Hugo dopo aver scoperto che il suo collega e grande amico deve operarsi per un tumore (dalle scarse probablità di sopravvivenza), inizia un percorso di riflessione sulla propria vita e su come ha vissuto i propri rapporti interpersonali fino a quel momento. Contemporaneamente ritorna all’improvviso Adriana, ex ragazza di Hugo che lo contatta dopo anni di silenzio.
I fantasmi di un passato mai chiarito, mai affrontato con decisione, verranno finalmente affrontati e forse superati.
Il portoghese Goncalves, dopo quasi 25 anni torna sugli schermi con un film silenzioso, quasi sussurrato (onnipresente il voice over del protagonista) in cui la ricerca di un equilibrio da parte del protagonista, raccontato attraverso monologhi interiori intervallati da vecchi filmini in super 8, va a creare una narrazione estremamente statica per non dire immobile.
Il cast di attori sconosciuti (e talvolta non proprio all’altezza) si muove in una Lisbona in costruzione facilmente paragonabile alla travagliata anima di Hugo, che solo alla fine, grazie all’aiuto più o meno volontario di Adriana riuscirà a trovare serenità e approcciarsi alla vita con maggiore personalità.
Le intenzioni del regista erano positive, ma una regia compiaciuta, estenuante, dei dialoghi piatti e superficiali e un finale che più didascalico non si può, fanno candidare “A Vida Invisível” come una delle più grosse delusioni di questo Festival romano.
Scheda film
Titolo: La Vita Invisibile (A Vida Invisivel)
Regia: Vitor Goncalves
Cast: Filipe Duarte, Maria João Pinho, João Perry, Pedro Lamares, Susana Arrais
Genere: drammatico
Durata: 99’
Produzione: –
Distribuzione: –
Nazione: Portogallo
Uscita: 09/11/2013 (Festival Internazionale del Film Roma)
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