Era il 1996 quando il trio Hawn, Keaton, Midler dichiarava guerra ai mariti fondando il Club delle prime mogli, non nasceva certo la commedia perfetta, però le attrici sapevano darle ragion d’essere per cui la vendetta appariva dignitosa, oltre che umoristica. Tutte contro lui cambia il copione, ma conserva lo spirito di quelle donne tradite e trascurate da uomini bugiardi e doppiogiochisti. Razza che Nick Cassavetes (Face/Off) punisce, in senso narrativo e figurale, con la sceneggiatura di Melissa Stack.
Cameron Diaz è la prima a scoprire la tela del ragno: un Casanova Nikolaj Coster-Waldau riveduto e moderno che possiede una moglie per gli affari e una fiamma in ogni città. Dopo di lei si innesca la reazione a catena delle altre due ingannate e deluse Leslie Mann e Kate Upton. Personalità femminili sull’orlo di una crisi sentimentale, troppo caricaturali per coinvolgere e poco intelligenti per far ridere. La Diaz tuttavia ci prova, nella prima parte del film mostra una donna elegante e burlesca capace di usare il cervello, ma la sua credibilità dura fino a quando incontra la moglie del fascinoso. Segue il programma “lezione al verme”, con atti di spionaggio e punizioni a base di lassativi, creme depilatorie e pillole ormonali. Se la comicità è soprattutto fisica il contesto è languido: frana dentro misere disillusioni (<<È naturale tradire una moglie>>) e pedina un personaggio che non esiste. Qui l’uomo è un capro espiatorio, funzionale solo alle basse ritorsioni che dovrà subire, le donne invece sono le vittime, di stoltezza prima e di amore dopo. In tal senso si intravede un tentativo di autoironia: <<Un avvocato più una finta (?) tonta, più una tettona fanno una donna capace di tutto>>, ma intanto chiedono aiuto al papà.
Sarebbe stato bello assistere a una revenge comedy di amiche, tali anche senza che il genere maschile le avesse prima create (o distrutte). Per un po’ si è sperato che questa corrosiva, arguta e spiritosa rivincita arrivasse proprio da una donna (la Stack è entrata anche nella Black List del 2007 per I want to … your sister), Tutte contro lui invece non è nulla di nuovo. Cassavetes cerca di accostare l’emancipazione femminile al divertimento, ma si rivela una pantomima grottesca e superficiale. A partire dalla sposa puritana Mann che vorrebbe essere spassosa, ma eccede in una fastidiosa puerilità. Per una storia che punta a dare potere alle donne glielo toglie da sotto il naso, mostrando quanto in realtà abbiano bisogno di essere soccorse. Si parla di uomini, si agisce per gli uomini, ci si ribella contro gli uomini per 100 minuti, scindendo sempre di più i due universi e abbassandosi al solo argomento su cui il dialogo non passa mai di moda. Il denaro. Se alle donne spezzi il cuore esse ti spezzeranno il conto in banca. Nel 2014 siamo ancora qui, alle sante e ai peccatori, agli affari e ai castighi. A cavalcare l’onda sterile dei cliché e a montare film (con qualche pezzo privo di continuità) senza aggiungere nulla. Pochi isolati momenti divertenti non bastano a sopportare L’altra donna del titolo originale, né a mandar giù un’amorale (e morale) che cade troppo in basso.
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Scheda film
Titolo: Tutte contro lui (The Other Woman)
Regia: Nick Cassavetes
Sceneggiatura: Melissa Stack
Cast: Cameron Diaz, Nikolaj Coster-Waldau, Leslie Mann, Kate Upton, Nicki Minaj, Taylor Kinney, Deborah Twiss, Don Johnson, Alyshia Ochse, David Thornton
Musiche: Aaron Zigman
Genere: commedia
Durata: 108’
Produzione: LBI Productions, Twentieth Century Fox Film
Distribuzione: 20th Century Fox
Nazione: Usa
Uscita: 19/06/2014.
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