Attore, cantante e compositore italiano, Attilio Fontana, dal palco di Tale e Quale Show in cui si è confermato campione della passata edizione, a distanza di sei anni dal suo primo album “A” del 2008, presenta “FORMAGGIO”, il nuovo disco dai “colori caldi e inaspettati, che dà grande spazio di espressione alla virtuosistica band composta da Franco Ventura alle chitarre, Luca Pirozzi al contrabasso e basso elettrico, Salvatore Corazza alla batteria e percussioni e Ettore Gentile al Pianoforte”.
Di seguito il video musicale di Dove sta, dipinto a mano da Gabriel Zagni, videomaker che ha già realizzato video per Dalla, De Gregori e Fiorella Mannoia:
L’album racchiude il mondo musicale di Attilio, un viaggio nuovo, pieno di nostalgia e d’ironia al tempo stesso, sia nei suoni che nelle parole. I testi, oltre a raccontare storie attraverso ideali immagini, sono spesso stretti in spazi metricamente veloci, come se le parole fossero tanti mattoncini di lego da assemblare durante l’ascolto con la propria fantasia.
Le parole si trasformano in racconti e ci accompagnano passo dopo passo, con quella magia simile al momento in cui si vede apparire, in assolvenza, un’immagine nel foglio fotografico dentro a una camera oscura.
Numerosi sono gli omaggi ai grandi maestri della musica contemporanea, come la Tosca di Lucio Dalla, i motivi di Rino Gaetano o il mondo rarefatto di Rodari.
L’album è prodotto, scritto e arrangiato insieme a Franco Ventura, chitarrista con cui da dieci anni Attilio ha un sodalizio artistico. In questo disco, in cui il computer ha giusto avuto il solo compito di “registratore”, hanno collaborato musicisti importanti come Ettore Gentile al pianoforte, Luca Pirozzi al contrabbasso e al basso elettrico, Salvatore Corazza alla batteria, Clemente Ferrari ai pianoforti elettrici e hanno prestato il loro contributo Massimiliano Dedo ai fiati e Paolo Innarella al flauto e al sax soprano.
Un disco con tre anni di gestazione e di scrittura e con quasi un anno di lavoro in studio, dove ogni canzone è stata montata e pensata come dentro una moviola analogica, tra forbici e pezzi di pellicola musicale, tutta rigorosamente suonata senza l’uso di sintetizzatori.
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