Prima che il kung fu diventasse un’arte insegnata nelle scuole, attraversò un’epoca segnata da tragiche rivoluzioni civili e colma di perdite umane. Dopo anni di preparazione il regista Wong Kar-wai (2046) racconta attraverso la vita del maestro Ip Man lo spirito, la tecnica e il mondo delle arti marziali durante il periodo repubblicano.
Quattro ore di filmato (raccolte per intero in The road to The Grandmaster) tagliate in 123 minuti per la distribuzione nelle sale. L’arte di Wong Kar-wai è stata anche quella di mantenere intatta l’autenticità della sua opera pur censurandola in un riassunto forzato. Il risultato è un intreccio di capitoli storici eleganti, sofisticati e lirici, narrati da due protagonisti esemplari: Tony Leung (2046) detentore della tecnica Wing Chun e Ziyi Zhang (Memorie di una geisha), figlia orgogliosa e virtuosa del maestro Gong Baosen.
In The Grandmaster ci si ritrova immersi nella pura filosofia cinese del kung fu, lì dove il fisico, la mente e lo spirito confluiscono in una danza di gesti che nascondono una potenza esoterica. Il kung fu non è esibizione, afferma il maestro Ip Man, è cammino, è ordine, è orizzontale e verticale. Si dipana in una serie di tecniche di cui il film diventa espressione e eredità. Attacchi rapidi e sinuosi. Colpi soavi e rallentati. Mani che esprimono, rispondono e aiutano. Primi piani in cui uno sguardo nasconde un mondo intero, con tutto l’amore e la perdita di un sentimento. Musica imponente in una scenografia impeccabile. Istantanee fotografiche che suggellano un’epoca culturale. Ci si riempie gli occhi e poi avanti, solo avanti, così come proclama il codice d’onore delle arti marziali.
Otto anni di lavoro per Wong Kar-wai, trenta notti di riprese sotto la pioggia per Tony Leung (solo per la scena iniziale). Una biografia epica di un maestro che ha patito la fame, ha perso due figli, ha vissuto nella guerra, è scampato all’invasione giapponese ed è sopravvissuto nell’esilio. Ogni atto è raccontato con delicatezza, col rispetto per la fiera essenza del combattimento e dell’armonia propri del kung fu. Il regista ci avvicina alla tradizione, coglie il suo linguaggio e ci mostra stili autentici (Wing Chun, Bagua, Xingyi e Baji), ognuno descritto e interpretato in una solenne cerimonia.
L’emozione è completa quando riusciamo a immaginare il viso di Bruce Lee ancora bambino. Il più piccolo a lezione dal maestro Ip Man, in una delle tante scuole di Hong Kong che negli anni Cinquanta diventarono custodi di quella dottrina esistenziale, ancora oggi attrazione di moltissimi seguaci e il cui obiettivo non è vincere, ma aprire la mente.
<<Liberati da quello che sai e saprai molto di più>>
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=X1NQc6D7fHY]
Scheda film
Titolo: The Grandmaster
Regia: Wong Kar-wai
Sceneggiatura: Zou Jingzhi, Xu Haofeng, Wong Kar-wai
Cast: Tony Leung, Ziyi Zhang, Chang Chen, Zhao Benshan, Xiao Shenyang, Song Hye Kyo, Yuen Wo Ping, Chiliam Cheung, Lau Ka Yung, Cung Lee
Genere: biografico
Durata: 123’
Produzione: Block 2 Pictures, Jet Tone Production, Sil-Metropole Organisation
Distribuzione: Bim Distribuzione
Nazione: Cina, Hong Kong
Uscita: 19/09/2013.
Lascia un commento