Al via ieri, nella suggestiva cornice di Porretta Terme, il weekend di apertura della 22esima edizione del Festival del Cinema di Porretta Terme diretto da Luca Elmi in collaborazione con l’associazione Porretta Cinema.
La giornata di sabato 2 dicembre è stata inaugurata dall’omaggio a Luciana Mulas, fotografa di grande prestigio, maestra del ritratto di scena e non solo, a cui il Festival del cinema di Porretta dedica un’inedita mostra che vede Mulas testimone del panorama culturale dagli anni ’70 agli inizi del nuovo millennio attraverso i suoi ritratti. Teatro, arte, moda e cinema: il lavoro di Luciana Mulas, omaggiato per la prima volta in una mostra personale sull’arte cinematografica, racconta un’epoca attraverso lo sguardo di una donna che ha votato la sua vita alla fotografia. Rappresentativa di questo omaggio è la locandina del festival che ritrae Roberto Benigni, in un suggestivo bianco e nero.
Si prosegue con il focus dedicato all’Emilia Romagna, che suggella il legame tra il Festival del Cinema di Porretta e il territorio proponendo due opere filmiche radicate nel tessuto culturale e sociale della regione Emilia Romagna, promosse dalla Film Commission, e volte alla conoscenza del territorio a livello internazionale. Il primo documentario in programma sabato 2 dicembre è Dario Argento: Panico di Simone Scafidi, realizzato anche a Rimini e Parma. Dario Argento ha creato i suoi film più acclamati al riparo dal mondo esterno, all’interno di camere d’albergo. Oggi, in una camera d’albergo nella campagna romana, sta scrivendo la sua ultima opera. Questa volta, però, non è solo. Di comune accordo con il suo agente, decide di tornare in un albergo per concludere la sua nuova sceneggiatura e per essere intervistato, filmato, seguito da una troupe che sta girando un film che parla di lui. All’interno di questa struttura, Argento non si sente inizialmente a suo agio, mentre cerca di trovare la tranquillità sia per terminare la stesura del suo film, sia per confidarsi con chi lo sta intervistando. Ma il demone del cinema, che non lo ha mai abbandonato, lo ha seguito fin lassù e lo spingerà, ancora una volta, a darsi totalmente.
Nel pomeriggio di domenica 3 dicembre il festival ospita l’evento speciale, in anteprima internazionale, del film Bologna I love you per la regia di Andrea Mingardi e Pier Paolo Paganelli prodotto da Genoma Films di Paolo Rossi Pisu, plateale omaggio alla storia, alla cultura e alla poesia del capoluogo emiliano. Ospiti del Festival Pier Paolo Paganelli insieme ad Andrea Mingardi, da cui l’idea del film è nata e che è il protagonista narrante del film, anfitrione ironico di questo fantastico viaggio. Bologna I love you parte dai misteri e dai miti della fondazione, si propone di raccontare la storia del capoluogo emiliano romagnolo fino ai giorni nostri, attraverso le testimonianze di tanti protagonisti del territorio: Gianni Morandi, Giorgio Comaschi, Vito, Chiara Sani, Eraldo Turra, il Cardinale Zuppi e ancora molti altri.
Sempre sabato 2 dicembre, la sezione La Prima Volta di… vede protagonista Occident, il primo lungometraggio di Cristian Mungiu (Animali selvatici), una commedia amara sul seducente mito dell’Ovest, che risiede tra i rumeni più giovani.
Ad affiancare i film in concorso, per la prima volta al festival, sei corti firmati dal regista Ermanno Olmi che verranno proiettati in collaborazione con CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, che conserva un patrimonio di oltre 82.000 rulli di film realizzati dalle più importanti imprese italiane dai primi anni del ‘900. Un omaggio a Olmi attraverso contenuti preziosi della sua primissima cinematografia che ritraggono il boom degli anni ’50 con sguardo critico, in linea con l’anima di Porretta, legata al territorio e ai suoi cambiamenti socioculturali. La prima serata propone il film Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggiere (1954), mentre domenica l’omaggio a Ermanno Olmi prosegue con il film L’onda (1955).
Ad inaugurare il Concorso fuori dal giro, giunto alla XI edizione, la proiezione di ANNA diretto da Marco Amenta. Bella, selvaggia e magnetica come la natura incontaminata della sua Sardegna, Anna vive al ritmo del respiro della terra. Una terra che cura le sue ferite e nutre la sua anima. Le esperienze difficili che ha attraversato l’hanno segnata, ma non piegata. E oggi Anna è una donna libera che non vuole più avere paura. Nell’angolo remoto dell’isola dove gestisce la piccola fattoria che era del padre, il tempo sembra essersi fermato e la presenza di Anna con la sua energia erotica e il suo coraggioso rifiuto delle convenzioni ha la potenza di una mina pronta a esplodere. Quella terra aspra la protegge, fino al giorno in cui sarà lei a doverla proteggere dai mostri meccanici che vogliono violentarla. Salvare la bellezza e preservare la sua libertà si fondono nella battaglia di Anna, imponendole scelte difficili e rinunce dolorose. Perché niente può comprare il rispetto di se stessi e delle proprie convinzioni.
Il weekend di apertura del festival prosegue domenica 3 dicembre con due graditi ospiti, Antonio e Pupi Avati, che saranno presenti a Porretta Terme in occasione della proiezione speciale di Una gita scolastica, che celebra il 40esimo anniversario e per l’occasione viene festeggiato dal festival con l’incontro “A spasso per l’Appennino: 40 anni di Una gita scolastica”, un tuffo nel territorio e nella scenografia naturale che è stata Porretta insieme ad altri luoghi iconici emiliani. Un momento emozionate per il Festival, la sua terra e i suoi abitanti, molti dei quali sono stati tra i protagonisti del film pietra miliare della storia del cinema italiano.
Passato e futuro si intrecciano nelle proposte e nel programma del Festival che celebra una delle più grandi attrici italiane con la proiezione in anteprima internazionale domenica 3 dicembre di Magnificat. Con la regia di Alessandro Guatti, ospite in sala, il film è tratto dalla regia teatrale di Fabio Battistini, recentemente scomparso, e omaggia i 100 anni dalla nascita di Valentina Cortese.
Chiude il primo weekend ricco di appuntamenti la proiezione del secondo film del Concorso fuori dal giro, LE PROPRIETÀ DEI METALLI di Antonio Bigini. Anni Settanta, Italia Centrale. In un paesino di montagna, Pietro, un bambino cresciuto da un padre duro e asfissiato dai debiti, manifesta doti misteriose: piega metalli al solo tocco. Uno scienziato americano comincia a studiarlo. Gli esperimenti porteranno Pietro a contatto col mondo invisibile, dove le leggi della fisica lasciano il passo ai desideri più profondi.
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