È il film di apertura della 67° edizione del Festival di Cannes, ma è anche la pellicola più discussa e criticata della stagione. Sì, stiamo parlando proprio di Grace di Monaco con il Premio Oscar Nicole Kidman nelle regali vesta della platinata Grace Kelly, musa di Alfred Hitchcock. L’opera si concentra intorno a un lasso di tempo estremamente limitato, per la precisione si tratta dei primi sei mesi del 1962, quando la Principessa Grace si ritrova suo malgrado impigliata tra un matrimonio ingombrante, il rimpianto per una folgorante carriera abbandonata troppo presto e pressanti questioni politiche con la vicina Francia. Avviso: non manca nessuno dei peggiori e tradizionali espedienti che si possano immaginare per raffigurare la favola dell’eroina romantica costretta a trascorrere le sue giornate all’interno di una gabbia dorata.
Il regista francese Olivier Dahan cerca di bissare il successo del biopic Le vie en rose, che nel 2007 che permise a Marion Cotillard di vincere l’ambita statuetta come miglior attrice protagonista, ma stavolta fallisce in pieno il bersaglio. Oltre la mira, a dir la verità, Dahan sbaglia anche la scelta delle frecce da scoccare. Errare è umano, si sa; tuttavia, così è davvero troppo e a tutto c’è un limite. A prima vista, l’idea di affidare la parte alla Kidman sembrava la scelta più logica da fare. Dopo lunghe e interminabili decisioni, si è pensato di rivolgersi alla protagonista di Moulin Rouge! in quanto la Kidman è forse una delle poche attrici di Hollywood che, al giorno d’oggi, può ancora far rivivere i fasti e le atmosfere delle grandi star hollywoodiane degli anni ’50. Eppure, l’interpretazione della diva australiana non è affatto credibile e ha deluso le già scarse aspettative nutrite dalla stampa. Insomma, se l’abito non fa il monaco, neanche il bel faccino della Kidman può riportare in vita il mito di Grace Kelly. Un altro accento rivelatore del previsto flop della pellicola lo si poteva d’altronde rinvenire nella decisione di scritturare il pur bravo Tim Roth per il ruolo del principe Ranieri, risultando alla fine inadeguato come i proverbiali “cavoli a merenda” (per non parlare poi di Paz Vega che impersona Maria Callas!).
A storcere il naso di fronte alla proiezione di Grace di Monaco non sono soltanto gli addetti ai lavori, ma pure la famiglia Grimaldi che ha accusato il regista e lo sceneggiatore Arash Amel di scarsa attendibilità riguardo ai fatti narrati. Punto sull’orgoglio, Dahan ha replicato pubblicamente con un laconico: «Io non sono uno storico ma un artista. Sono stato colpito da Grace che ha ‘inventato’ la figura della regina moderna» e nulla più. Costato qualcosa come quindici milioni di dollari, Grace di Monaco prodotto da Pierre-Ange Le Pogam è un progetto nato morto, cui non si sarebbe potuto rimediare in nessun modo se non azzerando del tutto il pesante strascico di retorica che drappeggia questa stantia confezione da romanzetto rosa.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=Yyd0tqpNxwU]
Scheda film
Titolo: Grace di Monaco (Grace of Monaco)
Regia: Olivier Dahan
Sceneggiatura: Arash Amel
Cast: Nicole Kidman, Tim Roth, Frank Langella, Paz Vega, Parker Posey, Milo Ventimiglia, Geraldine Somerville, Nicholas Farrell, Robert Lindsay, Derek Jacobi
Genere: Biografico
Durata: 103′
Produzione: Stone Angels, YRF Entertainment
Distribuzione: Lucky Red
Nazione: Francia, USA, Belgio, Italia
Uscita: 15/05/2014
Lascia un commento