Sei premi Oscar sul palco del Palacongressi del TaorminaFilmFest. Questo è ciò che succede quando a salire sul palco ci sono Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Due eccellenze del cinema italiano che, ormai da decenni, rappresentano anche delle eccellenze del cinema internazionale. Se la storia di Ferretti inizia grazie alla collaborazione con il mito Fellini, come racconta lo stesso scenografo, negli ultimi anni entrambi hanno avuto modo di lavorare con alcuni dei registi piu’ importanti di Hollywood tra cui il geniale Martin Scorsese. Ciò che sorprende dell’incontro, è come questi due grandi professionisti, che, come detto in precedenza hanno vinto tre Academy Awards a testa nel corso della loro carriera, parlino di personalità importantissime e storiche della storia del cinema, come appunto Fellini e Scorsese con estrema semplicità e naturalezza.
“Dopo che incontrai Martin (Scorsese ndr) dovetti rifiutare per ben due volte di lavorare con lui per altri impegni professionali, la terza volta mi propose ‘L’età dell’innocenza’ e come sapete già accettai. – dice Ferretti – Di recente ho dovuto rifiutare anche ‘The Wolf of Wall Street’ perché stavo già girando un altro film a Vancouver . Collaborerò ancora con lui molto presto.”
Francesca Lo Schiavo invece spiega così l’inizio della sua carriera: “Io ho iniziato come set decorator. E’ un ruolo molto importante e valorizzato all’interno delle produzioni americane, mentre in Italia non è così probabilmente anche per il genere di film che prediligiamo”.
Ma come si sviluppa il lavoro? “Io faccio delle bozze e poi dei modellini così che il regista possa vedere tridimensionalmente ciò che voglio fare. Poi in generale cerco sempre di mettere un tocco di Italia in ciò che faccio” dice Ferretti. “Soprattutto in America si lavora molto con gli storyboard, ma onestamente io non sempre li guardo. – continua Francesca Lo Schiavo – Io e Dante ormai lavoriamo insieme da tanti anni e ci capiamo al volo. In genere lui filtra ciò che vuole il regista e lo traduce in immagini e io grazie a questo insieme riesco a fare bene il mio lavoro.”
Proprio con Scorsese la collaborazione dei due dura ormai da anni quindi Ferretti si lascia andare anche a qualche curiosità: “Ho incontrato Martin a Venezia per parlare di ‘Gangs of New York’. Non si sapeva dove girarlo, chi proponeva gli Stati Uniti, chi il Canada, chi l’est Europa. Gli proposi di andare a Roma, nello specifico a Cinecittà. Prima di andare lì però lo portai a mangiare in un noto ristorante e dopo gli mostrai il posto. Sono riuscito a convincere Martin ma poi cambiò il produttore del film che voleva girare in Bulgaria. E’ venuto però nel mio studio a Roma e ha visto una quarantina di bozzetti che avevo già preparato e a quel punto anche lui si convinse alla fine di girare a Roma.”
Francesca Lo Schiavo invece parla del film ‘The Aviator’: “Sono molto legata a quel film che mi ha creato non pochi problemi per il budget con la produzione. Volevo però fare bene a tutti i costi e quindi ho sperimentato nuove soluzioni e messa tutta me stessa per fare bene il mio lavoro in quella pellicola e sono molto contenta del risultato”. A questo Ferretti aggiunge: “Tra l’altro è stato il nostro primo Oscar a dire la verità dopo tante nomination senza vittoria non volevo nemmeno andare alla cerimonia” (ride ndr).
In chiusura lo scenografo ha inoltre svelato anche quaclhe dettaglio sul prossimo lavoro con lo stesso regista: “Lavoreremo su un film ambientato nel 1600 in Giappone con protagonisti dei gesuiti. Non posso dire molto a parte che è tratto dal libro ‘Silence’ di Endo”
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