La svolta horror (se di horror in senso letterale si può davvero parlare) avuta da Kevin Smith con Red State, dopo un’intera carriera in cui (soprattutto) con i due Clerks e Dogma ci aveva regalato film folli ed esilaranti, prosegue con Tusk, nuova e malata pellicola ambientata nel tranquillo e civilissimo Canada.
David, noto conduttore di un programma radiofonico demenziale recatosi in terra canadese per realizzare un tragicomico scoop, Leggendo per puro caso un curioso messaggio di un individuo di nome Howard Howe che promette di raccontare storie e aneddoti incredibili, va ad incontrare quest’ultimo nella sua isolata residenza fuori città: sarà l’inizio di un incubo.
Il cinema di Kevin Smith anche nelle sue esternazioni più demenziali, dissacranti ai limiti del buon gusto, è stato stato caratterizzato da una forte vena critica alla società, alla chiesa, alla mediocrità del pensiero comune, ed è proprio in questo senso che Tusk nell’inquetante e disturbata figura di Howard Howe rappresenta un individuo reso folle dalle angherie e dalle violenze subito da parte di essere umani meschini, subdoli e spregevoli.
La netta superiorità degli animali sugli uomini in termini di rispetto reciproco, amore, pietas è un concetto più volte ribadito nel corso del film dal folle aguzzino, secondo il quale l’umanità intera ormai senza speranza meriterebbe l’estinzione, per cui la sua deviata e malatissima scelta di mutilare e “riassemblare” carnalmente il corpo di David in un essere moralmente e spiritualmente superiore come può essere il tricheco appare una conclusione perfettamente logica e inappuntabile.
Quando si viene a conoscenza che proprio un tricheco è l’animale che ha salvato la vita a Howard dopo la fuga in mare dal manicomio, ma che quest’ultimo, spinto dall’istinto di sopravvivenza e dalla fame ha ucciso e mangiato il suo dentato “salvatore”, la decisione di sfidare David in un “duello” alla pari (indossando egli stesso un “costume da tricheco) assume un significato quasi catartico, come se sentisse la necessità, il bisogno estremo di chiedere perdono per quell’omicidio ai danni del primo e probabilmente unico essere vivente che gli avesse mai mostrato affetto.
Tusk è un horror, ma non in senso tradizionale, perchè l’orrore che ci propone Kevin Smith è sì quello sanguinolento, pulp, materico rappresentato dalle mutilazioni e dalla digustosa (ma esilarante) trasformazione di David da uomo a tricheco, ma allo stesso tempo è l’orrore di una società infettata, che fa ammalare, autodistruggere chi la abita.
Tuttavia non bisogna pensare che Kevin Smith sia diventato in maniera improvvisa serioso e drammatico come il Cronenberg degli anni ’70-’80, perchè se c’è una cosa in cui il regista americano eccelle è la vena comica, e in Tusk anche nelle scene di maggiore intensità e progressione drammatica (sembra brutto a dirsi) non si riesce assolutamente a smettere di ridere.
Scheda film
Titolo: Tusk
Regia: Kevin Smith
Cast : Michael Parks, Justin Long, Genesis Rodriguez, Haley Joel Osment, Johnny Depp, Harley Morenstein, Ralph Garman, Jennifer Schwalbach Smith
Genere: horror
Durata: 102′
Produzione: Demarest Films, Phase 4 Films, SModcast Pictures
Distribuzione: –
Nazione: USA
Uscita: Festival Internazionale del Film di Roma
Lascia un commento