Regia: Cristiano Bortone; drammatico, Italia/Belgio/Cina 2016
Interpreti: Ennio Fantaschini, Dario Aita, Miriam Dalmazio, Michael Schermi, Hichem Yacoubi, Fangsheng Lu
Lunedì 6 febbraio, ore 21.15, Rai 5, canale 23; durata: 112′
Il film racconta tre storie contemporanee ambientate in altrettante parti del mondo molto lontane tra loro, ma emozionalmente collegate da un filo conduttore: il caffè.
In Belgio, Hamed (Hichem Yacoubi), fuggito dall’Iraq alla ricerca di una vita migliore, gestisce un piccolo banco dei pegni. Durante una violenta manifestazione di protesta il suo negozio viene assaltato e un’antica caffetteria d’argento a cui era legato da generazioni viene rubata. L’uomo scopre l’identità del ladro e, andando contro la sua indole pacifica, cerca di farsi giustizia da solo, ma le cose prenderanno una piega del tutto imprevista.
L’episodio italiano ha per protagonista Renzo (Dario Aita), un giovane sommelier del caffè che lavora sottopagato in un bar di paese. Quando la sua fidanzata Gaia (Miriam Dalmazio) scopre di essere incinta, Renzo finisce per farsi coinvolgere in una rapina ad una torrefazione: gli eventi precipiteranno.
Dall’altra parte del mondo, nel cuore della Cina, Ren Fei (Fangsheng Lu) è un giovane manager di successo che sta per sposarsi con la figlia del suo capo, un magnate dell’industria chimica. Tutto sembra procede per il meglio, finché non gli viene chiesto di occuparsi di un grave incidente negli impianti dello Yunnan, regione dalla quale proviene Fei e patria della produzione del caffè. In un paesaggio mozzafiato, una misteriosa artista lo costringerà a fare i conti con i veri valori della vita e con le proprie radici.
Tre storie, tre mondi differenti e il caffè come fil rouge per una profonda riflessione sulla società contemporanea.
Diretto da Cristiano Bortone, già autore del film Rosso come il cielo che nel 2007 si era aggiudicato il Premio David Giovani ai David di Donatello, Caffè ha ricevuto diverse nomination in numerosi festival.
Ennio Fantastichini, uno dei protagonisti dell’episodio romano, ha detto a proposito di questa stimolante esperienza: “E’ un film coraggioso, perché racconta delle storie scomode. Un disagio di vivere che fa parte della vita quotidiana. Quando vedo delle storie che mi raccontano di persone che sono tutte ricche, con il macchinone, mi sembrano tutte finte, perché la maggior parte degli italiani non vive così. Se me la poni come una favola, la considero come tale, ma la vita è altro. Il film lo posso associare a delle magnifiche polaroid che ritraggono dei momenti di vita rubati alla realtà, che potevano svolgersi in ogni parte del mondo, perché sono dei racconti universali. Quando c’è onestà intellettuale e quando c’è la passione poi il messaggio arriva. Altrimenti non si produrrebbero questi tipi di film” (www.cinemio.it).
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