Sono trascorsi ben 56 anni da quando uscì Il pianeta delle scimmie (1968) di Franklin J. Schaffner, a sua volta tratto Il pianeta delle scimmie (La Planète des Singes), il romanzo di Pierre Boulle, in cui gli esseri umani lottano per il controllo della terra contro scimmie evolute, parlanti e molto intelligenti (Simius sapiens).
Nel frattempo sono arrivati sullo schermo altri 9 film, e Il regno del pianeta delle scimmie di Wes Ball è il decimo, l’ultimo in ordine di uscita. Ultimo solo per il momento, perchè si tratta del primo di una nuova trilogia.
la notizia interessante è che, nonostante il copioso numero di sequel e reboot, la saga delle scimmie pensanti contro un’umanità sempre più in affanno, è ancora vivissima e non ha perso smalto. Infatti Il regno del pianeta delle scimmie è riuscito, coinvolgente ed emozionante e riannoda abilmente i fili che lo legano al primo film in assoluto.
Nella tribù delle aquile, il giovane scimpanzè Noa vive pacificamente con la sua colonia di allevatori di rapaci. Suo padre, Koro, è il più grande ammaestratore di aquile e il giovane, per quanto coraggioso e abile, risente delle aspettative che il villaggio ha su di lui. Egli, insieme ai suoi amici Anaya e Soona, recupera alcune uova di aquila necessarie per un grande rito iniziatico del suo clan e poi rientra al villaggio da sua madre, Dar, e suo padre. Ma, calate le tenebre, Noa vede una figura umana che si aggira nel villaggio e la segue. Quando quest’ultima riesce a fuggire e a nascondersi, rompendo l’uovo rituale di Noa, lo scimpanzè è costretto ad andare in cerca di un nuovo uovo, prima che faccia giorno. Durante quella notte scoprirà qualcosa che cambierà per sempre la sua vita e porterà conseguenze inimmaginabili per il suo popolo…
Intanto c’è da dire che oltre all’ottima sceneggiatura e alla coerenza della storia, quel che più colpisce del film è l’altissimo livello delle creazioni digitali, che ci riconcilia col mondo del CGI. Altro che Godzilla e Kong – il nuovo impero (2024)…! Finalmente non siamo di fronte al prato dei Teletubbies.
Questa fantastica e veramente realistica animazione è dovuta a un team di italiani: il look dev supervisor Emiliano Padovani, il CG supervisor Alessandro Saponi e il compositing supervisor Giuseppe Tagliavini.
“L’occhio non riesce a catturare tutti i 24 fotogrammi al secondo che offre il movimento delle immagini, e ciò che serve al cervello è riuscire a facilitare dei gesti che si possano perciò dare per scontati. Per questo quando una scimmia tira un pugno o raccoglie qualcosa da terra forziamo maggiormente determinati movimenti, così che siano notabili anche sotto tutto il loro pelo. Sono escamotage che servono a rendere credibili i personaggi, soprattutto quando dialogano, non dando l’impressione di trovarsi di fronte a dei pupazzi”. (Alessandro Saponi).
Un’attenzione dovuta anche alle diverse e svariate lenti con cui le riprese vengono realizzate, con cui si è andato appositamente a sfocare per accentuare le imperfezioni necessarie al realismo del film. Secondo Giuseppe Tagliavini, compositing supervisor, la parte più difficile di tutto il girato è stata quella delle torce e un set completamente buio.
L’ultimo film del colossale franchising, dal punto di vista morale si interroga se sia possibile una convivenza pacifica e proficua tre le sue specie più evolute del pianeta Terra, quella umana e quella scimmiesca, che sembrano condividere, tra l’altro, un’ottima conoscenza della lingua inglese. La stirpe delle scimmie ha un’innata indole ecologista che quella umana, sempre ben decisa a una visione antropocentrica e privilegiata, sembra non possedere.
Una differenza evolutiva sul pensiero di mezzo secolo fa, quello del primo film, che invece puntava tutto sul ribaltamento speculare dei ruoli, e mostrando l’ottusità, la falsità, la crudeltà (vivisezione sugli umani a scopo scientifico) e la censura del pensiero scimmiesco (religione e credenze strumentali contro scienza o presunta tale) in realtà denunciava la scorrettezza dei comportamenti umani. Il discorso attuale quindi scivola via dal dibattito politico, etico, sociale e specista e si concentra solo su ecologia, pacifismo ed uguaglianza.
La saga del Pianeta delle Scimmie risulta quindi estremamente affascinante non solo perchè mostra l’evoluzione immaginata di uomini e primati, ma anche il modo in cui viene cambia e si indirizza il pensiero umano attraverso l’opera di fiction.
Regista: Wes Ball
Genere: Azione, Fantascienza
Anno: 2024
Paese: USA
Durata: 125 min
Data di uscita: 08 maggio 2024
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
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