Si è concluso lo scorso 17 dicembre il primo contest canoro organizzato dal nostro sito. Il contest, chiamato #SINGMEASONG, dava la possibilità a cantanti e gruppi emergenti di poter partecipare (in maniera del tutto gratuita) alla gara inviando una propria cover di un brano di un altro artista sulla quale è stata data piena libertà di scelta ai concorrenti. I partecipanti sono stati ben undici con un livello generale incredibilmente alto e con una scelta dei brani quanto mai variegata. A spuntarla però sono stati i Bulldog’s Duo, gruppo catanese che grazie alle centinaia di voti ottenuti è riuscito ad avere la meglio su tutti i partecipanti compresi gli altri due concorrenti arrivati sul podio cioè Antonio Bruno e Benedicta, rispettivamente secondo e terza.
I Bulldog’s Duo è un gruppo formato dai fratelli Marco (chitarre e voci) e Andrea (batteria e tastiere) Schillirò accomunati da una grande passione per la musica. Proprio da questa passione nasce l’idea, nell’estate del 2013, di fondare questo gruppo che, spaziando in un genere che risente di influenze non solo rock ma anche blues, si è messo già più volte positivamente in mostra nel corso di numerose esibizioni live fino ad arrivare alla vittoria del contest organizzato da MyReviews.it grazie anche al supporto di moltissime persone come dimostrano i voti ottenuti che hanno superato abbondantemente la soglia dei duecento. Abbiamo contattato i Bulldog’s Duo per congratularci con loro e ovviamente, come promesso, scambiare due chiacchiere in merito ai loro progetti musicali presenti e futuri.
Siete riusciti ad aggiudicarvi il #Singmeasong, il contest canoro del nostro sito. Perché avete scelto di partecipare e cosa avete provato quando avete avuto modo di vedere l’affetto e il supporto delle tantissime persone che vi hanno permesso di aggiudicarvi il concorso?
Andrea: Abbiamo deciso di partecipare al contest per rendere visibile la nostra musica, ma non pensavamo di poterci aggiudicare il titolo di vincitori, specie all’inizio quando si sono iscritti anche Benedicta e Antonio Bruno. Io e Marco però eravamo determinati a vincere e abbiamo iniziato a fare “propaganda musicale”, per così dire, chiedendo il supporto sia di amici che di persone che non conoscevamo: non sempre lo abbiamo ricevuto ma fortunatamente molta gente ci ha aiutato e grazie a loro siamo riusciti a vincere. Colgo l’occasione proprio per ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato e supportato.
Siete fratelli ma il vostro percorso musicale come duo inizia 1 anno e mezzo fa quando avete deciso appunto di dar vita a questo progetto. Come è nata la vostra passione per la musica e quali artisti e/o gruppi vi influenzano in questo senso?
Marco: Suoniamo ormai da circa undici anni e nel corso degli anni abbiamo fatto parte di diverse band suonando generi altrettanto diversi tra loro. Non sono state tutte esperienze positive e così nel giugno del 2013 abbiamo deciso di provare a creare qualcosa di nuovo, cercando di attingere esclusivamente dalle nostre forze, dalle nostre capacità e ovviamente dal feeling che c’è tra di noi che man mano che suonavamo insieme è aumentato. Per questo progetto abbiamo cercato di scegliere alcuni dei brani e degli artisti che ci hanno maggiormente segnato durante questi anni, riproponendoli però in una chiave rock-blues, che penso sia il genere che ci rappresenta di più. Andrea è un musicista poliedrico, suona sia la batteria che il piano nonché qualsiasi tipo di percussione. E’ stato fortemente influenzato dal jazz e ha riportato questa eleganza anche nei territori più “sporchi” del blues. A mio avviso suona davvero molto bene, non sbaglia una nota e di conseguenza mi sento davvero fortunato ad avere la possibilità di suonare con lui. Per quanto mi riguarda invece io amo il rock e tutte le sue sfumature e se devo pensare a degli artisti che mi influenzano potrei sicuramente nominarti i Greenday, i The Beatles, i White Stripes e Jack White, autore della nostra cover.
La cover che avete scelto per partecipare al concorso è stata quella del pezzo di Jack White “Lazaretto”. Come mai avete scelto proprio questo pezzo?
Marco: “Lazaretto” è tratta dell’omonimo album di Jack White uscito la scorsa estate (ne consigliamo a tutti l’ascolto!). White è un musicista che ci piace davvero tanto perché scrive musica sensazionale e apprezziamo il suo approccio quasi “anarchico” ad essa. Poi prima di essere un solista anche lui suonava in duo, con i White Stripes appunto, proprio come noi! E’ stato lui a farci capire le potenzialità di una band che ha come ingredienti soltanto voce, chitarra e batteria. Questo brano in particolare poi contiene tutto ciò che io e Andrea amiamo: riff di chitarra che ti entra in testa, sonorità scure e strutture armoniche non scontate. Abbiamo sempre pensato che se avessimo dovuto provare a raggiungere un traguardo lo avremmo fatto con ciò che ci piace e non proporre qualcosa solo per compiacere il pubblico. Noi suoniamo innanzitutto per noi stessi, poi se la gente apprezza ne siamo ovviamente più che felici.
Non solo cover però perché scrivete anche dei vostri inediti: C’è uno di questi a cui siete più legati (e perché)? e cosa vi ispirate quando scrivete un pezzo nuovo?
Marco: Abbiamo iniziato solo di recente a scrivere degli inediti e di conseguenza ne abbiamo realizzati ancora pochi. C’è un brano, intitolato “Built to Fall”, che ho scritto e a cui sono particolarmente legato. L’ho scritto in un periodo in cui le cose non andavano molto bene per me: faticavo all’università, discutevo continuamente con la mia ragazza e avevo altri problemi. Questa canzone è il mio personalissimo modo per ricordarmi che anche se le cose belle a volte durano poco vale la pena viverle finché è possibile. Penso insomma che sia meglio vivere qualcosa di bello seppur per poco tempo piuttosto che non viverlo affatto.
Parliamo però del futuro dei Bulldog’s Duo: avete già dei progetti in ballo per i prossimi mesi?
Andrea: Il nostro futuro ancora è incerto ma speriamo che sia sempre pieno di musica e che molta gente possa conoscere i nostri lavori. Penso che per tutti coloro che fanno musica il sogno sia ovviamente quello di pubblicare un proprio lavoro e farlo arrivare ad alti livelli ma per fare ciò ci vuole tanto lavoro. Noi lavoriamo al nostro sogno da quasi undici anni ormai e le cose vanno sempre meglio quindi speriamo in un futuro roseo che ci possa aiutare ad esprimere quello che siamo musicalmente. Per ora stiamo lavorando in studio ma presto ci dedicheremo anche ad alcune esibizioni live.
Il 2014 è agli sgoccioli: quali sono i vostri desideri per il nuovo anno?
Andrea: Speriamo che il 2015 possa essere un anno determinante. Ci auguriamo vivamente che impegnandoci riusciremo a metterci in mostra anche davanti a qualche “addetto ai lavori” che magari possa vedere delle potenzialità in noi. Concludiamo ringraziando nuovamente tutti coloro i quali ci hanno supportato fino ad oggi e ovviamente il sito myreviews.it.
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