Jack Marcus e Dina Delsanto sono due docenti diametralmente opposti sia per indole, sia per materia d’insegnamento. Il primo vive di letteratura e di parole, ne esalta l’anima etimologica e la forza veicolare del senso; la seconda si nutre d’arte e di immagini, portando alta la bandiera del non detto a fronte di uno sguardo sublimato e mistico sul mondo. Quando si incontrano la collisione d’amore è istantanea, ma sarà necessario mettere a nudo i propri riserbi per vincere la diffidenza con l’ironia.Uno dei termini per descrivere l’ultimo lavoro di Fred Schepisi potrebbe essere intelligente, che non è come dire perfetto, ma è la parola che più si avvicina al carattere accattivante e intimista del film. Words and Pictures in fondo lo esprime a chiare voci: le Parole e le Immagini descrivono, comunicano, si scontrano un po’ come le persone, come le relazioni tra entità distinte che, accostandosi, possono formare unità eccezionali. A sostenere le basi di quest’opera quasi enciclopedica (tantissime le citazioni) ci sono poi due attori deliziosi: il candidato all’Oscar Clive Owen (per la sua interpretazione in Closer) e la premiata agli Oscar Juliette Binoche (non protagonista nel Paziente inglese), la quale per l’occasione sfrutta la formazione a pastello, acrilico e a carboncino della sua adolescenza, dipingendo di proprio pugno le opere della professoressa che interpreta.
“L’arte è il talento della creatività umana” che l’autore di Roxanne e di 6 gradi di separazione abbraccia sul palcoscenico di un liceo, dove due protagonisti aprono il dialogo giocando con le sillabe e danno vita a una battaglia di stili e di abilità. È un mondo quasi teatrale in cui le problematiche fisiche e psichiche, le potenzialità assopite e i critici legami interpersonali sono pronti a essere affrontati con diligente passione didattica, ma che soltanto il passaggio all’amore condiviso riesce a sbloccare definitivamente. Se quindi la dipendenza dall’alcol (nel caso di lui) ha intrappolato la capacità di comporre versi, o un’artrite reumatoide (nel caso di lei) ha spento le tinte del proprio universo d’espressione, ecco nascere la vera sfida dell’opera di Schepisi: trasformare il dolore in colore, il linguaggio in rivelazione e dall’unione di entrambi scoprire verità nobili e poetiche. Questa danza di parole e di immagini lambisce così la dimensione umana e sentimentale, mostrando di riflesso tutto ciò che i legami (artistici e affettivi) possono sanare o, al contrario, distruggere.
La naturale sintonia tra i due interpreti, i dialoghi frizzanti e piacevoli, ritmati soprattutto con l’impertinenza di Owen, aiutano a sorvolare sui superflui abbozzi di alcune sottotrame (vedesi le calunnie alla compagna di classe o gli insulti a sfondo razzista) e raccontano una storia diversa dalle frequenti trasognate patine di romanticismo. Words (lui) and Pictures (lei) sono due pianeti e due identità che, seppure con mezzi differenti, conservano lo stesso scopo e desiderano comporre la medesima traccia. Le immagini forse precedono le parole (con una velata vincita al femminile), ma il punto è che l’arte esige l’astrazione e la fatica per mettersi in contatto con lo straordinario, e questa commedia suggerisce in un simbiotico “chiaro di luna condensato” quanto, nell’epoca impulsiva dei tweet e degli schizzi di superficie, sia fondamentale non dimenticare, incantare e nutrire anche lo spirito.
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Titolo: Words and Pictures
Regia: Fred Schepisi
Sceneggiatura: Gerald Di Pego
Cast: Clive Owen, Juliette Binoche, Valerie Tian, Keegan Connor Tracy, Bruce Davison, Adam DiMarco, Navid Neghaban, Janet Kidder
Musiche: Paul Grabowsky
Genere: commedia
Durata: 116’
Produzione: Latitude Productions e Lescaux Films
Distribuzione: Adler Entertaiment
Nazione: Usa
Uscita: 13/11/2014.
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