Il premio Oscar per la fotografia Wally Pfister (fedele collaboratore di Christopher Nolan) al suo esordio alla regia si intrufola in un filone cinematografico mai giunto al tramonto, indagando sulla dipendenza dalla tecnologia e sul sorpasso dei nostri limiti. Dentro la storia fantascientifica inserita nella Black List delle migliori sceneggiature non realizzate del 2012 impera il trio di ricercatori “trascendenti” Johnny Depp, Rebecca Hall e Paul Bettany. Studiosi in un futuro non troppo lontano di un imponente progetto tecnologico di intelligenza artificiale denominato P.I.N.N., ovvero Rete Neurale Fisicamente Indipendente.
In teoria, duplicando le sinapsi del cervello dentro un super computer si possono potenziare le capacità in modo esponenziale, riscrivendo al tempo stesso la coscienza di sé. In pratica, quando il dottor Will Caster (Johnny Depp) resta vittima di alcuni estremisti anti-tecnologia la moglie Evelyn decide di collaudare su di lui questa ipotetica Transcendence, andando contro ogni giudizio morale, razionale e professionale. Un peccato umano prima del disastro artificiale che in nome del bene (si parte da quello collettivo, ma si finisce con l’usare lo strumento per fini personali) struttura un nemico inarrestabile e subdolo.
In fondo lo insegnava già Kubrick nel corto circuito “esistenziale” di HAL 9000 (in 2001: Odissea nello spazio): consegnando le chiavi della nostra evoluzione all’autonomia di un impianto senziente fuori controllo, si offre su un piatto d’oro l’assoluta manipolazione dell’umanità. Collisione tra uomo e macchina che i riottosi del film di Pfister tentano invano di segnalare e ai quali si lascia poco spazio. Protagonista della vicenda è infatti l’egoismo dell’inconsolabile vedova Evelyn, ruolo antipatico e riuscito di Rebecca Hall che obbedisce ai suoi sentimenti a discapito del mondo intero. Un barlume di serietà scientifica si affaccia negli occhi dell’amico Bettany (incoraggiato dal sempre più saggio Morgan Freeman), ma alle buone ideologie segue il pericoloso sviluppo di zombie tecnologici denutriti di interessanti risvolti narrativi. Non si va oltre la dicotomia giusto-sbagliato e sebbene la vicenda provi a fondere pathos e conflitti (dai buoni propositi dei protagonisti al romanticismo illogico delle emozioni) esce fuori un debole pacchetto di lucenti effetti speciali (dove tuttavia sul touch screen del volto di Depp non ci si preoccupa di soprascrivere caratteri comprensibili).
Lungo il corridoio del bunker digitalizzato di Pfister le idee ci sarebbero (sintesi tra carne e materia, vincolo spettrale del web in ogni angolo delle nostre vite, amori virtuali, responsabilità sociale), ma sono orientate verso il Millennium Bug della rete anticipato dal prologo e sbrogliato con una formula mediocre e sbrigativa.
Si apprezza invece l’intenzione dell’opera prima, i filamenti di bit e byte delle nano tecnologie presentate nel progresso di Transcendence riaprono il caso di scienza e coscienza, dentro cui spostando gli addendi il risultato non cambia: se all’origine manca l’anima (ottenebrata dai sentimenti di chi gioca a fare dio) la macchina sarà sempre (e solo) la versione superiore, delirante e autocratica di questa assenza.
<<Qualsiasi cosa sia come ogni intelligenza vuole progredire, superare i propri limiti e non si accontenterà mai>>.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=VDcN2TMyd7w]
Scheda film
Titolo: Transcendence
Regia: Wally Pfister
Sceneggiatura: Jack Paglen
Cast: Johnny Depp, Paul Bettany, Rebecca Hall, Kate Mara, Cillian Murphy, Clifton Collins Jr., Morgan Freeman
Musiche: Mychael Danna
Genere: fantascienza
Durata: 119’
Produzione: Alcon Entertainment, Straight Up Films, Syncopy
Distribuzione: 01 Distibution
Nazione: Usa
Uscita: 17/04/2014.
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