Questa settimana si resta in Corea con una delle storie più dolci che ci siano arrivate grazie ad Harper Collins: Almond di Won-Pyung Sohn.
Gioia, dolore, amore, paura: tutte queste sensazioni per me sono solo vaghe idee. Le parole “emozione” ed “empatia” sono semplici lettere stampate prive di senso.

Yunjae non è un ragazzino come gli altri. Per lui, un sorriso non significa gioia e non saprebbe riconoscere la tristezza dalle lacrime. Soffre di una condizione cerebrale chiamata alessitimia che gli rende difficile provare emozioni, come la paura o la rabbia. A causa di quella coppia di neuroni a forma di mandorla situata nella profondità del suo cervello, è cresciuto senza amici, ma la madre e la nonna hanno fatto comunque in modo di tenerlo al sicuro e senza problemi. Il loro piccolo appartamento, situato sopra la libreria dell’usato di famiglia, è decorato di bigliettini colorati che gli ricordano quando sorridere, quando ringraziare e perfino quando aver paura. Finché un giorno, alla vigilia di Natale, tutto cambia. Una terribile tragedia sconvolge il mondo monocorde di Yunjae. Incapace di affrontare la perdita, Yunjae si isola, ritirandosi nel silenzio, finché un sedicenne problematico, Gon, non arriva nella sua scuola. Stranamente i due stabiliscono subito un legame e Yunjae comincia ad aprirsi al mondo. La vita comincia lentamente a cambiare, ma quando Gon finisce per mettere la sua esistenza a rischio, Yunjae dovrà avere il coraggio di abbandonare tutte le sue abitudini e sicurezze – ed essere l’eroe che non avrebbe mai immaginato di diventare.
Questo romanzo è stato pubblicato nel 2017, ma solo ultimamente è diventato un vero caso editoriale che lo ha portato poi ad essere cercato e tradotto in tutto il mondo, grazie alla visibilità che gli è stata data un paio di anni fa dai BTS, il famoso gruppo di cantanti k-pop, idoli di tutti i teenager. Più volte in diverse interviste lo hanno citato come fonte di ispirazione tanto che all’amigdala hanno dedicato una canzone, per porre l’attenzione su una malattia ancora poco conosciuta, l’alessitimia, che qui viene approfondita con una dolcezza e una semplicità uniche.
“l’amigdala processa la paura e la tua risposta ad essa, se hai un trauma e vedi qualcosa legato ad esso l’amigdala reagisce, è un magazzino di traumi” dice Suga dei BTS in un’intervista, ed è esattamente ciò che manca al nostro protagonista.
La storia viene narrata in prima persona da Yunjae che spiega in modo del tutto naturale come per lui un sorriso, una lacrima o un grido non significhino assolutamente nulla, un po’ come i colori per un daltonico. Spiega bene anche come funziona questa malattia, proprio come farebbe un ragazzo che ne soffre, nel modo più semplice possibile, è la quotidianità per lui, non una stranezza a cui si è dovuto adattare.
Non ha amici ma non ne soffre, viene bullizzato a scuola perché strano ma ciò non lo scalfisce minimamente, le sue giornate scorrono lisce e tranquille perché è così che va il mondo quando non ci si lascia sopraffare dalle emozioni. Se non si prova paura, ansia, panico o preoccupazione per il futuro, le giornate scorrono serene una dietro l’altra anche se ci sono degli imprevisti. Neanche una tragedia consumata davanti ai sui occhi ha su di lui il minimo impatto e lo lascia completamente indifferente.
Avevo scoperto che se restavo zitto quando in teoria dovevo arrabbiarmi, davo l’idea di essere paziente. Se non dicevo niente quando in teoria dovevo ridere, davo l’idea di essere serio. E se non dicevo niente quando in teoria dovevo piangere, davo l’idea di essere forte. Il silenzio era davvero d’oro.
La sua vita va avanti come sempre, continua ad essere il bersaglio dei bulli a scuola senza subire alcun danno emotivo, fino all’arrivo di Gon, un ragazzino problematico con un passato difficile alle spalle che pian piano lo porta a vedere il mondo da un’altra prospettiva. Come il bianco e il nero, Yin e Yang, questi due ragazzi così diversi danno vita a una profonda amicizia che gli permetterà di conoscersi meglio e compensare l’uno le mancanze dell’altro. Se da una parte Yunjae cerca di capire cosa sia veramente il dolore fisico provato da Gon e desidera poterlo provare almeno una volta per poter comprenderne il senso, dall’altra Gon non vorrebbe altro che avere l’amigdala dell’amico per poter spegnere le emozioni e non provare più tutto quel dolore.
Almond è un romanzo di formazione potente nella sua semplicità, perfetto per tutti, da far leggere agli adolescenti per aiutarli a conoscere meglio le emozioni e imparare a gestirle, per fargli capire quanto siano importanti le relazioni interpersonali e il rispetto del prossimo, a volte più dei sentimenti stessi perché, come ci dimostra Yunjae, ci si può legare molto a qualcuno anche senza comprendere cosa significa amare.
Won-Pyung Sohn vuole offrire una riflessione sul fatto che, anche chi è incapace di provare emozioni non è completamente insensibile al dolore umano e il calore stesso delle relazioni riesce a rompere anche il guscio più duro.

Autore: Won-Pyung Sohn
Genere: Narrativa contemporanea
Anno: 2023
Pagine: 304
Casa Editrice: Harper Collins






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