Attraverso un cast di giovani promesse della nuova Hollywood, Renny Harlin (L’Esorcista: la Genesi, Cleaner) tasta il terreno della mitologia greco-classica introducendo e trattando l’eroe per eccellenza. Hercules (Kellan Lutz – Twilight Saga), figlio illegittimo del tiranno Anfitrione (Scott Adkins – Zero Dark Thirty, The Expendables 2) nato dall’unione della moglie nonché regina Alcmena ed il divino Zeus, è costretto dal re ad abbandonare la patria per combattere in guerra al fianco del comandante Sotero (Liam McIntyre). La bella Ebe, figlia del re di Creta, legata ad Hercules da una storia d’amore, viene invece promessa in sposa al primogenito di Anfitrione, Ificle, per sancire la pace e l’alleanza tra le due terre. Caduto in schiavitù, Hercules si ritrova al fianco di Sotero a combattere ed affrontare duelli mortali per riconquistare la libertà e ritornare in patria al fine di impedire il matrimonio di Ebe (Gaia Weiss – Bianca come il latte, rossa come il sangue) e per mettere termine alla tirannia del re Anfitrione.
Dal forte impatto iniziale si passa subito ad una trama decisamente lineare con un susseguirsi di eventi che si fanno via via più prevedibili. Lutz è sicuramente adatto al classico stereotipo del καλὸς κἀγαθός, l’eroe bello e di nobili intenti simbolo dell’eroismo greco, ma allo stesso tempo la sua tipizzazione non gli permette di offrire una prestazione degna di nota, benché emergano le buone basi già dimostrate dall’attore nelle precedenti esperienze. McIntyre, nel suo ruolo di “scudiero” e spalla di Hercules si rivela fine a se stesso, passando in secondo piano per l’incapacità di fornire un appoggio concreto al protagonista nell’accompagnarlo per gran parte della storia, ma replica, ed in modo piuttosto impacciato, una rivisitata e pacata versione dello Spartacus interpretato nell’omonima serie tv targata Starz. I duelli, centralità della pellicola, si distaccano da quello che immaginiamo essere un combattimento classico nel mondo antico e si trasformano in scene dall’alto tasso di spettacolarità che abbandonano però l’aderenza alla realtà. Abuso sconsiderato dello slow motion e piroette degne delle più ardite discipline di combattimento, caratterizzano dei duelli spinti all’inverosimile, incentrati solamente sul mostrare la forza e la brutalità divine di Hercules. Aldilà di effetti speciali e grafici che non convincono appieno come spade di fulmini o nunchaku di roccia improvvisati, si nota una forzata esagerazione che sicuramente non giova alla qualità del film. Le musiche sono forse uno dei pochissimi aspetti positivi, benché il rimando a scene topiche di film come 300 o Il Gladiatore sia dietro l’angolo, con sontuosi ingressi nell’arena che sanno di già visto. Rimangono inspiegabili i 70 milioni di budget stanziati per un film che si affida una mediocre CGI e a delle scene in green screen di pessima qualità.
Emerge inoltre il martellante alternarsi di povere scene di dialoghi a frequentissimi combattimenti, il che penalizza gli attori e l’opera in generale, non fornendo profili psicologici solidi e credibili, tantomeno interessanti. Un misto di banalità e delusione è quello che la pellicola di Harlin riesce a lasciarci, con degli attori messi in difficoltà da una trama non eccezionale e coinvolti in una mitologia spicciola che condivide molto con Hollywood e poco con la classicità. La forte componente di spettacolarità risulta fine a se stessa regalando allo spettatore sì alcune scene godibili, ma un film nel suo complesso povero nella qualità e nelle idee.
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Scheda film
Titolo: Hercules: La Leggenda ha Inizio
Regia: Renny Harlin
Sceneggiatura: Sean Hood, Daniel Giat
Cast: Kellan Lutz, Gaia Weiss, Scott Adkins, Roxanne McKee, Liam McIntyre, Liam Garrigan
Genere: Azione – Avventura
Durata: 90′
Produzione: Millennium Films
Distribuzione: M2 Pictures
Nazione: USA
Uscita: 30/01/2014
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