Cosa sei disposto a fare pur di girare un film? Senza dubbio, nel caso di Immoral Love, del regista Nicola Guarino e di tutti i suoi attori, moltissimo. Prima di tutto a giocarti in prima persona e a lottare con l’eterno problema del budget che sottende (ma ne è anche la ragione d’essere) tutte le produzioni indipendenti. Nella storia che il film racconta, ambientata nel sottobosco del cinema underground, significa anche non andare troppo per il sottile quando si tratta di realizzare la propria ambizione o il proprio sogno. A costo di diventare “immorali”.
Il percorso che ha portato alla realizzazione di Immoral Love – Cosa sei disposto a fare pur di girare un film? è emblematico della natura trasversale del cinema indipendente, capace di unire a tutte le latitudini, senza interferenze competitive. Il film italiano nasce infatti dalla rivisitazione di una pellicola giapponese (Lowlife Love, sceneggiatura e regia originali di Eiji Uchida) in cui il regista partenopeo si era imbattuto per caso. La storia raccontava delle vicende che animano i protagonisti della scena cinematografica underground, coinvolta anche nella produzione pornografica. Una situzione comune pure all’Italia in anni non troppo lontani.
Immoral Love riporta la vicenda del regista Tetsuo, frustrato e e alla continua ricerca di un riscatto artistico, nelle strade di Napoli. Belle ragazze che vogliono “fare il cinema” e si prestano anche a barattare favori sessuali, aspiranti sceneggiatori ingenui, scuole di recitazione in cui si affacciano le diverse speranze degli studenti, registi arrivati che ora hanno accettato il compromesso con le major. E soprattutto la ricerca di una definizione di cinema, in bilico tra arte e mestiere.
Commedia godibile venata d’ironia, irresistibile per alcune trovate e per la preziosità della recitazione, Immoral Love, deve necessariamente scendere ad alcuni compromessi economici che ne limitano la confezione, pur tuttavia mantenendo integri il ritmo e la capacità narrativa.
Le canzoni della band “Vintinove e Trenta” accompagnano il racconto del film, e in alcune scene ne sottolineano l’incalzare ben strutturato (splendida, forse tra la più belle, la sequenza che segue i protagonisti per i vicoli di Napoli e Forcella alla ricerca degli antichi mestieri).
Un cast nutrito e che alterna professionisti a esordienti dà vita con brio alla vicenda di commedia amara, animata da uno spirito di disincanto. A guidare gli attori un ottimo, Giovanni Del Monte, che rende ancora più agile il racconto grazie alla sua recitazione senza sbavature, così naturale da rischiare di confondere l’attore con il personaggio.
Simona Barattolo, che già aveva lavorato con Nicola Guarino, non è da meno nei panni di Carmela (che misteriosamente mantiene nel film un nome partenopeo… dovremmo chiedere al regista). Bravi anche Diego Sommaripa, nei panni di un assistente alla regia che si scopre omosessuale, Francesca Laino e Noemi Coppola.
Se una critica si deve muovere a Immoral Love è quella di aver omesso di fornire al pubblico le informazioni necessarie per trovare la corretta chiave di lettura del film. A parte qualche discorso in giapponese di sottofondo, il riferimento alle atmosfere manga è oscuro, e rischia ad esempio di lasciare incompreso il personaggio della variopinta Kaede, che sembra appunto uscita da un fumetto del Sol Levante.
Il film è disponibile su Vimeo nella sezione on demand.
GENERE: Commedia
ANNO: 2018
REGIA: Nicola Guarino
CAST: Giovanni Del Monte, Simona Barattolo, Giovanna Landolfi, Francesca Laino e Noemi Coppola, Diego Sommaripa
PAESE: Italia
DURATA: 80 min
PRODUZIONE: Dina Ariniello e SASI Pro con Iozzz film
Chi vuole può vedere il film su vimeo
https://vimeo.com/ondemand/immorallove