Regia: Alessandro Angelini; drammatico, Italia 2009
Interpreti: Sergio Castellitto, Giorgio Colangeli, Augusto Fornari, Anita Kravos, Nello Mascia, Duccio Camerini, Gabriele Campanelli, Pia Lanciotti
Lunedì 20 marzo, ore 21.15, Rai 5, canale 23; durata: 86′
Mero (Sergio Castellitto) è un ruvido operaio che lavora in un cantiere nautico a Fiumicino. Ha un figlio di nome Lorenzo (Gabriele Campanelli), che ha cresciuto in completa solitudine da quando la sua compagna Denisa (Pia Lanciotti), una donna albanese, li ha abbandonati. Lo ha educato nel mito della boxe, incitandolo ad alzare sempre la testa, sul ring come nella vita. Padre e figlio vivono in un delicato equilibrio che ad un certo punto viene compromesso dal ritorno di Denisa e dall’incontro di Lorenzo con una ragazza. Quando il giovane rimane coinvolto in un incidente e i medici dicono che non c’è più niente da fare, Mero acconsente all’espianto del cuore. Ma il devastante dolore per la perdita del figlio lo stringe in una morsa e, aggirando la legge, riesce a scoprire il nome del ragazzo che ha ricevuto il cuore di Lorenzo. Decide così di intraprendere un viaggio verso il Nord, tra il Friuli e la Slovenia, per conoscerlo di persona, nella speranza che dentro di sé abbia qualcosa in comune con il suo Lorenzo.
Candidato ai Nastri d’argento come miglior attore protagonista, Sergio Castellito ha detto a proposito del suo personaggio: “[lo vediamo] chiuso in una periferia urbana dove credeva di essere il re padrone allenatore di questo prodigioso ragazzino, che è la cosa più bella e importante della sua vita. Poi la vita gli dà un gran cazzotto: la morte di un figlio, di fronte alla quale reagisce nel modo più naturale non accettandola. E, sempre la vita, gli lancia un’altra sfida facendogli concedere l’espianto degli organi. In qualche misura, questo lo salverà, perché la concessione dell’espianto degli organi rappresenta il primo passo verso la separazione dal dolore. Infine, fa un altro gesto scorretto, andando a cercare il cuore del figlio” (www.filmup.com).
Già autore del film L’aria salata (2006), anch’esso incentrato su un rapporto tra padre e figlio e che gli valse alcuni premi e nomination, il regista Alessandro Angelini ha definito Alza la testa una “pellicola dalla struttura anarchica. Parte come una commedia, poi diventa un racconto di formazione, poi un film drammatico sui rapporti tra padre e figlio e infine un road movie che riserva un importante colpo di scena”. Riguardo al personaggio di Mero ha parlato di “ambiguità di un ‘uomo-donna’ che, trovando intollerabile essere stato abbandonato da una donna, spinge al massimo sulla sua virilità anche se poi fa la spesa, cucina e pulisce casa” (www.cineuropa.org).
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