Se c’è una cosa a cui la Warner Bros. non si sottrae è la catastrofe. L’ha pedinata nel 1996 con i cacciatori di uragani in Twister, l’ha raccontata nel 2000 con la storia vera di La tempesta perfetta e oggi, affidandosi all’esperienza digitale del regista Steven Quale e del produttore di effetti visivi Randall Starr, incrementa il tutto con Into the Storm, ovvero “Dentro la tempesta”. Lì dove Quale ci vuole portare, chiaro sin da subito nella scena d’inizio e ancora meglio coi venti risonanti e tangibili a cui ha sottoposto il cast. Per l’ultimo lavoro del regista di Final Destination 5 l’occhio del ciclone ha priorità assoluta.
La cittadina di Silverton colpita da una serie di tornado violentissimi è lo scenario su cui si mostra l’imprevedibile e devastante potenza di madre natura, capace con le sue bombe meteorologiche di distruggere ogni essere, vivente o inanimato, che abbia la sfortuna di trovarsi sul suo cammino. Straordinari eventi atmosferici che Quale trasforma in attrazione e terrore, ma soprattutto in spettacolo. Dai teen ager sballati che vogliono immortalarsi su You Tube accanto all’uragano, agli adrenalinici stormchaser (cacciatori di uragani) volti a carpirne i segreti, dal padre di famiglia in crisi coi propri figli, alla scienziata che vorrebbe prevedere le mosse climatiche per evitare tragedie future. È palese che le generiche premesse di Into the Storm siano solo l’anticamera dell’impressionante distruzione a cui il film mira: un indiavolato EF5 con venti che soffiano oltre le 200 miglia orarie. Il risultato tecnico è notevole: colonne di vortici infuocati, genesi di mulinelli spaventosi, aerei risucchiati nella tempesta come formiche, ettari di macerie post catastrofe, palazzi sradicati in pochi secondi insieme a urla e cicloni che amplificano la tensione. Into the Storm raggiunge un realismo spaventoso (stupisce il mancato uso del 3D), unito ad alcuni scatti memorabili (la bici piantata nella portiera di un’automobile) e a un ritmo quasi mai noioso.
Eppure l’impatto emotivo è debole, specie quando ci si rende conto che la prolissa introduzione dedicata ai personaggi non aggiunge pathos finale, o quando alcune scene di found footage si limitano a raccontare l’evento con un surrogato di spaventi e di rimpianti (i due adolescenti incastrati sotto la trave). L’ossessione di alcuni di inquadrare i mostri del cielo (anziché scappare), mixata alla tragedia e a una comicità spesso involontaria fanno andare il film in più direzioni contemporaneamente. Scelta che forse stempera i drammi e mostra gli eccessi dell’era virtuale, ma che a fronte di terribili costi umani anche recenti (Katrina, Sandy), consegnano un dubbio intrattenimento e un preciso amaro in bocca. Gli attori si impegnano e l’obiettivo è raggiunto, ma per assaporare Into the Storm è meglio seguire e condividere il lavoro di superficie di Quale che, in soldoni, vuole regalare il brivido della calamità con un pizzico di filantropia.
<<Con questo strumento possiamo darvi la vista che prima solo Dio conosceva: l’occhio del tornado>>.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=yT8SgLbTXmE]
Scheda film
Titolo: Into the Storm
Regia: Steven Quale
Sceneggiatura: John Swetnam
Cast: Richard Armitage, Sarah Wayne Callies, Matt Walsh, Alycia Debnam-Carey, Arlen Escarpeta, Max Deacon, Nathan Kress, Jeremy Sumpter, Lee Whittaker, Kyle Davis, Jon Reep
Musiche: Brian Tyler
Genere: azione, catastrofico
Durata: 89’
Produzione: New Line Cinema, Broken Road Productions
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Nazione: Usa
Uscita: 27/08/2014.
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