Rosei cieli per la cinematografia d’oltreoceano e non solo, che la regista di Lady Bird (2007) e Piccole Donne (2019) Greta Gerwig, con la sua Barbie, tinge a secchiate di immagini spavalde e cromaticamente accecanti una miscela di energia musicale ed emotività esplosive, che lanciano l’opera all’apice dei botteghini mondiali.
La Gerwig gioca con la sua vistosa sceneggiatura scritta a quattro mani con il compagno, Noah Baumbach, spaccando in due l’opinione pubblica, ma che volente o nolente è destinata a centrare il colpo.
Certamente ci si ritrova al cospetto di una pellicola non di facile e adatta comprensione per un pubblico giovanissimo, nonostante il titolo su locandina faccia deviare dai contenuti posti in essere. Stereotipi e patriarcato, sono questi i temi pilota della pellicola: uno stendardo rosa, sbandierato dalla regista che grida a gran voce i diritti dell’uguaglianza tra i sessi.
La Gerwig, mira al riscatto morale della fashion doll, puntando sulla normalità come vera perfezione, ben lontana quindi dal pensiero di bellezza canonica provocante e priva di pecche, valido contributo ai primi cali dell’autostima femminile; un live action, che pone quindi il biondo prototipo stereotipato, sotto una luce umana, avvicinandola alla reale natura muliebre, tentando così di offuscare il pensiero corrente, il quale punta il dito contro la casa Mattel, tacciandola come causa del malessere psicofisico pre adolescenziale attraverso l’ iconica bambola.
La vicenda filmica si svolge appunto nello scintillante mondo di plastica Barbieland, dove Barbie stereotipo e gli altri personaggi vivono la loro vita fatta di lustrini e bellezza. Le cose però iniziano a prendere una piega diversa quando la protagonista, interpretata da un’ineccepibile ed ingenua Margot Robbie (chi altri se non lei), inizia a sperimentare pensieri sulla morte, modificando pian piano il suo aspetto impeccabile, rovinandolo. Essi sono il frutto di angosce e preoccupazioni che turbano la bambina umana, padrona della bambola, trasmettendole così tutta la sua energia negativa. Per riportare di nuovo la perfezione nel suo mondo, Barbie stereotipo dovrà attraversare il portale che la separa dal mondo umano per poi trovare la sua padrona di gioco e riportare solarità ai suoi pensieri, ma una volta arrivata lì, in compagnia del fedele Ken, incarnato da un insicuro Ryan Gosling e vero protagonista a suo modo di tutta quanta la faccenda, capirà che la vita reale non è facile come poteva immaginare.
La cinepresa della Gerwig si fa catalizzatore e mezzo emotivo attraverso i suoi primi piani che catturano sul volto della Robbie una nuova emotività, vestita con rinnovata linfa di fragilità umana emotiva, ma che va a scontrarsi e stonare inesorabilmente con il finto set roseo di Barbileland che la avvolge. Scenografie che rispecchiano in pieno il pensiero Mattel, riempite e allestite con i vari accessori prodotti dalla Casa, divenendo in un certo qual senso un ricettacolo subliminale per gli occhi dello spettatore, impregnando la mente di ricordi lontani e forse nostalgici, ma che (non per cadere in polemica), rammenta la massiccia strategia del marketing, atta a fare leva sull’emotività del pubblico, puntando alla rilevanza mediatica.
Greta Gerwig gioca d’astuzia, andando a stimolare la mente dello spettatore divertendolo, introducendo nel filone filmico, riferimenti alle varie pellicole Hollywoodiane, a volte nascosti, invitando quasi lo spettatore alla scoperta, altri esibiti invece in modo plateale.
Si vedrà Ryan Gosling fare il verso a John Travolta nel musical di Randal Kleiser, Grease (1978),oppure a Ben Stiller, protagonista e regista del lungometraggio Zoolander (2001). Gosling, per sua naturale vocazione artistica, non fa fatica a convincere, anche per le sue doti musicali. Membro e fondatore della rock band Dead Mori’s Bones, (chitarra e voce), l’attore canadese ha confermato la sua spigliata grinta, anche interpretando due brani, sia nella pellicola La La Land( 2016), di Damien Chazelle, con Emma Stone e Blue Valentine di Derek Cianfrance (2012). Artista poliedrico e completo, qui nella pellicola della Gerwig, l’attore ribalta il destino del personaggio di Ken, destinato per sua natura ad occupare il ruolo di spalla della sua bionda compagna, facendo decentrare i riflettori puntati su di lei e irrompendo nella scena con la sua esplosiva energia e tenera mimica da innamorato (o forse da dipendente affettivo).
Detonante carica a rischio di dipendenza per lo spettatore è sicuramente la presenza di una colonna sonora, che trasforma il set in un palcoscenico di Broadway; Dua Lipa, con la sua Dance The Night, forte richiamo che versa nella cultura pop anni ‘ 70 e Lizzo , con Pink, si fanno energetici per l’udito, che entrano nell’ humor del pubblico, facendo vibrare le sue corde emotive più spensierate. Ciò che spegne un po’ il mood entusiasmante della pellicola però è la struttura narrativa, che pecca di linearità; si assiste ad un passaggio a fisarmonica, tra il primo tempo di proiezione ed il secondo, sia per quanto riguarda gli stati emotivi dei personaggi, che per lo spazio temporale degli eventi. Durante il secondo atto filmico, l’assetto espositivo subisce una brusca accelerazione, tutto diviene troppo veloce rispetto all’avvio della visione ,che invece in prima battuta , manteneva il flusso esplicativo con ritmo slow, trasfondendo chiarezza sia nelle immagini che sui contenuti.
Nonostante tutto, se Greta Gerwig con la sua Barbie ha fatto il miracolo di scuotere il pubblico dal torpore della pigrizia per riportarlo in sala, tanto di chapeau (scegliete voi il modello che più vi si addice). La sua opera, che sia frutto di un pensiero propagandastico o una commedia vestita di sfarzosa e luccicante plastica rosa, sicuramente è una pellicola che può portare lo spettatore a divertirsi, ma anche condurlo nell’ombra appartata della riflessione con un messaggio che inneggia alla gioia nella semplicità e alla bellezza della vita, che per quanto possa essere imperfetta e non sempre rosea, vale la pena di essere vissuta così com’è.
Genere: Avventura, Azione, Commedia, Fantasy
Anno: 2023
Attori: Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Kate McKinnon, Michael Cera, Ariana Greenblatt, Issa Rae, Rhea Perlman, Will Ferrell, Ana Cruz Kayne, Emma Mackey, Hari Nef, Alexandra Shipp, Kingsley Ben-Adir, Simu Liu, Ncuti Gatwa, Scott Evans, Jamie Demetriou, Connor Swindells, Sharon Rooney, Nicola Coughlan, Ritu Arya, Helen Mirren, Emerald Fennell, Dua Lipa
Paese: USA, Canada
Durata: 114 min
Distribuzione: Warner Bros.
Sceneggiatura: Greta Gerwig, Noah Baumbach
Fotografia: Rodrigo Prieto
Montaggio: Nick Houy
Musiche: Mark Ronson, Andrew Wyatt
Produzione: Heyday Films, LuckyChap Entertainment, Mattel Films, Mattel, Warner Bros. Pictures
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