Carmen Consoli raduna in musica Gianna Nannini, Elisa, Irene Grandi, Emma e Nada. Le cinque artiste hanno accolto l’invito dalla cantantessa a schierarsi contro ogni forma di violenza sulle donne e, dal 29 maggio, insieme in radio, in streaming e in digital download con una nuova versione de ‘La signora del quinto piano’, brano-denuncia che tratta la tematica del femminicidio, presente nell’ultimo album di Carmen “L’abitudine di tornare”.
Sei artiste unite per un sostegno – non solo ideale – a tutte le donne in difficoltà. Proprio come fa l’Associazione Nazionale Telefono Rosa, di cui Carmen è Ambasciatrice, e che gestisce il 1522, numero nazionale antiviolenza di genere, del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio.
Il progetto prende vita in una data di grande rilevanza simbolica: proprio il 28 maggio 2013, infatti, la Camera dei Deputati approvava all’unanimità la Convenzione di Istanbul, primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per proteggere le donne contro qualsiasi atto di violenza.
Da oggi venerdì 29 maggio “La signora del quinto piano #1522” è disponibile in tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica e tutti i proventi andranno a favore del Telefono Rosa.
Queste le parole della Presidente Gabriella Moscatelli: “Ringrazio infinitamente Carmen e le “amiche cantanti” che hanno aderito a questo meraviglioso progetto. Questa canzone, bellissima e durissima, impone una riflessione fondamentale: indifferenza e sottovalutazione sono terribili complici della violenza sulle donne. Crediamo anche che questa iniziativa sia una straordinaria occasione per parlare dei numeri inaccettabili della violenza sulle donne in Italia (una donna uccisa ogni tre giorni, uno dei dati più atroci) e della necessità di prendere tutti piena consapevolezza di questa terribile piaga sociale. E, infine, anche un’opportunità per far conoscere il numero gratuito anti violenza 1522. Il Telefono Rosa destinerà il ricavato di questa operazione alle mamme vittime di violenza e ai loro figli, nel difficilissimo percorso di recupero della loro autonomia”.
Lascia un commento