“Eccomi qua sono venuto a vedere lo strano effetto che fa la mia faccia nei vostri occhi e quanta gente ci sta e se stasera si alza una lira per questa voce che dovrebbe arrivare fino all’ultima fila, oltre al buio che c’è e al silenzio che lentamente si fa e alla luce che taglia il mio viso improvvisamente” con questi pochi versi Francesco De Gregori è riuscito il senso stesso del mestiere dell’attore, cosa che al contrario non è stato in grado di fare, seppur provandoci quasi con foga, il cineasta Marco Risi con il suo ultimo film Tre tocchi, dove la buona idea di far convergere in una sola narrazione storie di uomini che hanno in comune il desiderio di vivere della propria passione, attraverso l’escamotage di una squadra di calcio, crolla miseramente nella banalità con cui sono stati caratterizzati i protagonisti.
In Tre tocchi il grande errore tra gli errori è quello di dipingere sul volto di attori pressoché sconosciuti (e questo è un bene per il cinema italiano assuefatto ormai ai volti dei soliti noti) cliché patetici legati al mondo del cinema, del teatro e della televisione e talvolta anche offensivi nei confronti del genere maschile.
Max è un quarantenne ancora in attesa del ruolo della vita, Leandro invece e relegato nel personaggio di un trans e non fa altro che enfatizzare il suo passato in teatro, Emiliano è un doppiatore che sogna il cinema con una passione quasi morbosa per la bella Valentina Lodovini, Vincenzo farebbe qualsiasi cosa e nel mentre abusa delle donne e Giles vive la sua vita come se fosse in uno di quei fotoromanzi di cui è protagonista: sono questi i personaggi in cerca d’autore e di fortuna che Risi ha scelto ispirandosi, a suo dire, ad alcuni dei ragazzi di una squadra di attori realmente esistita e alle loro, evidentemente mediocri, chiacchiere da spogliatoio.
In una Roma a tratti pasoliana figlia illegittima del fulcro della settima arte che fu, sono decritti, tra partite e realtà, una serie di umanità con le quali, da spettatore, è impossibile creare qualsivoglia forma di empatia. Banali, rozzi maschilisti: neanche la dimensione dello spogliatoio basta per giustificare i personaggi che in Tre tocchi più che attori con un sogno del cassetto sembrano tronisti con il desiderio di una fama improvvisa. Piccoli uomini per i quali è impossibile tifare o esultare, anche quando fanno gol.
Scheda film
Titolo: Tre Tocchi
Regia: Marco Risi
Cast: Leandro Amato, Luca Argentero, Massimiliano Benvenuto, Claudio Santamaria, Valentina Lodovini, Paolo Sorrentino, Marco Giallini, Maurizio Mattioli, Matteo Branciamore, Emiliano Ragno, Vincenzo De Michele, Ida Di Benedetto, Antonio Folletto, Gilles Rocca, Francesca Inaudi, Jonis Bascir
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Produzione: Tre Tocchi Srl
Distribuzione: AMBI Pictures
Nazione: Italia
Uscita: 13/11/2014 (Festival internazionale del film di Roma)
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