Ieri ricorreva il cinquantesimo anniversario della morte della grande Anna Magnani. RaiPlay per celebrare l’attrice ha reso disponibile una selezione di dieci film: Bellissima (1951), L’onorevole Angelina (1947), Abbasso la miseria! (1945), Abbasso la ricchezza! (1946), La carrozza d’oro (1952), Risate di gioia (1960), La vita è bella (1943), Il bandito (1946), Campo de’ fiori (1943) e il documentario La passione di Anna Magnani (2019).
Bellissima è un film drammatico del 1951 diretto da Luchino Visconti, con Anna Magnani e Walter Chiari. Con il soggetto di Cesare Zavattini, la sceneggiatura di Suso Cecchi D’Amico, Francesco Rosi e Luchino Visconti, la fotografia di Piero Portalupi e Paul Ronald, il montaggio di Mario Serandrei, le scenografie di Gianni Polidori e le musiche di Franco Mannino, ispirate a temi de L’elisir d’amore di Donizetti, Bellissima è interpretato da Anna Magnani, Walter Chiari, Tina Apicella, Gastone Renzelli, Tecla Scarano, Arturo Bragaglia, Amalia Pellegrini, Nora Ricci, Linda Sini, Gisella Monaldi e Alessandro Blasetti, Mario Chiari, Vittorio Musy Glori, Geo Taparelli, Luigi Filippo D’Amico, Corrado nel ruoli di se stessi.
Trama
Maddalena Cecconi, moglie di un capomastro romano, tenta di far entrare sua figlia Maria, di otto anni, nel mondo del cinema e la porta a Cinecittà per un provino. Qui conosce un certo Annovazzi che, dopo averle spillato dei quattrini, tenta di abusare di lei. La bimba passa comunque il provino, ma la donna capisce di aver strumentalizzato la figlia per le proprie frustrazioni e abbandona la partita.
L’onorevole Angelina è un film italiano del 1947 diretto da Luigi Zampa. Per esso, la grande protagonista Anna Magnani si aggiudicò la Coppa Volpi alla miglior attrice al Festival di Venezia. Il film uscì per la prima volta nelle sale cinematografiche italiane il 12 Novembre del 1947; mentre negli Stati Uniti il film venne distribuito, col titolo internazionale Angelina, a partire dal 5 Aprile 1948, e in Francia il 2 Marzo dell’anno successivo. Raggiunse il 4° posto nella graduatoria dei maggiori incassi della stagione cinematografica 1947-48. Scritto e sceneggiato da Piero Tellini, Suso Cecchi D’Amico, Luigi Zampa e Anna Magnani, con la fotografia di Mario Craveri, il montaggio di Eraldo Da Roma, le scenografie di Piero Filippone e le musiche di Enzo Masetti, dirette da Ugo Giacomozzi, L’onorevole Angelina è interpretato da Anna Magnani, Nando Bruno, Ave Ninchi, Ernesto Almirante, Agnese Dubbini, Armando Migliari, Maria Donati, Maria Grazia Francia, Franco Zeffirelli, Gianni Musy, Ughetto Bertucci, Marco Tulli.
Trama
Dopo aver guidato le donne della sua borgata in alcune azioni di protesta, Angelina viene attratta dalla politica ma il suo temperamento non si addice al sistema. Premio per Anna Magnani a Venezia 1947.
Abbasso la miseria! è un film del 1945 diretto da Gennaro Righelli. Fu il primo film che Anna Magnani girò dopo il successo personale di Roma città aperta, a seguito del quale «le si spalancano le porte del cinema: in un anno gira ben 5 film, tutti da protagonista, senza però riuscire a ripetere l’exploit del film che l’ha imposta». Accanto a lei personaggi tradizionali della cinematografia italiana, come Virgilio Riento, che riprende la figura di «astuto contadino abruzzese inurbato» e quella di onesto lavoratore affidata a Nino Besozzi. Il film di Righelli risulta essere tra i primi nelle classifiche d’incasso relative alla produzione italiana della stagione 1945 – 46. Il successo indusse Righelli e la “Lux” a realizzare circa due anni dopo una sorta di seconda puntata dal titolo Abbasso la ricchezza!.
Trama
Due camionisti, uno romano l’altro milanese, vivono nello stesso appartamento. Il primo si arrangia con la borsa nera, il secondo rischia di finire in galera.
