenutasi sull’isola d’Ischia. Censurato negli Stati Uniti per quasi vent’anni, è l’ultimo film dove Chaplin recitò come attore protagonista.
Trama
Il re di un paese europeo viene mandato in esilio negli USA, comunemente ritenuti la patria della democrazia e della libertà. Ben presto, però, si ritroverà a scontrarsi con il potere coercitivo della pubblicità, con il tribunale per le attività antiamericane e con un bambino a dir poco terribile. Una acuta satira di Chaplin sull’America maccartista da cui era dovuto fuggire.
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