Another american hero. Un’altra trama ispirata da una storia vera, quella di Eugene Allen per oltre trenta anni maggiordomo alla Casa Bianca, e alla reali vicende che hanno caratterizzato la lotta per la conquista dei diritti civili della comunità afroamericana, una delle pagine più drammatiche del secolo scorso.
Bisogna subito dire che stavolta va di gran lusso al mitico palazzo presidenziale americano. Se ultimamente a Hollywood la tendenza era quella di assediare e mettere a ferro e fuoco le storiche stanze del potere (vedi per ultimo l’inguardabile Olympus Has Fallen), stavolta l’eroe messo in scena dal regista Lee Daniels (candidato all’Oscar per Precious), indossa guanti bianchi e cerca solamente di fare un po’ d’ordine intorno ai piedistalli della bandiera a stelle e strisce, servendo impeccabilmente cocktail a ben otto Presidenti, da Harry Truman sino a Barack Obama.
La sceneggiatura è basata su un articolo di Wil Haygood, sul Washington Post del 2008: “A Butler Well Served By This Election” e ripercorre la vita professionale e priva dello storico maggiordomo, interpretato in maniera ammirevole da Forest Whitaker. Partito dai campi di cotone arriverà, con una scalata sociale che farebbe invidia a molti studenti della scuola alberghiera, alla top class dei camerieri. Turbolenze familiari e la pacatezza dei suoi servigi si fonderanno in un tutt’uno con le vicende storiche degli Stati Uniti, di cui finirà per essere al tempo stesso vittima ed artefice.
La costosissima pellicola è un crescendo di messaggi subliminari ridondanti e, per dirla tutta, in alcune scene, stucchevoli. L’ennesimo pretesto per rimarcare il significato del sogno americano che deve andare avanti nonostante tutto. Ma questo tutto si concretizza in un continuo richiamo cronostorico sì completo, ma decisamente pigro e asettico. L’assassinio di John F. Kennedy e di Martin Luther King, i movimenti dei Freedom Riders e delle Black Panther, la guerra del Vietnam, lo scandalo del Watergate, vorrebbero e dovrebbero far crescere il pathos emotivo e l’affezione verso le vicende dell’uomo comune, vero e dichiarato protagonista del film, ma così non accade. Come non accade neanche il contrario e il risultato è un prodotto insapore che si dissolve velocemente al termine della visione.
Unico spunto di riflessione potrebbe nascere dalla curiosità di spostare l’ambientazione dal contesto americano verso realtà a noi più vicine. Voglio dire, sarebbe interessante sapere come se la sono passata e quante ne hanno viste negli ultimi anni gli uomini e le donne al servizio dei capi di Stato delle più grandi nazioni europee. E magari ne potrebbe venir fuori una spassosa commedia tragicomica.
Da segnalare l’allegra comitiva di attori (e aspiranti tali ) di tutto rispetto. Una rapida rassegna è d’obbligo: il premio Oscar Forest Whitaker, Oprah Winfrey(bravissima!), John Cusack, il premio Oscar Jane Fonda, il premio Oscar Cuba Gooding Jr., Lenny Kravitz, Mariah Carey, il premio Oscar Vanessa Redgrave, Terrence Howard, Alan Rickman, Alex Pettyfer, James Mardsen, David Oyelowo, Liev Schreiber e il premio Oscar Robin Williams.
Ma cotanto talento sa esclusivamente di trucco e parrucco e non basta ad elevare un’opera che visibilmente nasce ad uso e consumo della notte degli Oscar, concedendo ben poco allo spettatore. The Butler è un gigantesco pacco di Natale depositato sotto l’illuminatissimo albero di Hollywood, ma che al suo interno contiene il solito e anche un po’ infeltrito maglione con la renna.
Scheda del film
Titolo: The Butler – Un maggiordomo alla casa bianca (The Butler)
Regia: Lee Daniels
Cast: Forest Whitaker, David Banner, Michael Rainey Jr., LaJessie Smith, Mariah Carey, Alex Pettyfer, Vanessa Redgrave, Aml Ameen
Genere: biografico, drammatico
Durata: 132′
Produzione: Follow Through Productions, Salamander Pictures, Laura Ziskin Productions, Lee Daniels Entertainment, Pam Williams Productions, Windy Hill Pictures
Distribuzione: Videa CDE
Nazione: USA
Uscita: 01/01/2014
Lascia un commento