Disponibili per la prima volta su RaiPlay, suddivise in cinque parti (le prime due sono già presenti), le circa 15 ore di girato di Otello o la deficienza della donna (1979), riemerse dagli archivi lo scorso anno. Un estratto di venti minuti è stato presentato in anteprima il 30 giugno a Bologna all’interno del festival Il Cinema Ritrovato. La storia dell’Otello televisivo di Carmelo Bene è una storia travagliata, fatta di annunci, scomparse e successive apparizioni che si susseguono dal 1979, quando Carmelo Bene gira per la Rai una versione del suo Otello o la deficienza della donna da William Shakespeare. Regia, scene e costumi di Carmelo Bene. Interpreti: Carmelo Bene, Cosimo Cinieri, Michela Martini, Rossella Bolmida, Cesare Dell’Aguzzo. Musiche di Luigi Zito.
Trama
Otello, il Moro di Venezia, è stato nominato Capitano delle Guardie del Doge. Il perfido Jago, per attentare alla sua salute psichica e manovrarselo come vuole, fa credere ad Otello che un giovane soldato stia facendo la corte a Desdemona, moglie del moro, la quale è perfettamente estranea ad ogni desiderio di tradimento. Otello però si fa ingannare dai trucchi di Jago ed uccide la donna, senza che questa faccia nulla per ribellarsi.
La storia dell’Otello televisivo di Carmelo Bene è una storia travagliata, fatta di annunci, scomparse e successive apparizioni che si susseguono dal 1979, quando Bene gira per la Rai una versione del suo Otello o la deficienza della donna da Shakespeare. Le riprese avvengono nello Studio 1 di Torino, allestito con strumenti all’avanguardia che permettono la sperimentazione in video, con quattro telecamere separate. Bene, che pochi mesi prima aveva allestito lo stesso spettacolo in teatro, sa cosa cerca attraverso la televisione, come aveva raccontato a Italo Moscati su “Cineforum” nel 1978: “La televisione è uno strumento che consente di scavare nel paesaggio umano. Che cosa voglio dire? Il paesaggio umano è costituito dalla presenza degli attori che non sono lontani come sulla scena, ma sono una realtà viva sulla quale indagare minuziosamente. La telecamera diventa una specie di occhio esplorativo che coglie tutto, anche i più piccoli dettagli, e offre la possibilità di raccontare potendo selezionare un materiale enorme”.
Terminate le riprese. Bene inizia il montaggio con Marilena Fogliatti, sempre a Torino, nella stessa sede dove Michelangelo Antonioni sta montando Il mistero di Oberwald, contemporanea produzione Rai per sperimentare le potenzialità del video. Tra i due nasce un confronto quotidiano, come racconta la Fogliatti, ma durerà poche settimane perché Carmelo Bene abbandona il montaggio per riprendere l’attività teatrale. Ritornerà sul girato vent’anni dopo, già ammalato, e richiama la stessa Fogliatti per portare a termine il lavoro. Otello o la deficienza della donna sarà l’ultima opera di Carmelo Bene, verrà proiettato per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 18 Marzo del 2002, due giorni dopo la sua morte. Le cassette su cui erano state riversate le riprese in pollice del 1979 vengono prese in carico da Fuori Orario cose (mai) viste grazie all’amicizia tra Enrico Ghezzi e Bene. Alcune parti del girato vengono trasmesse nella notte del 5 Aprile 2002, intitolata Infinity (H)Otello e curata da Donatello Fumarola. Da allora i nastri sono rimasti in un archivio di Fuori Orario, fino a quando lo scorso anno, durante un trasloco, sono emerse ventotto cassette contenenti tutto il girato utilizzato da Carmelo Bene per montare Otello o la deficienza della donna.
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