Il 15 Febbraio 1898 nasceva a Napoli Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio. Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano. Maschera nel solco della tradizione della commedia dell’arte, accostato a comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini, in quasi cinquant’anni di carriera spaziò dal teatro (con oltre 50 titoli) al cinema (con 97 pellicole) e alla televisione (con 9 telefilm e vari sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti del panorama italiano e raggiungendo, con numerosi suoi film, i record d’incasso. Adoperò una propria unicità interpretativa, che risaltava sia in copioni puramente brillanti sia in parti più impegnate, sulle quali si orientò soprattutto verso l’ultima fase della sua vita, che concluse in condizioni di quasi totale cecità a causa di una grave forma di corio retinite, probabilmente aggravata dalla lunga esposizione ai fari di scena. Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici a lui contemporanei, fu ampiamente rivalutato dopo la morte, tanto da risultare ancor oggi il comico italiano più popolare di sempre.
Per celebrare l’anniversario della nascita, RaiPlay ha ulteriormente ampliato la selezione di film da lui interpretati: Totò diabolicus (1962) di Steno, Totò contro i quattro (1963) di Steno, Totò, Peppino e i fuorilegge (1956) di Camillo Mastrocinque, Totò le Mokò (1949) di Carlo Ludovico Bragaglia, Totò, Peppino e le fanatiche (1958) di Mario Mattoli, Totò contro il pirata nero (1964) di Fernando Cerchio, Totò, Peppino e… la malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque, Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi (1960) di Mario Mattoli, Totò cerca pace (1954) di Mario Mattoli, Totò, lascia o raddoppia? (1956) di Camillo Mastrocinque, La banda degli onesti (1956) di Camillo Mastrocinque, I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli, Risate di gioia (1960) di Mario Monicelli, I due colonnelli (1963) di Steno, Operazione San Gennaro (1966) di Dino Risi, Destinazione Piovarolo (1955) di Domenico Paolella, Siamo uomini o caporali (1955) di Camillo Mastrocinque, L’imperatore di Capri (1949) di Luigi Comencini, Gli amanti latini (1965) di Mario Costa, San Giovanni decollato (1940) di Amleto Palermi, I due orfanelli (1947) di Mario Mattoli, I pompieri di Viggiù (1949) di Mario Mattoli, I ladri (1959) di Lucio Fulci, Sua Eccellenza si fermò a mangiare (1961) di Mario Mattoli, Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli, Il monaco di Monza (1963) di Sergio Corbucci, Chi si ferma è perduto (1960) di Sergio Corbucci, Gambe d’oro (1958) di Turi Vasile, Lo smemorato di Collegno (1962) di Sergio Corbucci, Questa è la vita (1954) di Luigi Zampa, Mario Soldati, Aldo Fabrizi e Giorgio Pàstina, Totòtarzan (1950) di Mario Mattoli, Rita, la figlia americana (1965) di Piero Vivarelli.
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