Tutto è iniziato con un progetto Erasmus, un francese che andava a Barcellona e un “Appartamento spagnolo” da cui il giovane ne usciva profondamente cambiato. Era il 2002 e a dirigere c’era Cédric Klapisch che, nel primo dei 3 atti dedicati ai “viaggi di Xavier”, iniziava il suo protagonista alla vita da adulto. Oggi, dopo varie escursioni identitarie, grattacapi di ogni tipo, lavori insoddisfacenti e famiglia (Bambole russe, 2005) l’ormai 40 enne è uno scrittore affermato e ritorna nell’epilogo (sembra) di un’avventura durata 12 anni.
Apparentemente poco è cambiato, Xavier (Romain Duris) continua a incarnare lo spirito di intere generazioni spaesate, lanciate su futuri mai lineari e accampate dentro presenti transitori. Le donne della sua vita sono ancora tutte lì ad aiutarlo o a confonderlo e lui, per fortuna, segue la strada degli imprevisti col solito, contagioso e umoristico turbamento (si vedano i dialoghi coi pensatori tedeschi). Ciò che invece sempre si trasforma sono gli eventi che, questa volta, trascinano l’affabile padre di famiglia tra le Avenue della Grande Mela, dove la moglie (Kelly Reilly) è volata coi figli verso un nuovo amore.
Se il dramma dà sapore a un romanzo le difficoltà lo danno al mondo, sembra dirci il regista, il quale nonostante sommerga di problemi Xavier, spinge al confronto con la realtà secondo una visione ottimistica e creativa. La vita sarà pure instabile, ma le soluzioni possono trovarsi anche in mezzo al caos di una metropoli intasata di colori e di fabbricati, persino tra separazioni, lavoro nero, matrimoni organizzati e genitori gay. Basta cambiare prospettiva, pensare che all’altro capo del tragitto non c’è tanto un punto B, una meta, quanto una filosofia. Che sia la fenomenologia dello spirito di Hegel o il rovescio del ricamo di Schopenhauer prenderla con leggerezza è la cosa migliore, anche quando ci inceppiamo, quando siamo disorientati dentro un “Rompicapo” che imbroglia e complica senza via d’uscita. New York è la location ideale per rivelare sentimenti e conflitti, nevrotica e poliglotta com’è, impagina le nuove esperienze di Xavier come i capitoli del suo nuovo libro. Klapisch costruisce la commedia in equilibrio costante tra la malinconia e l’entusiasmo, giocando con vecchi ricordi, salde amicizie e nuovi progetti. I monologhi romanzati del protagonista, la musica e i paesaggi urbani divengono infine voci altre con cui il regista rende popolari e vivaci gli infortuni sul campo dell’uomo “in progress”. Nessuna incognita poi per chi ha perso le vicende passate: i flashback ricostruiscono la storia senza appesantirla e la ricerca della tanto sospirata felicità fa il resto. Non sarà perfetta come quella dei sogni, ma si incastra al millimetro nella frenesia della vita, come i titoli di testa a mo’ di Tetris di questo fumettistico Rompicapo.
<<La vita per la maggior parte della gente è un tragitto che va dal punto A al punto B, ma per me non è così. Io ho il problema col punto B>>.
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Scheda film
Titolo: Rompicapo a New York (Casse-tête Chinois)
Regia: Cédric Klapisch
Sceneggiatura: Cédric Klapisch
Cast: Romain Duris, Audrey Tautou, Cécile De France, Kelly Reilly, Sandrine Holt, Margaux Mansart, Pablo Mugnier-Jacob, Flore Bonaventura, Benoît Jacquot
Musiche: Christophe Minck, Loïc Dury
Genere: commedia
Durata: 118’
Produzione: Opposite Field Pictures, Belgacom, Ce Qui Me Meut Motion Pictures
Distribuzione: Academy Two
Nazione: Francia
Uscita: 12/06/2014.
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