Regia: Carlo Luglio; commedia, Italia 2020
Interpreti: Nando Paone, Ernesto Mahieux, Pino Mauro, Lino Musella, Antonella Attili, Viviana Cangiano, Gigi De Luca
Lunedì 24 aprile, ore 21.15, Rai 5, canale 23; durata: 90′
Pasquale Cardinale (Nando Paone), maresciallo della forestale, vedovo e padre di una figlia problematica, per ripianare i debiti di gioco commette alcuni fatali errori che ne causano il licenziamento quando è ormai prossimo alla pensione. Privo di alternative e pressato dagli strozzini, si ritrova costretto a passare dall’altro lato della barricata, entrando a far parte di una banda di bracconieri ultraottantenni detti ‘cardellari’, specializzati nella cattura di cardellini di pregio. Per conto di un veterinario e collezionista di specie protette, il gruppo deve impossessarsi di duecento pregiatissimi cardellini bianchi (il cui valore per ciascun esemplare si aggira intorno ai cinquemila euro), sostituendoli con cardellini di specie comune preventivamente dipinti. Con il passare delle settimane, Pasquale comincia ad avvicinarsi sempre più al mondo di quei piccoli volatili, fino a stabilire con loro un rapporto quasi empatico.
Senza un’esplicita collocazione spaziotemporale – scelta che conferisce alla storia una sorta di universalità e eternità – e mantenendo sempre un tono iper realistico, Il ladro di cardellini è una riflessione sulla libertà, il senso di identità e l’emarginazione contrapposti all’omologazione.
Carlo Luglio, regista e documentarista napoletano, ha spiegato così la genesi del suo film:
“È conseguenza quasi diretta di un documentario che ho realizzato insieme a Romano Montesarchio, Cardilli addolorati, in cui si racconta di un “mestiere” divenuto ordinario nel sud dell’Italia. Lo si è visto in diversi festival (tra cui quello di Torino) e sulle tv satellitari. Ebbe anche diversi riconoscimenti e premi non solo per il suo taglio quasi pasoliniano ma anche perché, soprattutto, faceva ridere. Colpito dal fatto che questa realtà così dolente facesse ridere, ho maturato l’idea di scrivere una sceneggiatura incentrata sull’argomento, già pronta nel 2014” (www.filmtv.it).
Il film è dedicato alla memoria del giornalista Fabrizio Forquet, vicedirettore nazionale del quotidiano «Il Sole 24 ore» e caro amico del regista, scomparso improvvisamente nel 2016 all’età di quarantotto anni.
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