Ieri terzo concerto allo stadio Olimpico, e terzo sold out. I tremila biglietti messi a disposizione all’ultimo, grazie alla concessione di una maggiore capienza del prato, sono stati bruciati in meno di 5 minuti.
In totale 173.000 fan arrivati da ogni parte d’Italia. Nessuno prima di lui (né artisti internazionali né nazionali) ha “osato” lo stadio Olimpico per tre sere consecutive. Un evento di grande portata per la capitale.
A distanza di 25 anni, da quel luglio 1990 (Milano S.Siro e Roma Flaminio) Vasco batte ancora i Rolling Stones.
Ed è solo l’inizio! Il Live Kom’14 prosegue per Milano, 4 date consecutive – 4, 5, 9 e 10 Luglio – nel suo ormai storico “locale”, lo stadio S.Siro.
“Cambia – menti”
Testa rasata, giubbotto oro metallizzato, jeans e scarpe rigorosamente da tennis. Così, spavaldo, si presenta sul palco il Vasco nuovo. L’uomo dei cambiamenti oltre la “fine del millennio” sprigiona un’energia incredibile. Concerto decisamente rock heavy oriented, lontano dal facile consenso. Elettrizzante la partenza con “Gli Spari Sopra”.
All’interno della scaletta, con un senso ben preciso, il Kom(andante) trasmette l’evoluzione musicale, e non solo, che lo ha portato a essere quello che è oggi. Un duro.
Nel nuovo sound heavy oriented di Vasco, cambiamenti anche nella band: accanto agli storici Stef Burns, alla chitarra, e Claudio Golinelli (Il Gallo), al basso, la sezione ritmica si completa con due new entry: Vince Pastano, alla chitarra e Will Hunt, lo straordinario batterista preso in prestito dagli Evanescence.
Il resto della band, “la migliore al mondo”, sono tutti volti noti e stranoti: Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola alla tromba, Andrea Innesto (Cucchia) al sax e cori e, unica donna, Clara Moroni, la Ferrari del rock ai cori.
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