La leggenda dei 47 ronin è uno dei racconti più popolari in Giappone. Il coraggio e l’onore di questi guerrieri venne tramandato per generazioni, come valido riferimento della cultura giapponese stessa.
Il film diretto da Carl Rinsh invece sembra prenderne solo il nome nei titoli ed alcuni concetti della vicenda allontanandosi del tutto dal nocciolo fondamentale della tradizione popolare orientale.
A cavallo di stereotipi, scene di azione in escalation continua e una ricostruzione fantasy della storia dai toni più a stelle e strisce che del sol levante, il film sembra solo ispirarsi al racconto originario dell’era feudale giapponese, per poi prendere la via degli studios e diventare una pellicola colma di un CG credibilissimo giusto alla fine degli anni 90.
Anche l’essenza sembra perdersi nella messa in scena di un film che basa tutto il suo potenziale sugli effetti visivi ed i combattimenti, invece che soffermarsi sullo spirito di ciò che fu l’impresa. Una storia che parla di vendetta, onore e fedeltà. Cardini importanti che hanno reso immediatamente celebre questo grande avvenimento e che ad oggi viene ancora celebrato.
Ma a quanto si evince dall’opera invece, non si ha solo la sensazione, ma la piena conferma che la grande produzione americana abbia trovato l’ennesimo racconto pronto ed impacchettato da riadattare secondo la formula del grande spettacolo di intrattenimento, accompagnata spesso da menu giganti di pop corn e bibite gassate.
E forse in questo preciso caso, la macchina distributrice di dollari potrebbe incepparsi e non funzionare come sperato a causa di una falla che prende il nome di Keanu Reeves (Trilogia di Matrix – Point Break).
L’attore che ormai cavalca quasi e solo esclusivamente filoni orientali di genere action, non viene messo al centro della storia come sperato dai trailer pubblicitari o dai poster che ne evidenziano il predominio in prima fila rispetto al cast. E’ un ruolo quasi marginale, seppur funzionale, che però nel contesto sembra essere quasi inutile. La sua partecipazione nella storia è una forzatura che non trova nemmeno spazio tra le righe del racconto. Non è come molti sperano il protagonista della vicenda, ma l’occidentale straordinario finito per caso (o destino?) nelle lande del Giappone feudale e che non poteva non apparire in una storia di folklore orientale ed importante come questa.
Ritmi irregolari, azioni noiose. Il concetto finale di onore non è da attribuirsi alla regia di questo film, ma alla millenaria cultura Giapponese che da sola riesce a spiccare.
Lento e debole su molti aspetti. Non tradisce le aspettative generate dai trailer sullo spettatore medio, ma tradisce quelle dei 47 valorosi guerrieri che hanno versato sangue per la loro causa e probabilmente in questo momento si stanno rigirando nella tomba.
Scheda film
Titolo: 47 Ronin
Regia: Carl Rinsch
Cast: Keanu Reeves, Hiroyuki Sanada, Ko Shibasaki, Tadanobu Asano, Rinko Kikuchi, Jin Akanishi, Cary-Hiroyuki Tagawa, Yorick van Wageningen
Genere: Azione, Drammatico
Durata: 118’
Produzione: H2F Entertainment, Mid Atlantic Films, Stuber Productions
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Nazione: Usa
Uscita: 13/03/2014.
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