Nel momento in cui si attiva la scelta di visione su uno specifico genere cinematografico piuttosto che un altro, generalmente si ha una mira concreta o almeno una vaga idea di cosa ci si aspetti su una pellicola.
Beau ha paura (Beau Is afraid) di Ari Aster invece, si fa cubo di Rubik, lasciando lo spettatore a risolvere il significato enigmatico che la avvolge, con venature di entusiasmo e sconvolgimento impensabili. Con Aster, si assiste ad un cinema dentro il cinema, realizzando una pellicola degna, si spera, del più ambito riconoscimento artistico, creando ogni frame con una sua particolare unicità, che incatenandosi alle altre scene, procede così ad una visione impegnata ma dalla bellezza paralizzante.
Certo è che lo spettatore non assisterà ad una semplice creazione filmica, si troverà a sostenere una prova di concentrazione non indifferente, sfogliando quel che rimanda ad un vero e proprio trattato psicologico; si potrebbe desumere, per la disinvoltura con la quale il regista ha messo mano all’argomento, che l’opera dello stesso Aster, sia l’azzeccato risultato di magistrali fatiche sullo studio della sapienza psicologica, piuttosto che il conseguimento di una brillante laurea in Cinema conseguita nelle aule dell’Università di Belle Arti e Design a Santa Fe, ma è pur vero che psiche e settima arte si stringono strette nell’abbraccio artistico, quindi tutto torna.
Ari Aster diede già prova della sua spiccata predilezione nella conoscenza del Sé, con il suo lungometraggio del 2019, Midsommar- il Villaggio dei Dannati, declamando il bipolarismo come tratto protagonista della pellicola, facendosi conoscere come fine intenditore delle dinamiche interiori. Con Beau ha paura riserva all’auditore lo stesso trattamento, costringendolo ulteriormente ad una introspezione su personali ed oscuri vissuti irrisolti.
Un’opera visiva con un tempo di visione lungo, accattivante e probabilmente per proiezione mentale dello spettatore, a volte scomodo, in cui la cinepresa di Aster, si trova impegnata a destreggiarsi in passaggi fugaci ed impauriti, a tratti paralizzanti e paralizzati; ci si districa attraverso ambientazioni quasi surreali, dove l’obiettivo della visionaria fotografia di Pawel Pogorzelski, crea ritratti trasformistici di palcoscenici teatrali, portati a rappresentazioni.
Si è al cospetto, in effetti, di una grottesca rivisitazione Carroliana, dove il regista trapianta un Joaquin Phoenix fragile e al limite del controllo, in un Beau in Wonderland, dove ciascuno dei personaggi ricamati ed intessuti nel cerchio della storia del protagonista, calcano la scena del Kafkiano processo psichico in atto, ognuno con la sua chiave di lettura per il destino dello stesso. Phoenix, viene posseduto letteralmente dal suo personaggio, conferendogli una credibilità fuori dal comune, restituendo all’occhio dell’osservatore sentimenti di sofferenza ed empatia vivi e reali, innescando il materno istinto di protezione.
Aster trasporta il pubblico in un incubo dentro il sogno o viceversa, dove schemi mentali contraddittori fanno capolino e tutto è il contrario di ogni cosa: un enigma claustrofobico in cui individuali quesiti rimangono senza risposta, vincolando lo spettatore a quel ruolo che non gli appartiene pur appartenendogli.
Beau ha paura è un caleidoscopio cinematografico che gira su tutta la gamma dei generi audiovisivi e che mettendo la mente al centro del palcoscenico, investe ognuno di noi del ruolo di indiscusso protagonista, nella più bella rappresentazione che è la vita, pur essendo scritta a volte in un copione fosco e indecifrabile, ma così è.
Data di uscita: 27 aprile 2023
Genere: Drammatico, Horror
Anno: 2023
Regia: Ari Aster
Attori: Joaquin Phoenix, Parker Posey, Amy Ryan, Richard Kind, Kylie Rogers, Nathan Lane, Patti LuPone, Michael Gandolfini, Zoe Lister-Jones, Stephen Henderson, Joe Cobden, Denis Ménochet, Hayley Squires, Anana Rydvald
Paese: Canada, Finlandia, USA
Durata: 179 min
Distribuzione: I Wonder Pictures
Sceneggiatura: Ari Aster
Fotografia: Pawel Pogorzelski
Montaggio: Lucian Johnston
Musiche: The Haxan Cloak
Produzione: A24, Access Industries, IPR.VC, Square Peg
Lascia un commento