Procida, l’isola dei giovani: è questo quanto immagina il fondatore e direttore di Giffoni Claudio Gubitosi per il 2022, quando una delle perle del golfo di Napoli diventerà capitale della cultura. “Siamo ripartiti dai giovani, come per noi è naturale – ha spiegato nel corso dell’incontro avuto con il sindaco Raimondo Ambrosino, arrivato alla Cittadella del Cinema insieme a Leonardo Costagliola, assessore al turismo, e ad Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022– ed allo stesso modo sto pensando ad una Procida giovane. Mi piace usare proprio questo termine, un’invasione di ragazzi che potranno finalmente abbracciarsi. Perché anche questo è cultura”.
Il 2022 sarà infatti un anno speciale, nel quale il legame tra il festival e Procida sarà cementato attraverso una serie di iniziative, nel segno del cinema, dell’arte e più in generale della cultura a trecentosessanta gradi, che saranno messe in campo a partire dai prossimi mesi. Pensate dai giovani e per i giovani, con lo scopo di fare rete e di contribuire fattivamente allo sviluppo dei territori.
Il rapporto tra Procida e Giffoni si è instaurato già ai tempi della candidatura dell’isola a Capitale della Cultura con la produzione di un video, curato dal team di Giffoni, presentato in sede di audizione ministeriale: “Con Procida – ha aggiunto Gubitosi – abbiamo fatto rete da subito. Quest’isola rappresenta al meglio i talenti della nostra terra che sa esprimere ingegno, genio e sregolatezza. La Regione ci ha chiamato e noi abbiamo risposto. In quell’occasione sono state convocate a raccolte le eccellenze della Campania per sostenere la vittoria di Procida e, naturalmente, Giffoni ha dato il suo contributo”. La cultura non si isola è il titolo del corto per la regia di Luca Apolito con Ludovica Turrini, già giurata del festival.
“Da Giffoni – ha detto il primo cittadino dell’isola – arriva una energia incredibile, nei cantieri che vediamo, nei giovani che sono protagonisti, un bel messaggio di forza che fa onore all’Italia. L’esperienza di Procida è quella di aver ottenuto questo titolo prestigioso per la capacità di fare rete con le persone, con le istituzioni, con tutti coloro che hanno portato avanti questo percorso insieme a noi. Volevamo dimostrare che la cultura poteva essere un elemento su cui puntare. E ce l’abbiamo fatta. Questo risultato ci ha dato finora una visibilità internazionale a dimostrazione che piccole realtà possono farcela. Così come è stato per Giffoni tanti anni fa. Rappresentiamo ognuno di quegli ottomila piccoli Comuni di cui l’Italia è ricca e che costituiscono l’ossatura del nostro Paese”.
Ed è proprio da qui, dai piccoli Comuni, come ha più volte ricordato Gubitosi, che l’Italia si prepara a rinascere, a partire di nuovo, guardando al futuro ma tenendo ben salde le proprie radici identitarie.
Lascia un commento