Elena è una cameriera, Antonio un meccanico, si incontrano, si odiano, si amano. Insieme, dovranno affrontare una malattia terribile che segnerà per sempre il loro destino.
Lo stile è inconfondibile, così come l’amore per i personaggi travolti dalle passioni e mai rassegnati al destino; così come l’elemento commedia annidato nel dramma; così come la cura per ogni dettaglio a ricondurre sempre a quello stile inconfondibile. Si è rapiti dalla carrellata iniziale sotto la pioggia che svela i protagonisti o dal piano sequenza del bar, dal giorno alla notte, per una dimostrazione di bravura che illude e inganna: due sequenze magistrali per un film che si spegne via via semplicemente in un film di Ferzan Ozpetek. Allacciate le cinture piacerà al pubblico di Ozpetek e continuerà a tenere lontano, chi quel cinema non lo ama affatto; con la sua storia forte di passione amore e malattia, di confronti a testa alta con la sorte e di riflessione sugli “ingranaggi” della vita, “allacciata” al solito teatrino, alla compagnia di giro superflua e ingombrante di personaggi minori sgomitanti, buoni solo ad allungare un brodo altrimenti privo di ingredienti sapidi. E dunque “venghino, signori venghino” ad ammirare Carolina Crescentini che appare e scompare per poi tornare nell’ inutile incastro finale e farsi quattro risate; Francesco Scianna il desaparecido; Carla Signoris ed Elena Sofia Ricci nel ruolo delle comari litigiose, perché lo spettacolo necessita di leggerezza ed intrattenimento (svagata e poco credibile la prima, impegnata in un ruolo assurdo e fuori sincrono rispetto alla storia, la seconda); Giulia Michelini in vacanza premio dopo i successi di “Squadra antimafia”, che si cimenta nella studentessa del bar, poi dottoressa alle prese con la malattia della cameriera che le serviva i cappuccini, un personaggio allucinante, scritto malamente come una parentesi involontaria del racconto; Luisa Ranieri dalle sfumature almodovariane ma dai cliché alla Pappi Corsicato. Un gruppo di attori in libera uscita, una scampagnata in terra di Puglia che coinvolge anche il povero Filippo Scicchitano e l’incolpevole Paola Minaccioni, bravi e simpatici in vicende risolte sbrigativamente, senza possibilità di una interazione decisa con la storia centrale. Bisogna accontentarsi dell’unica espressione di Francesco Arca o della prova d’attrice di Kasia Smutniak, un po’ poco per allacciare le cinture e lasciarsi travolgere da un film laccato e mediocre, valorizzato gratuitamente solo dal canto di Rino Gaetano.
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Scheda del film
Titolo: Allacciate le cinture
Regia: Ferzan Ozpetek
Sceneggiatura: Ferzan Ozpetek, Gianni Romoli
Cast: Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Francesco Scianna, Carolina Crescentini, Elena Sofia Ricci, Carla Signoris, Paola Minaccioni, Giulia Michelini, Luisa Ranieri
Genere: Drammatico/Commedia
Durata: 110′
Produzione: R&C Produzioni, Faros Film, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Nazione: Italia
Uscita: 06/03/2014
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