The Cursed di Sean Ellis, disponibile in streaming su Netlix, è un film sulla licantropia che vale la pena di essere visto.
Intanto per l’ottima sceneggiatura, valsa una candidatura al prestigioso Sitges, che rende la storia solida e interessante, ben scritta e ben costruita, priva dei classici buchi e sfilacciamenti di tanti horror recenti che sperano di rimediare con effettoni e jump scare. Non è questo il caso. The Cursed parte dal 1917, durante il primo conflitto mondiale, per poi ricondurci a 35 anni prima, in una villa padronale immersa nelle nebbie dei boschi alla fine dell’800, e si ricollega anche ad un noto evento: la storia della Bestia del Gévaudan, un episodio storico, già fonte di ispirazione per il cinema (Il Patto dei Lupi di Christophe Gans) nel quale un animale feroce, mai identificato, fra il 1764 e il 1767, dilaniò decine di persone nelle campagne francesi.
Questi elementi, la buona storia, il riferimento ad un fatto storico (e cinematografico) già noto e l’atmosfera affascinante, ben fotografata, sono i punti di forza di un film che si colloca a metà tra tradizione licantropesca e qualche innovazione.
Il bel patologo John McBride (Boyd Holbrook), uomo tormentato da un doloroso passato, come si conviene, viene inviato nella campagna francese per analizzare il cadavere di un adolescente trovato sbranato, e sarà ospitato da Seamus Laurent (Alistair Petrie), un burbero proprietario terriero e da sua moglie Isabelle (Kelly Reilly), entrambi in ambasce perchè il loro figlioletto è misteriosamente scomparso.
Ma Seamus nasconde un segreto. Poco tempo prima aveva organizzato una spedizione punitiva, finita nel sangue, per convincere un insediamento gitano a sloggiare da quelle che riteneva, a torto, le sue terre. Sangue a ettolitri e dettagli gore non vengono risparmiati allo spettatore. La maledizione, perchè la licantropia è proprio questo, una maledizione (Un lupo mannaro Americano a Londra di John Landis), incombe sul villaggio ed è incarnata da una bestia orrenda e feroce, che non si fermerà fino a quando la sua vendetta non sarà completa.
The cursed (da non confondere con Cursed – Il maleficio, del 2005 di Wes Craven, ma se vi sbagliate non è grave perchè vale assolutamente la pena di vedere anche questo horror lupesco assai divertente. Anzi, se amate le zingare che lanciano maledizioni, non potete perdere il godibilissimo Drag Me to Hell di Sam Raimi, nel quale però il lupo non c’è. Ma basta divagare…) non mostra mai troppo, almeno inizialmente, la misteriosa creatura, e fa bene!
Creata in CGI, stranamente depilata, simile a un lupo ma anche a un drago, come afferma una delle vittime, essa è infatti l’incarnazione del Male, in senso religioso e biblico. L’argento, che punisce ma al contempo guarisce, deriva addirittura dalle monete con le quali il Cristo fu tradito da Giuda.
Se le atmosfere sono evocative del filone classico Universal – i meravigliosi film sull’uomo lupo che iniziano nel 1935 – con nebbie e maledizioni che ricadono di padre in figlio, il mostro si rivela lentamente nelle vittime infettate dal morso in un body horror modernissimo degno del mondo della fantascienza, tanto è vero che il patologo analizza il sangue del mostro su un vetrino, vedendolo resuscitato e rivitalizzato a a contatto con il sangue normale.
Se la catena di sangue ha origine dalla crudeltà e dal delitto, essa può avere fine solo con il suo opposto, cioè con l’amore e il sacrificio, nel caso specifico, l’amore di una madre salverà in modo imprevisto il figlio, insieme al coraggio di un uomo giusto.
Sean Ellis si conferma un regista e uno scrittore di storie di mestiere, perchè a The Cursed non manca proprio niente. Tranne, forse, tra le tante suggestioni, il potere della luna piena che, in questa storia di lupi mannari, perde il suo ruolo da protagonista ma viene ampiamente mostrata nelle bellissime fotografie notturne.
D’altra parte la luna, simbolicamente rappresentata dal prezioso metallo, è femmina e madre, è spietata (Ecate Trivia) e al contempo compassionevole, mutevole come mutano le sue fasi, a seconda dell’aspetto che mostra, a seconda di come la si guarda, con odio oppure con amore.
Ancora sete di licantropia in streaming?
Noi, oltre ai titoli citati nell’articolo, vi consigliamo Wolf – La belva è fuori (Wolf) del 1994, diretto da Mike Nichols ed interpretato da Jack Nicholson, Michelle Pfeiffer e Christopher Plummer.
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