Non solo per chi già conosce l’omonimo videogioco di ruolo, creato da Interplay Entertainment e di proprietà di Bethesda Softworks, ma anche per gli amanti della fantascienza ucronica e steampunk, Fallout si presenta come una ghiotta e irresistibile occasione.
Fallout ha debuttato il 10 aprile 2024 su Prime Video e Amazon ha annunciato che si classifica come una delle tre serie più viste di sempre sulla piattaforma da Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere.
Fallout in inglese significa la ricaduta radioattiva ed in effetti tutta la serie gravita attorno agli effetti di una guerra nucleare, che ha lasciato devastati gli abitanti della superficie e in condizioni migliori (ma non poi così tanto…) quelli che hanno vissuto per duecento anni all’interno dei Vault, dei giganteschi bunker antiatomici dotati di ogni comfort. I ricchi e i privilegiati sono finiti a vivere sottoterra, i meno fortunati (ma tutto è relativo, come vedremo) sono rimasti in superficie, a morire o a subire gli affetti della radiazioni nelle Zone Contaminate. Cannibali, spietati, stralunati picchiatelli e cacciatori di taglie e quanto altro abbiamo già visto (The walking dead) camminano in superficie. Non mancano blatte mostruose, orsi mutanti titanici e axelot affamati grandi come draghi.
Siamo negli Stati Uniti negli anni 50, ebbene sì, e a quanto sembra ci rimarremo per sempre, visto che in quel momento storico, in piena guerra fredda, le varie bombe atomiche sono state sganciate e la cultura non è mai progredita e cambiata da quel momento, tranne per alcuni bizzarri miracoli tecnologici. La musica ossessiva di quel tempo, gli arredi, la carta da parati, la moda e lo stile degli anni 50 sono il tratto distintivo della serie, che fa da contrasto con gli scenari post apocalittici e le situazioni fantascientifiche a cui i nostri eroi andranno incontro.
Sta proprio in questo suggestivo connubio buona parte del fascino di Fallout. I suoi punti deboli sono invece una serie di dati di fatto (alcune persone vivono centinaia di anni, altri pure ma in versione mostruosa, poi si evolvono in zombie, alcuni sì, altri no, a seconda degli interessi degli sceneggiatori). Una delle poche certezze è che la valuta corrente è costituita da tappi.
Ma ecco, per sommi capi, la storia:
Hank MacLean (Kyle MacLachlan), Sovrintendente del Vault 33, viene rapito da alcuni terroristi della superficie durante una violenta incursione (si fingono invitati e sposo a un matrimonio), e la sua corraggiosa, bella ed idealista figliola Lucy (Ella Purnell), che non è mai uscita dal Vault, decide di esplorare le Zone Contaminate cercando e riportando a casa il padre.
Lucy scopre così che l’umanità, a differenza di quanto le è stato detto, non si è estinta. Ognuno, in superficie, cerca di sopravvivere a modo suo: oltre a mostri, assassini e disperati mutanti senza naso, c’è chi fa parte della forte Confraternita d’Acciaio, organizzazione militare che dovrebbe garantire la sicurezza. Qui è cresciuto Maximus (Aaron Moten), un ex orfanello il cui grande sogno è diventare scudiero di uno dei Cavalieri della Confraternita, che si spostano indossando delle T-60, enormi armature che li rendono quasi invincibili (Pacific Rim ma anche il manga giapponese Jeeg Robot d’acciaio del 1975)
Lucy, Maximus e il Ghoul (Walton Goggins), un cow boy cacciatore di taglie di cui non rileviamo la vera identità, sono tutti alla ricerca di qualcosa: le loro vicende si intrecciano in un mondo in cui la distruzione è ancora visibile, ma in cui la speranza non è ancora morta.
Nel complesso la serie è molto divertente e godibile, spesso ironica, ricca di suggestioni e al contempo furberie. Come nel videogioco, quel che più conta non è tanto la storia (inevitabile pensare agli sceneggiatori, che, strizzando le meningi, come in Boris, la serie cercano di mettere insieme personaggi e situazioni scelti principalmente per motivi estetici) quanto l’ambientazione e il combattimento.
Tutto è politicamente corretto (il razzismo non esiste, la protagonista è donna guerriera, ecc ecc), i nemici sono i comunisti (un evergreen) e condito da un linguaggio sporco, sadismo con picchi di crudeltà e qualche situazione erotica, rigorosamente priva di nudo, che riesce a sfuggire abilmente ai divieti, tanto che il film è solo VM di 16 anni. Speriamo che nella seconda serie, già annunciata da Amazon, la storia da qualche parte approdi, sennò ci accontenteremo di altre battaglie coi mostri giganti, consapevoli di essere sempre e comunque all’interno di un prodotto di divertimento, anche se si riempie la bocca con: “la guerra è ovunque, l’uomo cerca sempre di distruggersi, ecc”. Anche perchè il messaggio che viene dato, diciamolo, tolta qualche retorica, non è affatto anti bellico. La guerra nucleare resta sempre una possibilità dalla quale bene o male si esce e menarsi coi mostri mutanti un gran divertimento (…??).
Ah, una buona notizia: il cane (c’è sempre un cane) non muore, almeno non nella prima serie.
gabriele ruocco dice
Vorrei solamente dire che la serie non è ambientata negli anni 50 bensi inizia nel 2077 per poi passare a 200 anni dopo.
E che inoltre le armature atomiche T-60 sono armature da combattimento non un mezzo di transporto.
ha anche scritto che nel “videogioco” la storia non è la cosa importante, prima di tutto a quale videogioco si riferisce: fallout , fallout 2 , fallout 3 , fallout 4 , fallout new vegas , fallout tactics , dato che in tutti questi la storia e la parte più importante oserei dire
Emanuela Di Matteo dice
Grazie per le osservazioni! Solitamente la storia che tiene in piedi un videogioco nel quale si deve solo sopravvivere o compiere una missione è meno complessa e articolata di quella di un film, ma mi sembra di capire, dalle tue puntualizzazioni, che sei un grande esperto di questo gioco. Continua a seguirci e a leggerci…!
Presto arriveranno nuove recensioni e tante fantastiche notizie dal mondo del cinema, dei libri e della musica 🙂