Reciprocità: ecco la parola-chiave, la scintilla creativa, da cui ha preso vita il Friuli Film Festival (abbreviato con FRIFF – FRI FILM FESTIVAL), un progetto che mette in comunicazione diretta l’Oriente d’Italia con l’Oriente del mondo. Organizzato dalla Camera di Commercio Italiana ad Hong Kong, assieme all’Istituto Italiano di Cultura e in collaborazione con il cinema Broadway Cinematheque, il FRIFF nasce come ideale simmetria del Far East Film Festival di Udine. Nasce, cioè, dalla volontà di esportare un racconto: quello viscerale e intrinseco di un territorio attraverso il suo cinema.
Se il Far East Film, dall’ormai lontanissimo 1999, continua a raccontare l’Asia all’Europa, dunque, il Friuli Film Festival- FRIFF racconterà l’Europa all’Asia. Quel piccolo pezzo d’Europa che si chiama, appunto, Friuli Venezia Giulia e che, anno dopo anno, ha saputo costruire un sistema cinematografico d’eccellenza (vedi i Festival regionali, il Fondo Regionale per l’Audiovisivo, la FVG Film Commission, l’Archivio della Cineteca del Friuli). Un meccanismo, sempre più rodato ed efficiente, che
copre l’intero arco del processo operativo, dalla produzione fino alla distribuzione nazionale (con la friulana Tucker Film formata da CEC di Udine che organizza i Far East Film Festival e da Cinemazero di Pordenone che assieme alla Cineteca del Friuli organizza Le Giornate del Cinema Muto).
Cinque i titoli selezionati: Gli ultimi di Vito Pandolfi nella sua versione recentemente restaurata in digitale, Rumore bianco di Alberto Fasulo, L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin, Parole povere di Francesca Archibugi con Pierluigi Cappello e The Special Need di Carlo Zoratti. Cinque autentici gioielli che, dall’11 al 16 luglio, saranno proiettati alla Broadway Cinematheque di Hong Kong una delle sale (con tre schermi) più autorevoli della città.
«Vogliamo ricambiare tutto l’amore con cui il Far East Film Festival di Udine, da sedici anni, si dedica alla promozione del cinema asiatico – spiegano gli organizzatori della Camera di Commercio Italiana – e non c’è modo migliore che ospitare, qui ad Hong Kong, alcuni tra i titoli più rappresentativi del notevolissimo catalogo friulano. Veri e propri capolavori del cinema indipendente, acclamati e premiati anche a livello internazionale».
Hong Kong si prepara ad accogliere il Friuli, possiamo dirlo davvero senza retorica, e, con il Friuli, si prepara ad accogliere molti protagonisti della sua primavera culturale: dalla Cineteca del Friuli, grazie alle quale è stata possibile l’opera di recupero, restauro e conservazione de Gli Ultimi fino alla Nefertiti Film, passando per Agherose e Videomante.
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