Si è conclusa la quarta edizione de Lo Spiraglio FilmFestival, evento di corti, lungometraggi e incontri sul tema della salute mentale e del disagio psichico che si è tenuta presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma con la direzione scientifica di Federico Russo e la direzione artistica di Franco Montini.
La serata finale del festival si è svolta alla presenza del regista e attore Carlo Verdone a cui è stato assegnato il Premio Speciale Lo Spiraglio – Fondazione Roma Solidale onlus.
La Giuria composta dal Presidente, il regista e sceneggiatore Francesco Bruni, l’attrice Valentina Carnelutti, il critico cinematografico Federico Pontiggia, lo psicanalista Luciana De Franco e lo psichiatra Walter Procaccio ha quindi assegnato i seguenti premi, con rispettive motivazioni:
PREMIO J.GARCIA BADARACCO-FONDAZIONE MARIA ELISA MITRE al miglior lungometraggio (1000 euro)
A LOVE SUPREME, di Francesco Cannito
Per l’emozionante semplicità con cui viene raccontata una normalissima storia d’amore, destinata a diventare insolita e complicata per una serie di regole burocratiche e assurde che contrastano i sentimenti dei due protagonisti. Piace la naturalezza della narrazione e la discrezione con la quale la cinepresa indaga all’interno di una comunità di recupero.
PREMIO FAUSTO ANTONUCCI AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO (1000 euro)
LE VOCI UMANE, di Stefano Dei
Priva di alcun compiacimento spettacolare, una drammatica ed agghiacciante testimonianza sulla realtà degli ospedali psichiatrici in Serbia. Tutto è affidato esclusivamente alle voci degli internati, che, con parole semplici, fanno emergere un intimo, autentico dolore e denunciano indirettamente una condizione subumana, che si apre ad uno spiraglio di speranza con la creazione di gruppi di auto-aiuto.
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA all’opera considerata particolarmente significativa per il tema e per la modalità con cui tratta l’argomento:
AMERICA, di Alessandro Stevanon
Per la capacità di riconsegnare il disagio psichico ai territori dell’immaginazione, con un corto stroboscopico tra sogno e realtà, documentario e finzione, e un protagonista, Pino America, che non si dimentica.
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