Effetto domino di Alessandro Rossetto
Regia: Alessandro Rossetto; drammatico, Italia 2019
Interpreti: Diego Ribon, Mirko Artuso, Nicoletta Maragno, Maria Roveran, Roberta Da Soller, Lucia Mascino, Marco Paolini
Lunedì 24 gennaio, ore 22.15, Rai 5, canale 23; durata: 104′

In una cittadina termale della provincia veneta, un impresario edile (Diego Ribon) e un geometra (Mirko Artuso) si imbarcano in un progetto ambizioso: ristrutturare alberghi di lusso abbandonati e convertirli in residenze di lusso per anziani facoltosi, dove non semplicemente andare a morire ma godersi nel migliore dei modi gli ultimi anni di vita. L’interesse di forze economiche molto più grandi e potenti dei due modesti imprenditori e l’improvviso venir meno del sostegno delle banche al progetto – che chiedono addirittura la restituzione di quanto già erogato prendendo a pretesto un trascurabile vizio di forma – creano un effetto domino che travolge quanti erano stati coinvolti con entusiasmo nell’impresa, distruggendo il sogno di successo dei due protagonisti che vedono ritorcersi contro i loro piani di un business della vecchiaia.
Il giovane regista e documentarista padovano Alessandro Rossetto volge il suo sguardo, con attenzione e pensiero critico, alla propria terra, scegliendo di ricorrere frequentemente al dialetto stretto. lo aveva già fatto con Piccola patria (2013), il suo esordio nel lungometraggio di finzione: la storia di due ragazze, sullo sfondo della provincia del Triveneto, e del loro desiderio di fuggire dalla piccola comunità in cui sono cresciute. La lunga esperienza di Rossetto nel film documentario (ricordiamo Il fuoco di Napoli, 1997, Bibione Bye Bye One, 1999, e Chiusura, 2002) è percepibile in certi tipi di inquadrature panoramiche, nei lenti movimenti di macchina e nel frequente impiego della voce narrante di Paolo Pierobon che accompagna i dialoghi dei personaggi.
Presentato alla 76ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Sconfini, il film è tratto dall’omonimo romanzo (edito da Einaudi) del conterraneo Romolo Bugaro, che ha collaborato alla sceneggiatura, anche lui attento conoscitore della realtà regionale del nordest italiano.







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