Abbasso la ricchezza è un film del 1946 diretto da Gennaro Righelli. Sullo slancio del positivo risultato economico e di critica di Abbasso la miseria!, uscito alla fine del 1945, Righelli (qui al suo penultimo film prima della morte) e la “Lux” inseguono un secondo successo, ampliando il numero degli sceneggiatori ed il cast degli attori, affidando ad Anna Magnani un altro personaggio di popolana, questa volta arricchita. Si tratta di un ruolo che fa parte di una serie che l’attrice girò dopo il grande successo personale di Roma città aperta, a seguito del quale «le si spalancano le porte del cinema: in un anno gira ben 5 film, tutti da protagonista, senza però riuscire a ripetere l’exploit del film che l’ha imposta, come poi farà con L’onorevole Angelina».
Trama
Gioconda Perfetti, una fruttivendola, si è arricchita durante la guerra con la borsa nera. Ora che ha un bel gruzzolo, comincia a sperperare i soldi e finisce in balia di imbroglioni e falsi aristocratici.
La carrozza d’oro (Le Carrosse d’or) è un film del 1952 diretto da Jean Renoir. È il primo film europeo girato in technicolor. Dopo i titoli di testa, una scritta avverte lo spettatore: “La vicenda di questa commedia è una fantasia all’italiana. Essa si svolge nel secolo decimottavo, in una colonia spagnola dell’America Latina”. La pellicola è liberamente tratta dal noto testo teatrale Le Carrosse du Saint-Sacrement di Prosper Mérimée, a sua volta ispirato dalle vicende dell’attrice La Perricholi e del viceré del Perù. In un primo momento, la regia doveva essere affidata a Luchino Visconti. Anna Magnani interpreta Camilla, l’attrice che rappresenta in scena Colombina. Girato in Italia, omaggio alla commedia dell’arte, è uno dei grandi capolavori di Renoir, e Jean-Marie Straub non esitò a definirlo il più bel film della storia del cinema italiano. Il film è stato enormemente ammirato anche da Jean-Luc Godard, Eric Rohmer e François Truffaut. Con Anna Magnani, Duncan Lamont, Georges Higgins, Odoardo Spadaro, Nada Fiorelli, Ralph Truman, Dante, Gisella Mathews, Raf De La Torre.
Trama
Nel diciottesimo secolo Camilla, la primadonna di una impresa teatrale, grazie all’incredibile successo della sua compagnia, viene invitata a corte dal vicerè del Perù. Il quale si innamora di lei, a sua volta contesa da un torero e da un cavaliere. Per conquistarla, il nobile le regala una carrozza d’oro, che lei metterà al servizio del popolo e della Chiesa.
Risate di gioia è un film del 1960 diretto da Mario Monicelli e interpretato da Totò e Anna Magnani. È l’unico film in cui Anna Magnani e Totò recitano insieme. Il soggetto è tratto da due novelle, Le risate di gioia e Ladri in chiesa, pubblicate nei Racconti romani di Alberto Moravia. Sceneggiato da Suso Cecchi D’Amico, Age & Scarpelli e Mario Monicelli, con la fotografia di Leonida Barboni, le scenografia e i costumi di Piero Gherardi e le musiche di Lelio Luttazzi, Risate di gioia è interpretato da Anna Magnani, Totò, Ben Gazzara, Fred Clark, Toni Ucci, Carlo Pisacane, Gina Rovere, Fanfulla, Alberto De Amicis. All’origine del film c’è la fusione di due racconti di Moravia. Dal tono iniziale di commedia si passa gradualmente ad un’atmosfera più amara, fin quasi alla tragedia inespressa. Straordinario il trio centrale di attori, con Totò e la Magnani che cantano “Geppina Geppì” e un giovanissimo Gazzara. Uno dei film più sottovalutati di Monicelli nel suo periodo d’oro.
Trama
Tortorella (Anna Magnani), che campa con piccolissimi ruoli nel cinema, vuol passare la notte di Capodanno con l’amico Umberto, attore di infimo ordine e ladruncolo (Totò). Ma questi ha un altro progetto: di collaborare con Lello (Ben Gazzara) ad un furto. La donna si trova così implicata, benché innocente.
La vita è bella è un film del 1943 diretto da Carlo Ludovico Bragaglia. Con Maria Mercader, Anna Magnani, Alberto Rabagliati, Carlo Campanini.
