Fuori concorso all’interno della sezione ‘Alice nella Città’ del Festival del Film. Vincitore del Cinematography Award al Sundance Festival e nominato per il World Documentary Competition, Chi è Dayani Cristal? è stato definito come un modo nuovo per parlare di immigrazione.
Nessun pathos alterato, nessuna smania di creare empatia forzata nella cinepresa di Marc Silver. Il suo docu-film si snoda tra le testimonianze dirette e la ricostruzione cinematografica, senza corrompere la materia trattata. Un viaggio iniziato nel 2008 da un’idea condivisa tra i registi e i produttori che volevano parlare dei ‘ribelli’. Di quei resistenti che quotidianamente diventano migranti, visti, additati o peggio ancora, ignorati. Partire è un po’ come morire dichiara il film. Punto di non ritorno verso una rotta che ha l’aria della speranza e la certezza della paura.
Da qui inizia l’indagine del regista: attirato dal crescente numero di cadaveri che ogni estate vengono ritrovati in Arizona. Seguiamo con l’occhio di una cinepresa invisibile la polizia di frontiera. Scopriamo il corpo senza vita di un uomo nel deserto di Sonora, privo di documenti e con un tatuaggio sul petto con la scritta ‘Dayani Cristal’. Nessun altro indizio se non i ricordi dei parenti che via via raccontano il punto di vista su una faccenda scomoda e universale.
C’è più elegia che mistero in Chi è Dayani Cristal? più preghiera che denuncia. Ogni tappa accorcia le distanze verso il confine americano, eppure amplifica il limite invalicabile tra due i Stati. Tra l’essere parte integrata di una Comunità o restare ombra nell’altra. L’inequivocabile spinta politica cammina sul binario della speranza. Lungo il tragitto di un treno che i messicani chiamano ‘La Bestia’ e sul quale l’attore attivista Gael García Bernal ripercorre i passi di quell’uomo ritrovato senza identità. Un viaggio con cui sperimenta in prima persona pericoli e miraggi. Con il quale mostra spaccati di vite invisibili dietro un muro inanimato. Corpi restituiti in polvere, motivazioni disperate, fughe intraprese nel silenzio e una colonna sonora che accresce la solitudine.
Silver corre il rischio di far apparire i migranti come ‘eroi’ incompresi, ma è uno sguardo che presto lascia spazio alla verità. Talvolta spiata di fronte a un dolore o esposta con domande incontestabili.
C’è un muro tra l’America e il Messico, un muro che dissocia, abbandona e spezza vite. Per il quale si investono migliaia di euro e dietro cui potremmo trovarci tutti. Persi in un deserto, lasciati a morire senza pace, con un futuro di sabbia e di sogni in mano.
Da un film che parla di immigrazione si teme una di quelle romanzate socioculturali sature di passività. Chi è Dayani Cristal? è invece il racconto asciutto e globale di una condizione umana che mai come oggi è importante conoscere.
<<Le persone povere sono la risorsa spirituale del mondo>>.
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Scheda film
Titolo: Chi è Dayani Cristal? (Who is Dayani Cristal?)
Regia: Marc Silver, Gael García Bernal
Sceneggiatura: Mark Monroe, Marisa Clifford, Kurban Kassam
Cast: Gael García Bernal
Genere: documentario
Durata: 83’
Produzione: Pulse Films, Canana Films/Mexico City
Distribuzione: P.F.A. Films/ PMI
Nazione: Usa, Messico
Uscita: 10/11/2013 (Festival Internazionale del Film Roma).
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