Scanio Libertetti ha un cognome da predestinato al rimprovero, un presente pieno di incertezze e tanti ipocriti consigli elargiti dai suoi ingessati amici. Quello che non ha più, invece, è il suo lavoro da riparatore di macchine da caffè, la sua fidanzata Helena con “l’acca” … e i punti della patente.
Lungometraggio di esordio per Paolo Mitton, che è anche co-sceneggiatore di una storia ironicamente incentrata sui malesseri della contemporaneità, su tutti quei disagi che insorgono implacabili nel momento in cui non si riesce (più) a rispondere alle frenetiche esigenze quotidiane. Scanio (interpretato dal bravo Daniele Savoca) è perennemente fuori luogo e accetta passivamente tutto quello che la vita gli propone. Fuori dal contesto, fuori dai giochi, vive più o meno serenamente circondato da ciò che non gli appartiene ma di cui non riesce a privarsi. Un uomo disadattato che fa della propria professione uno stile di vita. I suoi tempi non corrispondono alla realtà che gli gira intorno e lui è costretto a scendere dalla giostra. Incline a riparare in un mondo che predilige sostituire, predisposto all’attesa mentre tutti gli chiedono di agire.
La storia d’amore con Helena (Hannah Croft), una giovane inglese trasferitasi in Italia per lavorare come esperta di risorse umane, lo renderà simile ad una delle sue macchine da caffè, un vecchio modello pieno di difetti che ha bisogno di essere riparato. Perché raramente gli altri ci accettano per come siamo e la solitudine, in fondo, ci circonda invisibile e silenziosa, un po’ come il campo magnetico con cui il giovane Scanio non riesce proprio a convivere.
The Repairman ha tante prospettive interessanti, ma spesso rimangono tali. Le paure si intravedono, l’ironia pure. La passività del nostro Libertetti appare fine a se stessa e si concentra in situazioni con poco appeal. Anche se il titolo richiama contesti internazionali, la pellicola ha forti stigmate italiche (vedi ancora una volta la provincia al centro del mondo, vedi l’immancabile voce fuori campo di cui sembra proprio non si possa fare a meno). Curata la fotografia, azzeccate le musiche, nota di merito al simpatico inizio in cui il lineare tragitto di un volatile viene interrotto da un traliccio, ma la sensazione di fondo è quella che si sarebbe potuto fare di più. Il protagonista, la cui visione del mondo caratterizza il nodo narrativo, sarebbe potuto diventare – ed era fisicamente idoneo – una sorta di messia perplesso senza voce e senza religione, un ironico Big Lebowski italico con il cacciavite in mano alle prese con la grande crisi contemporanea. Invece il tutto segue un ritmo e una dinamica da corsa in tram.
Presentazione ufficiale in Italia nella nel corso della 31a edizione del Torino Film Festival.
Scheda film
Titolo: The Repairman
Regia: Paolo Mitton
Sceneggiatura: Paolo Mitton e Francesco Scarrone
Cast: Daniele Savoca, Hannah Croft, Paolo Giangrasso, Fabio Marchisio, Irene Ivaldi, Francesca Porrini, Alessandro Federico, Lorenzo Bartoli, Elena Griseri, Beppe Rosso , Anna Bonasso
Genere: commedia
Durata: 89’
Produzione: Aidìa, Seven Still Pictures Ltd in collaborazione con Acting Out
Distribuzione: –
Nazione: Italia/Regno Unito
Uscita: 31° Torino Film Festival
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