Dopo l’inaspettato epilogo dei 75esimi Hunger Games della Memoria Panem è caduta nel caos. Le continue rivolte e proteste dei Distretti costringono infatti Capitol City a fortissime misure repressive nei confronti dei ribelli tali da sembrare di poter essere in grado di spegnere il fuoco della rivoluzione. Ma Katniss è ancora viva, e sarà proprio compito della Ghiandaia Imitatrice alimentare l’ormai flebile fiamma della rivolta e dirigerla verso il dispotico governo del Presidente Snow (Donald Sutherland).
Quasi più un fenomeno sociale che cinematografico, torna sul grande schermo lo young-adult dal successo così straordinario da potersi permettere (a detta dei più) l’oneroso paragone con una pietra miliare del genere quale l’immortale saga di Harry Potter. Tratto dall’ultimo libro della celebre trilogia di Suzanne Collins, Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I è infatti il preludio all’epilogo di una saga cinematografica che, forte di una trama accattivante, ha saputo trasformare le già buonissime idee e formule di Kinji Fukasaku nel semisconosciuto Battle Royale in un fenomeno extra-cinematografico, capace di andare oltre la pellicola e diventare un modello di riferimento nel genere adolescenziale. Per Hunger Games – Il Canto della Rivolta Parte I si conferma la vincente squadra che tanto bene aveva fatto in Hunger Games – La Ragazza di Fuoco, con Francis Lawrence saldamente alla regia a guidare i giovani protagonisti Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth, Josh Hutcherson e Sam Clafin, idoli assoluti delle ragazzine, ma capaci anche di prestarsi a ruoli seri in altre pellicole, cosa che ha permesso loro di slegarsi progressivamente dal brand e ritagliarsi uno spazio nel “cinema che conta”. A costoro si affianca un cast strepitoso, in parte proveniente dai recenti capitoli, con Donald Sutherland, Julianne Moore, Elizabeth Banks ed il compianto Philip Seymour Hoffman, nel giusto mix tra freschezza ed esperienza.
La pellicola è un vivido esempio di come la cinematografia di massa sia sempre più spesso costretta (o spinta) a scendere a compromessi con ragioni di marketing che dettano legge all’interno di un mercato sempre più importante. Seguendo la lunga tradizione dei suoi predecessori, dal già citato Harry Potter fino al più recente Twilight, anche l’ultimo capitolo della saga di Hunger Games è stato scisso in due distinte pellicole permettendo dunque un duplice incasso e venendo incontro alla voglia della fan-base di allungare l’esperienza cinematografica della saga. Il risultato è purtroppo pessimo, testimonianza che spesso non si è capaci (o si sceglie) di non imparare dai propri errori. Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I svolge infatti egregiamente il compito di mettere moltissima carne al fuoco, costruendo progressivamente i presupposti che dovrebbero portare ad un finale ricco di emozioni. Appunto, dovrebbero. Essendo infatti la pellicola spezzata in due tronconi, si perde tutto ciò che di buono viene fatto per scadere in un finale evidentemente forzato poiché non concepito in origine. Lawrence si vede infatti costretto ad allungare una pellicola in modo innaturale, oltre ad abbandonare la classica struttura dell’ “hunger games” e dello scontro fra i vari tributi, consegnandoci 129 minuti che alternano grandi alti a terribili bassi. Assistiamo a scene di rara epicità che descrivono in pieno il clima di ribellione insieme ad altre più riflessive ma che ci aiutano a penetrare nelle profondità dell’animo di Katniss, ma allo stesso tempo siamo costretti a segmenti banali e riempitivi che si trascinano debolmente all’interno della pellicola.
Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I è indubbiamente un film emozionante, divertente e dai ritmi serrati. Allo stesso tempo è però, per forza di cose, un eterno incompiuto, una pellicola vuota che costruisce tanto e conclude poco. Trascinato da una Lawrence assoluta protagonista e sempre più motore dell’intero intreccio (priva anche di una spalla recitativa e attoriale di livello come Josh Hutcherson, relegato ad una performance che lo vede co-protagonista indiretto) e da un Donald Sutherland che interpreta ancora una volta uno straordinario e carismatico Presidente Snow, questo penultimo capitolo della saga si rivela come un preludio forzato, per la gioia dei fan più accaniti, pronti a rivedere di nuovo in azione i loro beniamini, ma che reca nel resto del pubblico (fan meno accaniti e non) un senso di disappunto per una pellicola inevitabilmente monca il cui frutto è un’esperienza rovinata e incompleta, in un film che fa della sua trama un (se non “il”) punto focale. Se davvero la scissione era inevitabile, poteva sicuramente essere gestita diversamente.
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Scheda film
Titolo: Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I
Regia: Francis Lawrence
Sceneggiatura: Suzanne Collins
Cast : Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Toby Jones, Donald Sutherland, Jena Malone, Sam Clafin
Genere: Azione – Avventura – Fantascienza
Durata: 123′
Produzione: LionsGate Entertainment, Color Force
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Nazione: USA
Uscita: 20/11/14
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