Operazione Abscam per David O. Russell che un anno dopo Il Lato Positivo torna al cinema con fatti di cronaca americana in un thriller gustosamente eccentrico. Dentro lo spirito degli anni Settanta la vicenda di uno degli scandali più clamorosi degli Stati Uniti, che vide accusati di corruzione alcuni deputati del Congresso governativo e di alte cariche politiche.
In origine (2010) fu American Bullshit, scritta da Eric W. Singer e inserita nella black list delle migliori sceneggiature non prodotte. Nel 2013 David O. Russell cambia il titolo e accanto alla storia vera di un’America allattata dalla corruzione aggiunge il suo ricco e glorioso “disordine” umano. “American Hustle” appunto: sogno di una élite di disonesti dietro la quale dimorano ingiustizie, fallimenti e aspirazioni.
A fare da intro alla vicenda Christian Bale nei panni di Irving Rosenfeld, ineffabile truffatore d’adozione arrestato dall’agente Richie DiMaso (Bradley Cooper) e costretto a collaborare con l’F.B.I. per evitare la galera. L’immersione nel glamour trash e nello scintillio dei Seventies è istantanea, dagli arredi agli occhiali, dai tessuti ai gioielli: ori colati addosso a protagonisti in gran forma. Voci dentro un gioco d’imbrogli pronto a sfuggire di mano e il cui piano per la truffa del secolo è opera (Abscam) del poliziotto fuori controllo Cooper. Coinvolge Bale, la sua amante Sydney Prosser (Amy Adams) e per reazione a catena spinge tutti sull’orlo del caos. In ballo un falso sceicco, un malavitoso De Niro, un politico incastrato e una moglie trascurata col talento per fare danni. Tale Jennifer Lawrence karma punitivo di Irving e pura filosofia cinematografica di Russell. Incarnazione del dramma e dell’ironia giocosa che già da Il Lato Positivo aveva definito lo stile del regista. Imprevedibile, comico e incisivo, scritto su personalità forti capaci di innescare cariche di brio seducente e tragico. Anima della festa la Lawrence semina esplosioni di microonde e baci saffici affiancando ottimi comprimari. A cominciare dal trasformato Bale che gestisce tradimenti, ricatti e problemi di cuore con un’interpretazione eccezionale. Sua la narrazione (alternata) di un punto di vista pacato e tenero nonché autentica ancora morale del film. Accanto a lui la sexy bad girl Amy Adams e l’ambizioso Cooper, il quale sotto le mentite spoglie del passionale cerca di addentare la gloria regalando momenti di emotività estrema.
Tanto problematici quanto folli, tanto teatrali quanto solidi, gli adorabili perdenti di Russell non sono né buoni, né cattivi, ma si fondono sullo stesso piano d’azione. Proiettili amari e patinati con cui possiamo vivere ribellioni maldestre e disastri di coscienze. Alla fine dei giochi la pillola va giù morbida e le questioni di vita o di morte sono la facciata di personaggi umani e di desideri universali: altro non vogliono se non essere corteggiati e amati per il proprio io. Cosa che fa Russell presentandoli nei loro pregi e nei loro difetti, avvicinandoli a noi ad ogni passo, dentro il fascino provocante di una minuziosa colonna sonora.
<<Avrò mai una vita migliore, oppure è tutto qui?>>
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Scheda film
Titolo: American Hustle – L’apparenza inganna (American Hustle)
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: David O. Russell, Eric Warren Singer
Cast: Christian Bale, Bradley Cooper, Amy Adams, Jeremy Renner, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Jack Huston, Louis C.K., Michael Peña, Alessandro Nivola, Elisabeth Rohm
Genere: drammatico
Durata: 135’
Produzione: Atlas Entertainment, Annapurna Pictures
Distribuzione: Eagles Pictures
Nazione: Usa
Uscita: 01/01/2014.
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