Trama
Il conte Alberto ha perso le sue ricchezze al tavolo da gioco, vorrebbe suicidarsi ma viene fermato da un dottore che gli propone uno scambio, una settimana di vita con quanti soldi vuole per poi fare da cavia per un nuovo farmaco (e forse morire). Alberto accetta, morire subito o dopo una settimana non fa differenza. Durante la notte incontra Matteo, un vagabondo, e assieme arrivano in campagna a casa di due sorelle, Virginia la maggiore è una estrosa artista corteggiata dal timido musicista Leone mentre la più giovane Nadina è perito agrario e manda avanti la fattoria tutta sola. Durante la settimana il conte impara ad apprezzare la vita ma essendo uomo d’onore deve mantenere fede al patto e alla data stabilita si presenta dal dottore dove lo raggiunge anche Nadina, informata di tutto da Matteo. Quindi il dottore rivela che non c’è nessun esperimento, il suo era stato solo un trucco per far capire al giovane che “la vita è bella!”.
Il bandito è un film del 1946 diretto da Alberto Lattuada. Il film fu presentato in concorso alla 1ª edizione del Festival di Cannes. Prodotto da Luigi Rovere e Dino de Laurentiis, scritto e sceneggiato da Oreste Biancoli, Mino Caudana, Ettore Maria Margadonna, Alberto Lattuada, Tullio Pinelli e Piero Tellini, con la fotografia di Aldo Tonti, il montaggio di Mario Bonotti, le scenografie di Luigi Borzone e le musiche di Felice Lattuada, dirette da Ugo Giacomozzi, Il bandito è interpretato da Amedeo Nazzari, Anna Magnani, Carla Del Poggio, Carlo Campanini, Eliana Banducci, Folco Lulli. Il film vinse un Nastro d’Argento al migliore attore protagonista (Amedeo Nazzari).
Trama
Reduce dalla prigionia in Germania Ernesto si trova solo: la casa distrutta, la mamma morta, la sorella scomparsa. Ritrova inaspettatamente questa ultima in una casa equivoca, dove nasce una furibonda lotta con l’ingaggiatore della ragazza. Nella colluttazione la sorella rimane uccisa e il figuro viene spinto da Ernesto nella tromba delle scale. Ferito e inseguito dalla polizia, il giovane ripara in casa di una mondana che è a capo di una banda di rapinatori. Diventa amante della donna e capo della banda, ma il ricavato delle imprese egli lo elargisce in atti benefici che i compagni disapprovano. Un giorno, mentre con i complici effettua un colpo assalendo una macchina, egli viene denunciato alla polizia dalla stessa mondana che si vuol vendicare di una offesa subita, ma egli rinuncia a mettersi in salvo per riaccompagnare a casa la bimba di un suo ex compagno che si trovava nella macchina assalita. Non rispondendo all’alt intimatogli dagli agenti, questi sparano ed Ernesto cade ferito a morte.
Campo de’ fiori è un film del 1943 diretto da Mario Bonnard. La pellicola, girata nei primi mesi del 1943 e uscita nelle sale cinematografiche nel giugno dello stesso anno, fa parte della trilogia comprendente Avanti c’è posto… e L’ultima carrozzella, dove Aldo Fabrizi interpreta personaggi del popolo come il tranviere, il vetturino e, qui, il pescivendolo. Il film non fu girato in studio ma in luoghi reali e popolari com’era già accaduto brevemente in alcuni film girati a Milano nei primi anni Trenta (Gli uomini, che mascalzoni…, Giallo, Tempo massimo).
Trama
Precursore del realismo cinematografico, Campo de’ Fiori è diretto da Mario Bonnard nel 1943 in luoghi quotidiani come le botteghe, le piazze, i mercati. Con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo e l’Italia popolare e dialettale a far da protagonisti.
La passione di Anna Magnani è un racconto senza filtri e con materiali inediti di una delle più grandi attrici italiane. Le immagini dell’archivio personale, insieme a quelle della Rai e dell’Istituto Luce, rivelano il vero volto di Anna Magnani: il suo carattere vulcanico, le passioni, gli scontri, l’anima rivoluzionaria. Dopo di lei il cinema ha smesso di cercare la bellezza stereotipata, scoprendo il carattere interiore e misterioso di un’attrice che ha cambiato lo sguardo delle donne e sulle donne. Diretto da Enrico Cerasuolo.
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