Il 1° gennaio 2009 alla fermata di Fruitvale, la polizia della Bay Area Rapid Transit District di Oakland uccide, dopo averlo ammanettato nonostante fosse disarmato, Oscar Grant, un ventiduenne di colore con qualche precedente penale.
La forza “reazionaria” della vicenda di Oscar Grant è racchiusa nei video realizzati coi telefonini in quella tragica notte e postati su YouTube; quei filmati raccontano tutto, la concitazione del momento, l’incomprensibile atteggiamento dei poliziotti, la violenza scomposta, fino al suono e all’eco del colpo di pistola. Un video è montato all’inizio del film; scuote, lascia senza parole, suscita una domanda che tormenta per tutta la durata di Prossima fermata Fruitvale station: “perché?” Ryan Coogler, regista e autore del film, non si avventura né in una indagine sulle motivazioni dell’omicidio e né in un’analisi su una aggressione dal “naturale” stampo razzista, ma si concentra esclusivamente sulla vittima, sulle sue ultime ore trascorse tra famiglia, amici e voglia di “vivere” l’arrivo del nuovo anno. Partendo dal materiale fornito dall’avvocato civile della famiglia di Oscar Grant, la sceneggiatura di Coogler non si pone al di fuori della vicenda, affrescando e documentando, al contrario, prova quasi una delicata santificazione della vittima, che nel corso del suo ultimo giorno di vita, getta in mare una partita di droga da spacciare, cerca insistentemente un lavoro onesto, aiuta una ragazza incerta sul pesce da frittura, prova a riconciliarsi con sua moglie dopo un tradimento, in metro abbraccia e balla con chiunque voglia condivedere speranze per il nuovo anno. Questa visione “partigiana”, contraddice la scelta del video iniziale, la regia da pedinamento documentaristico e indebolisce l’intera struttura del film minando la credibilità della ricostruzione. Non ha alcun senso rispetto all’impianto generale la regia invisibile di Coogler e le scelte di cast, con Kevin Durand nel solito ruolo del poliziotto mascellone esaltato e fuori controllo, confermano l’incoerenza di un progetto di pura fiction spacciato per ricostruzione puntigliosa. Il racconto prova ad animarsi sul finale, fra concitazione, rabbia e commozione, ma negli occhi, nella mente e nel cuore restano gli attimi rubati nel video del telefono, non certo questo film dossier anonimo.
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Scheda del film
Titolo: Prossima fermata: Fruitvale Station (Fruitvale Station)
Regia: Ryan Coogler
Sceneggiatura: Ryan Coogler
Cast: Michael B. Jordan, Octavia Spencer, Melonie Diaz, Ahna O’Reilly, Chad Michael Murray, Kevin Durand
Genere: Drammatico
Durata: 85′
Produzione: Forest Whitaker’s Significant Productions, OG Project
Distribuzione: Wider Distribuzione
Nazione: USA
Uscita: 13/03/2014
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