Il terzo tempo nel rugby è l’usanza di radunare insieme entrambe le squadre per un incontro conviviale al termine della partita. Questa tradizione addolcisce l’anima rabbiosa di uno sport tendenzialmente aggressivo, esaltando il valore della lealtà, dell’amicizia e del rispetto. Con il suo primo lungometraggio il giovane regista Enrico Maria Artale ci porta alla scoperta di tali valori, raccontando in maniera convincente la storia di Samuel, un ragazzo dallo sguardo vissuto e perennemente in lotta con il mondo. In lotta con un passato segnato da una crescita difficile e violenta, in lotta con un futuro condizionato da anni di detenzione in vari carceri minorili.
Samuel (Lorenzo Richelmy), in regime di semilibertà, viene mandato a scontare gli ultimi mesi di pena prestando lavoro nell’azienda agricola di un piccolo paese di provincia.
Viene assegnato alla supervisione di Vincenzo (Stefano Cassetti), un assistente sociale decisamente tormentato e allo sbando. Un tempo campione sportivo della squadra di rugby del paese, Vincenzo è ora un uomo depresso che non riesce a riprendersi dopo la morte della moglie e sopravvive dedicando tutte le sue attenzioni alla giovane figlia Flavia (Margherita Laterza) e allenando proprio la sua ex squadra, gestita dall’appassionata presidentessa Teresa (Stefania Rocca).
L’incontro tra Samuel e Vincenzo non è dei migliori, ma ben presto la rabbia del ragazzo catturerà le attenzioni dell’assistente sociale che deciderà, avvicinandolo al rugby, di affidare proprio a lui le aspettative di riscatto personale di entrambi.
Sport come possibilità di rinascita. Le regole del rugby come metafora dell’esistenza. Un pallone spigoloso come le difficoltà della vita da afferrare con coraggio e da portare in meta a denti stretti, sfidando se stessi e le avversità. Il promettente Enrico Maria Artale si avventura con successo e originalità nella realizzazione di un film di genere (sportivo), fortemente segnato da modelli e aspettative cinematografiche del passato. La macchina da presa diventa essa stessa agonismo seguendo in campo i protagonisti con inquadrature strette e aderendo, come una divisa da gioco, alle emozioni della storia. Si fa polvere e sudore. Il ritmo cresce, appassiona.
Il percorso narrativo a volte è troppo lineare,a tratti scontato, ma la sceneggiatura è di alto livello e, coadiuvata dalla bellissima colonna sonora originale firmata dalla band rock dei Ronin, emoziona e coinvolge. Il retrogusto c’è ed è giustamente dolce, mai smielato. Un bel film d’esordio, tutto italiano. Complimenti.
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Titolo: Il terzo tempo
Regia: Enrico Maria Artale
Cast: Stefania Rocca, Stefano Cassetti, Lorenzo Richelmy, Margherita Laterza
Genere: drammatico
Durata: 96′
Produzione: Filmauro, CSC Production
Distribuzione: Universal Pictures Italia, Filmauro
Nazione: Italia
Uscita: 21/11/2013
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