Disco Boy è un film ambientato tra l’Africa e l’Europa e narra la storia di Aleksei (Franz Rogowski), un giovane bielorusso che cerca di raggiungere la Francia clandestinamente e si arruola, per essere regolarizzato, nella Legione Straniera. Assieme ai suoi compagni si troverà a combattere in Africa, sul Delta del Niger, dove a loro volta combattono contro le multinazionali per lo sfruttamento del territorio. Dopo l’incontro con un nativo del luogo Jomo (Morr Ndiaye) e successivamente con sua sorella Udoka (Laetitia Ky), Aleksei si troverà faccia a faccia con i fantasmi dei dubbi, ricordi e perplessità.
Disco Boy, titolo giocoso e accattivante per una pellicola dal fascino particolare ed enigmatico, è il primo progetto audiovisivo in 35mm per il regista tarantino Giacomo Abbruzzese, che con la sua opera mette alla prova la capacità interpretativa dello spettatore.
In effetti per poter cogliere il o i veri significati che si vogliono rimandare è chiamata in causa un grado notevole di osservazione e concentrazione; è tutto lì a portata di mano, colori, dialoghi emotività, ma qualcosa di nebuloso appanna la lucidità interpretativa di chi osserva. Sfugge qualcosa che fa perdere talvolta la fluidità e la scorrevolezza delle scene, anche se viene da pensare ad un’intenzionalità del regista nel celare la completa narrazione, di modo da lasciare spazio così al pubblico per una maggior riflessione e allo stesso modo conferire all’ opera quella determinata particolarità caratterizzante.
Originale è la fotografia, che Abbruzzese, da artista dell’obiettivo rende dinamica e viva. In essa traspare tutta la vitalità e la pienezza dei sentimenti dei personaggi, rapendo ed immortalando set naturali di notevole intensità e bellezza, con il verde selvaggio africano e la sua impetuosa acqua, elemento che fa da padrona in tutte le scene, sinonimo di vita, libertà e purezza, in contrasto con l’architettura urbana europea. Gli elementi di Madre Terra sono tutti lì presenti e rispondono all’appello gridando ai valori della libertà ed emancipazione, contro la costrizione dell’essere umano.
La camera del regista ricerca per fissarsi su di essi compulsivamente, gli occhi sui volti; gli sguardi sono la chiave per l’interpretazione che, con la loro limpidezza, mostrano tutta l’emotività dei personaggi, in particolar modo la naturale espressività e la forza fragile del giovane Aleksei, interpretato da un convincente Franz Rogowski, già visto in Freaks Out di Gabriele Mainetti e ancora prima in Undine – Un amore per sempre di Christian Petzold.
Giacomo Abbruzzese, dopo aver trascorso svariati anni sia in Israele che Palestina come fotografo, ha partecipato a numerosi festival con suoi cortometraggi e nel 2022, lo stesso anno della realizzazione di Disco Boy, è stato candidato al Premio César per il corto/documentario America.
Il regista, attraverso le immagini d’ impatto e il sonoro, con il sintetizzatore di musica elettronica firmato Vitalic, abbraccia i pensieri del pubblico, esortandolo ad avere parte attiva nella visione del film, interagendo in questo modo con esso e stimolandolo verso il “ non detto”.
Disco Boy è un progetto originale, anche se di non facile interpretazione, ma che muove la curiosità sulle prossime opere future dell’autore, che con scaltra creatività coinvolge il pubblico, catturando la sua attenzione e condividendo con esso la sua opera e il suo punto di vista.
Genere: Drammatico
Anno: 2023
Regia: Giacomo Abbruzzese
Attori: Franz Rogowski, Morr Ndiaye, Laëtitia Ky, Leon Lucev, Michal Balicki
Paese: Francia, Belgio, Polonia, Italia
Durata: 92 min
Distribuzione: Lucky Red
Sceneggiatura: Giacomo Abbruzzese
Fotografia: Hélène Louvart
Montaggio: Giacomo Abbruzzese, Ariane Boukerche, Fabrizio Federico
Musiche: Vitalic
Produzione: Donten & Lacroix Films, Dugong Films, Films Grand Huit
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