Io la conoscevo bene
Regia: Antonio Pietrangeli; Drammatico – Italia, Francia, Germania Ovest 1965
Interpreti: Stefania Sandrelli, Nino Manfredi, Jean-Claude Brialy, Ugo Tognazzi
Ore 21,15 RAISTORIA Canale 54 Durata: 1H 55m
Il desiderio di entrare nel mondo del cinema porta a Roma Adriana, una ragazza di umili origini della provincia di Pistoia. Conoscerà numerosi personaggi, alcuni che hanno avuto fortuna, altri meno, che si approfitteranno della sua ingenuità, anche sessualmente. Passando da un’esperienza negativa all’altra, la sua vita si costella di amarezza e delusione.
3 Nastri d’argento. Il film fa parte della lista dei 100 film italiani da salvare (progetto della Mostra del Cinema di Venezia con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali).

Io la conoscevo bene
Ladyhawke
Regia: Richard Donner; Fantastico – USA 1985
Interpreti: Matthew Broderick, Michelle Pfeiffer, Rutger Hauer, Leo McKern, Ken Hutchison, Alfred Molina, John Wood, Giancarlo Prete, Loris Loddi, Alessandro Serra, Charles Borromel, Massimo Sarchielli, Nicolina Papetti
Ore 21,27, RETEQUATTRO Canale 4 Durata: 2h 5m
La storia d’amore tra Isabella d’Angiò e il capo delle guardie Etienne, osteggiata dal malvagio vescovo feudale che scagliò sugli innamorati una maledizione condannando Isabella a trasformarsi in falco durante il giorno e Etienne in lupo di notte. Un percorso fisico e interiore per potersi incontrare sotto spoglie umane.
Sebbene la narrazione indichi paesaggi della Francia del XIII secolo, il film è stato girato prevalentemente in Italia. Di rilievo la colonna sonora eseguita da Philharmonia Orchestra composta da Andrew Powell, noto collaboratore di The Alan Parsons Project. Due candidature agli Oscar nel 1986.

Ladyhawke
La Migliore Offerta
Regia: Giuseppe Tornatore; Drammatico – Italia 2013
Cast: Geoffrey Rush, Sylvia Hoeks, Jim Sturgess, Donald Sutherland, Sean Buchanan, Liya Kebede, Philip Jackson, Dermot Crowley, Kiruna Stamell, Jay Natelle, Lynn Swanson, Maximilian Dirr
Ore 00,02, RETEQUATTRO, canale 4 Durata: 2h
Esperto d’arte e battitore d’aste, Virgil è un uomo solitario e ancorato alle proprie abitudini in modo maniacale. L’arte e, in particolar modo, i ritratti di donna subiscono su di lui un fascino indissolubile tanto da possedere una collezione privata ad uso esclusivo nella propria abitazione, la cui contemplazione è riservata soltanto ad egli stesso in una stanza dall’accesso segreto. Ma qualcosa sta per cambiare nella sua vita improvvisamente. La voce di una donna al telefono lo contatta per occuparsi della dismissione del patrimonio artistico di una villa. Cosa accadrà quando la incontrerà e fino ad allora cosa lo terrà legato a lei?
Tra i numerosi riconoscimenti, 6 David di Donatello, 6 Nastri d’Argento.

La migliore offerta
Inside The Show, in collaborazione con il Festival Adelio Ferrero, ripercorre la storia del Festival di Cannes in attesa del suo ritorno, attraverso i meravigliosi film premiati nelle 72 precedenti edizioni.
Oggi parleremo di…
Il Terzo Uomo di Carol Reed con Orson Welles, Alida Valli, Joseph Cotten.
Premiato al Festival di Cannes nel 1949, “Il terzo uomo” è un capolavoro noir del cinema britannico realizzato con la regia di Carol Reed e sceneggiato dallo scrittore Graham Greene, autore del romanzo omonimo pubblicato l’anno seguente all’uscita della pellicola, nel 1950. Ambientato in una Vienna devastata dalla Seconda guerra mondiale, uno scrittore americano viene invitato nella città austriaca da un suo caro amico di gioventù. All’ arrivo in città scopre che l’amico è morto in un incidente stradale. Durante il funerale viene a conoscenza che egli era un criminale; conosce anche l’amante e due amici del defunto presenti al momento dell’incidente che gli riferiscono che vi era anche un terzo uomo. Chi è il terzo uomo?

Il Terzo Uomo
Lo scrittore americano resta a Vienna per scoprire cosa c’è dietro la morte del suo amico, catapultando lo spettatore in una tensione emotiva di straordinaria efficacia. L’intreccio narrativo è a dir poco perfetto, costruito su personaggi di grande spessore psicologico nel bianco e nero avvolgente delle inquadrature inclinate in un gioco magico di luci e di ombre che conferi al film il premio Oscar per la miglior fotografia. Restano indimenticabili alcune scene come la fuga nel sottosuolo tra le fogne della città e l’attesa che l’amante non prosegua nel suo cammino, magistralmente accompagnate dal tema per arpa composto da Anton Karas.
Il British Film Institute l’ha inserito al primo posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.
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